Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 16 - 28 febbraio 1899

'l{_JVISTA POPOLARE 'DI POUTICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI emergere con opportune evoluzioni - assunsero l'insegnamento come una missione, le inerenti sofferenze come un martirio. Non assillati dall'impaziente bramosia di far carriera, perché non saprebbero altrove trovare un campo più nobile di lavoro, coscienti dell'indefinito progresso, malgrado tutto, dell'umanità, e fami nel superbo possesso di questa nobile convinzione - si sforzauo a conseguire in iscuola e fuori colla loro condotta .... Ebbene questi veri educatori, i quali, come disse Lutero, « non possono essere pagati con denaro » -; poichè, per rispetto alle proprie funzioni ed alle proprie convinzioni, riescono ad una diagonale di vita attraversante tutte le vigliacchtr,e e tutte le prepotenze, sono proprio questi i calunniati, i perseguitati, i derisi. Ed .anche l'opera loro dunque è perduta per la educazione. Tali i maestri e l'ambiente. O dunque? Ed i Ministri di questo paese della rettorica a grandinare sulla testa dei figli degli uomini le loro forbite sonore encicliche riformatrici. Quasi che le istituzioni non fossero il prodotto logico d1 condizioni di fa1to ! Il Gabelli - da quel pensatore profondo ed acuto che era - volendo dimostrare l'inanità delle rettoriche circolari con cui i Ministri della P. I. credevano e credono di migliorare le scuole, ebbe a paragonare l' Italia .ad un grande animale dalle membra pesantissime, torpide, lente. Gli ordini partenti da Roma - dal cervello - non sortiscono l'effetto voluto e previsto, perché o l'impulso si affievolisce e si annichila durante il lungo cammino centrifugo, o, pur giunto alle membra, (!Uando queste si dispongono a muoversi, un nuovo impulso contraddittorio ne paralizza il movimento. Si snoderanno, si sveltiranno le membra della sonnolenta Italia? capiranno l'apologo i Ministri? * * * Le quali cose, mentre ci riempiono d'inesprimibile melanconia, non però riescono a farci disperare dell'avvenire. Qui lento, là veloce il cammino - l'umanità procede fatalmente in avanti; e durante la gran marcia ogni popolo gode o soffre le istituzioni che transitoriamente si merita. L'Italia non é ancora la Svizzera - purtroppo - dove, come riferisce il Colajanni (Istituzioni Municipali) « Nel Cantone di Vaud alla sola istruzione ed educazione é destioata una somma maggiore di quelle, riunite insieme, consacrate all'amministrazione in generale, alla milizia, alla giustizia, alla polizia ecc. » dove « Basilea, città di 50,000 abitanti, consacra alla istruzione mezzo milione all'anno e dà lire ; ooo ai maestri elementari », e dove « il Cantone di Appenzel stabili 1'8 Aprile 1875 !a sua legge obbligatoria per 1'1struzione camminando la pena di una multa da I a > franchi per le assenzenon giustificatedalla scuola; ma in pari tempo espressamente sanciva che gli alunni poveri fossero vestiti e nutriti a spese dello Staio »· L'Italia é poco più che la Spagna, e - in linea di conclusione - sono anche troppo lusso per lei quelle larve di scuole che s' é date in un periodo di rapimento ottimista. Ha rap:ione !'on. Bianchi Le abolisca e - sinceramente c~ntrita _ torni al confessionale ! CAMILLO VACCARÒ. ILSOCIALISMO diNapoleCoonle~anni ~ (GIUDIZI) L'illustre penalista G. B. Impallomeni, professore di Diritto Penale nell'Università di Palermo, scrive nella Giustizia Penale del 30 Gennaio 1899 : < Ciò che si sa delle leggi sociologiche e dei principii fondamentali della economia o conferma o non contraddice la f.:de nella continua e graduale realizzazione dell'ideale socialista ... Ma di tendenza come di evento sperabile e probabile, dobbiamo parlare e non di profezia; molto meno di dettagli, di modalità, di avvenimenti a scadenza fissa. Perciò non ci si deve associare a quel dogmatismo marxista, che dal Sinai dc:lla sua scienza preannunzia e profotizza immancabile, fatale l'avvento dei la preconizzata organizzazione sociale .... rimane in vulnerato ed invulnerabile il Socialismo come sintesi, o meglio come esponente delle sante aspirazioni verso il miglioramento continuo delle classi lavoratrici ... » Queste le conclusioni del Colajanni, che, nella loro prudenza veramente scientifica, sono il risultamento di una critica Yigorosa alle dottrine sociologiche a base organica e antropologica, nutrite più di rettorica che di fatti, e sono il compendio di osservazioni preziose per metodo e importanza. Co~ì egli segue l'indirizzo dei più reputati sociologi degli ultimi tempi, nel combattere la identificazione dei fenomeni sociali con i fenomeni fi. sici e biologici, la quale nel campo scientifico si è rivt>lata nella impotenza di segnare i caratteri specifici della struttura e dello sviluppo sociale, e nd campo pratico ha offerto un eccellente sostrastrato alla reazione politico-penale. Il libro del Colajanni, oltre che essere una ricca miniera di cognizioni, è sopratutto una dimostrazione eloquente della energia trasformatrice ddla volontà umana ; è, pertanto, un servizio reso alla causa della libertà, e di ciò principalmente mi compiaccio con l'esimio scrittore. Critichiamo unpom' eneoagiamunopop' ié.( 1 ) Qùando certe accuse, per quanto ingiuste e infondate, contro gli uomini del proprio partito, vengono fuori in una rivista, diretta da Napoleone Colajanni, e con la firma dell'avvocato Antonio Guarnieri, cioè di uno dei socialisti siciliani, più colti, più intelligenti, e più onesti, non si possono lasciar passare inosservate. In simili casi rassegnarsi a tacere per un concetto falso di modestia o di concordia tra i militi dello stesso partito, significa andare incontro al pericolo certo di danneggiare la vita morale del partito; giac;ché non si tratta di reagire più o meno ragionevolmente per delle graffiature all'amor proprio, bensi di difendere e mettere nella sua luce vera ciò che vi ha di più importante nella vita dei singoli individui e dei gruppi sociali, la condotta. L'avvocato Guarnieri si é alzato ritto e fiero sulla persona, non per discutere, con animo sereno e innamorato della verità, una qualche idea irronea, messa fuori da me o da altri, ma per dire recisamente: la vostra condotta é biasimevole, voi mancate ai vostri doveri, il partito ha il diritto di pretendere da voi che, quando siete minacciato dtlla ga- ( 1) La 'R,_ivista, sin dal suo nascere, ha saputo conquistarsile simpatie anche degli avversari politici, per la sua grande tolleraaza e per la massima libertà concessa ai collaboratori noti alla redazione per la loro intelligenzae rettitudine.Perciò pubblica spesso articoli il cui contenuto in tulto o in parte non approva, e ne lascia la respons1bilità a chi li scrive e sottoscrive. Tali criteri la indussero a pubblicarel'articclo dell'Avv. Guaroieri Ventimiglia, come le f,nno un doveredi pubblicare la risposta di Nicola Barbato, che col suo caratten: adamantino onora il partito socialista. Crediamo d'interpretare la intenzione dell'Avv. Guarnieri Ventimigliaaggiun?endoche egli non intese mai arrecare la menom:1 offesa ali ex-recluso di Pallanza. N. d. R.

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