Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 16 - 28 febbraio 1899

"/{_!VISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI malocchio tutto ciò che si fa da una aborrita repubblica! - Se gli Stati Uniti non si fossero mossi, avrebbero esdamato : « Vedeteche cuore hannole repubbliche ? C' e un bobolo che tende le bracciaa loro ; ed esse... non si muovono ! E non si muovono, perche hanno paura !... E hanno pallra perchè la loro forma di governo impedisce loro di avere degli eserciti veri, cioécome i nostri I » e così via. Gli Stati Uniti si sono mossi, e i reazionari intonarono l'altra antifona. Per un momento li fecero tacere le esplicite dichiarazioni del Congresso americano. Poi vennero le vittorie davvero inaudite ; poi venne il periodo odierno di assetto;.. ed eccoli daccapo a ragliare. E trattandosi di loro, sta bene. Ma a me pare che chi è ne reazionario, nè socialista, non debba nè possa assolutamente mettersi della partita, ricorrendo persino a citare il Corriere della Sera, come autorevole testo in proposito. * .. Ben lontani da esser confusi col Corriere sono i giornali che, in buonafede, dirigono " all'America,, un monito sincero e da uomini civili nel timore che essa si abbandoni al Cesarismo. Ebbene a me pare che anche costoro siano onestissimamente e in piena buona fede indotti nell'errore ; 1° perchè forse non hanno, anzitutto, tenuto il debito conto del • periododifficilissimodi transizione • in cui si trovano gli americani neooccupanti di fronte alle po• polazioni della Antille e delle Filippine ; II0 perchè dimenticarono di osservare il movimento fortissimo contrario al Cesarismo sorto subito negli Stati Uniti; III0 perchè, forse, non r.anno tenuto debito cor.to della Costituzione della Repubblica federale ( dico federale) degli Stati Uniti. la quale, da sola, non soltanto proibirebbe ma renderebbe di fatto impossibile qualsiasi annessione, nel senso europeo, di conquista, com' è appunto quella che si teme da noi repubblicani d'Europa, ben sapendo noi quale grave danno ne verrebbe (benchè ingiustamente) al nostro ideale, se una grande, una vera repubblica - cioè federale - com' è quella degli Stati Uniti, divenisse anch'essa preda della lue che è retaggio imprescindibile delle monarchie. Mi sia concesso di soffermarmi su questi tre punti : .. * * I. - Circa il • periodo difficilissimo di transizione • in cui si trovano gli Americani nelle isole liberate dalla piovra monarchica spagnuola, (ed e già un bel passo, il passo capitale, nevvero?) gli stessi giornali in buona fede lo riconobbero, osservando che • a Portorico gli americani si preparavano a difendere le persone e le proprietà degli spagnuoli, che gli indigeni minacciavano di attaccare; tanto che a Pence i negozii spagnuoli, che erano stati riaperti dopo la firma del protocollo, sono stati chiusi di nuovo per paura del saccheggio • . E quel che sta per Porto Rico, sta per Santiago e per Manilla. Ora, che fare? .... Che direbbe l'Europa (cosi benevola verso la Repubblica ... delle Stelle) se questa lasciasse accadere, senza tentar di prevenirli, massacri e saccbeggi ?... Apriti cielo I - Certo, non pochi in tutto il mondo non vedrebbero di mal0cchio che quei poveri insorti, i quali hanno sofferto tante torture, si avessero a... sfogare un momentino... Ma la Civiltà e la Politica non possono permetterlo. Ed è giusto. Quando un popolo riesce a scacciare la tirannia, se egli è veramente degno di libertà, deve romperla col passato e pensare all'avvenire. Ogni vendetta, per quanto giusta, chiama una rappresaglia; questa un'altra ancora, e così via; e il paese, anzichè rinnovarsi, strugge sè stesso. Impedendo dunque agli insorti delle Antille e delle Filippine di abbandonarsi a simili vendette, gli Stati Uniti, :ion solo non hanno fatto atto di dispotismo, ma di illuminata e civile politica, e, anzichè dubbi e insulti, avrebbero dovuto suscitare in Europa inni di laude ... Ma, si sa, in Europa metà siamo monarchici, e quindi in mala fede : e l'altra metà siamo... ignoranti o sognatori... E, anzichè laudi, ecco piovere sui poveri Ya11/uies la gragnuola del nostro biasimo ! Ricordate la famosa frase del grande, veramente grande, Carlo Cattaneo, allorchè, durante le 5 gloriose giornate del 1848, gli insorti ghermirono l'infame Balza e chiesero a lui che dovevano farne. - « Uccidetelo,e farete cosa giusta !... 'R_isparmiatelo e farete cosa santa!• egli rispose. Gli Americani (e anche per sensata politica) non potendo ottenere dagli insorti colla parola quel che Cattaneo ottenne, dovettero accompagnarla colla minaccia. E saranno i reazionari e i socialisti, e saremo noi repubblicani, che dovremo biasimarli per ciò ?.. Il. - È vero, negli Stati Uniti è sorto un partito di conquista, cosidetto « Imperialista ". Ma, in un libero paese, è naturale che ogni opinione possa esplicarsi ! Amate meglio la libertà com'è in Italia ... o in Russia ecc?.. Servitevi. Negli Stati Uniti (e nella Svizzera da me adorata, e d'onde scrivo) la si pensa diversamente. Si avrà torto, ma è cosi, sicchè nulla da spaventarsi se negli Stati Uniti e sorto quel partito; ma, subito, s'è risvegliato anche l'opposto. Carnegie, il miliardario economista, in una grande 'R.ivista, pubblica articoli formidabili contro lo spirito di conquista. A Saratoga, Carlo Schurz, ex-senatore e ex-ministro degli interni, sempre sulla breccia laddove si tratta di difendere la giustizia e la liberti, ha raccolto ovazioni infinite in un gran meeting sostenendo la stessa tesi. Che piu ! Il 6 Settembre scorso, nel Teatro dell'Opera di New-York (l'.Academy of music, che può contenere parecchie migliaia di persone), la folla esultante si pigiava a un concerto in onore del luogotenente Hobson, quegli che, con sei marinai, fece colare a picco il Merrimac all'ingresso del porto di Santiago, sotto la pioggia della mitraglia spagnuola. Presiedeva l'Hobson stesso, il quale raccontò, con semplicità affa. scinante « com'era andata la faccenda •. Poi prese la parola un democratico imperialista, ex segretario della marina, il quale esaltò Mac Kinley. Ma Woodford - l'ex ambasciatore americano conspue a Madrid, vi ricordate? - fu l'oratore che maggiormente entusiasmò la la folla. Strani ambasciatori quegli degli Stati Uniti, e ben diversi dai nostri! Woodford è popolare a New-York come lo era Ciceruacchio a Roma... In smoking e col cappello di paglia, che aveva spesso agitato in aria durante i discorsi, egli sorse a rimbeccare l'imperialista. Con un humour prettamente americano, egli prese dapprima bellamente in giro quel democratico, che, ora, a fatti compiuti, era diventato cosi repubblicano, cioè ammiratore del Presidente! E concluse, fra un'ovazione interminabile, che pareva delirio (scrive il World) con qneste parole : • Il vero imperialismo,per /'..America,con- " siste soltanto nel far camminare attraversoil mondo il « diritto, la giusti1,.iae la libertà I » III. - Ma, se anche non vi fosse questo partito anti-imperialista in America, se anche dovesse esser vinto, come sarebbe possibile una conquista secondo il significato che noi europei diamo a quella parola? La federazione non suppone che stati liutonomi. Ora a quale di questi stati apparterrebbe il paese conquistato ? Voi vedete che soltanto questa domanda fa cadere ogni supposizione. Nessuno Stato confederato, infatti, potrebbe permettere o impo,re ad un altro una simile.... operazione. E dico imporre non per nulla ; perchè è evidente, che l'educazione da rifare nelle Antille o nelle Filippine, sarebbe tal gatta da pelare che nessuno Stato vorrebbe prendersela. E ad imporgliela, poi, come si farebbe? Bisognerebbe, che tutti gli Stati si coalizzas • sera contro quell'uno ribelle ad annettersi Cuba, ad esempio, e ve lo obbligassero colla forza delle armi !.... Ma questo Stato ribelle o vincerebbe lui tutti gli altri e, in tal caso, siamo daccapo, circa chi deve accollarsi la con-

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