288 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI La serena fine di Socrate ha giovato alla causa dell'emancipazione del pensiero più che qualunque rivolta. Nessun proclama sovversivo e nessun tumulto più o meno riuscito ha scosso il credito della dominazione austriaca, come quelle sue galere (in ogni caso meno disumane delle italiane contemporanee), che rivelate e rappresentate nel semplice racconto di Silvio Pellico, mettevano la causa del Governo austriaco da un lato e quella dell'umanità da un altro. Con ciò, intanto, nessuno può lusingarsi che si possa, con semplici ragionamenti, riescire ad eliminare ogni avventatezza e ogni colpa di testa dal basso, fiochè individui di tempra impulsiva, fuor di ogni previsione, sieno portati a cedere alle loro impazienze, e dall'alto scendano con l'esempio della violenza e col malgoverno le istigazioni consapevoli o inconsapevoli. Ho voluto solo esporre quante ragioni vi sieno mai, perchè un individuo, e più ancora un partito, resista ad ogni provocazione, tempri la sua pazienza, eserciti su sè stesso un'azione inibitrice, per evitare scatti solitamente improduttivi di buoni effetti e assai spesso funesti. L'eliminazione della violenza come fattore della vita sociale non deve neppure esser confusa con la rassegnazione cieca e supina da parte degli oppressi. Respinto il metodo dell'azione e della resistenza violenta, resta il metodo della resistenza passiva e l' indirizzo di chi, senza dar di testa contro l'ostacolo, lo scalza lentamente, lo rimuove, lo gira, e, giuntogli alle spalle, prosegue la sua via, lieto e confidente nel!' opera compiuta e nella esperienza acquistata. La libertà di parola e di stampa insidiata cerca e trova l'espressione, che sfugge al censore sempre sospettoso e sempre idiota, l'espressione che si piega come la lama d'acciaio per colpir più diritta e più certa. Cerca l'apologo, si piega al verso, sale la scena, si tempra al1' ironia, s'impronta di umorismo e sibila intorno al tiranno, sempre più punto e sempre più esasperato, quale una inafferabile, invisibile zanzara, mostrando, con la forza dell'esperienza, come è folle ed impossibile al tempo stesso il pretendere di segnare le colonne d' Ercole al progresso e mettere in ceppi il pensiero. La libertà di riunione e di associazione manomessa si rivendica risorgendo e ricomparendo sotto le forme più insospettate e più tenaci, come l'acqua de' piccoli rivoli, che deviata, impedita, dispersa, pure in ultimo si ritrova, e scende, gorgogliando, nel fiume per mescersi a quella delle altre mille sorgenti ignote, separate, lontane. Quanto io dico sembrerà forse accademico e, al tempo stesso, duro a chi è oppresso, a chi sente tutta l' insofferenza della vita in paesi, ove, per dirla col verso di un poeta, ora convertito alla causa de' padroni, si compie Quanto d' infame in signoria si può I Sembrerà eh' io predichi la rassegnazione e l'acquiescenza. Ma non è acquiescenza questa : è solo un'altra forma di lotta, di effetto, che sembra più lontano, ma che e il più certo, se non il solo certo. Lo sforzo violento si esaurisce ; la resistenza irosa si spezza e si fiacca; l'azione lenta, pertinace, instancabile procede e trionfa. La violenza, per l'inopportuna fiducia che desta nel suo potere istantaneo e assoluto, porta a uno stato passivo ordinario e quindi a tollerare il crescere di quei mali, che si spera vanamente di troncare d'un colpo e che intanto divengono duraturi. La persuasione della necessità dell'opera di ogni giorno scuote ogni passività e tesoreggia ogni istante come la goccia che cade instancabile e finisce per cavare la pietra. Questo repudio della violenza come mezzo normale e preferito di redenzione da nessun partito mai è stato affermato e sostenuto come dalla democrazia sociale marxista; e non si tratta di un accidentalità di tattica, o di una trovata opportunista o di un fatto arbitrario. Si ha da fare con µo.i, conseguenza 1 che rampolla1 necessaria e inevitabile, dal fondo stesso del socialismo scientifico. Il fondamento del socialismo scientifico, che nega alle metamorfosi sociali il carattere meramente volontario, discredita la violenza, instillando la fede piuttosto negli effetti necessari dell'intimo congegno sociale, nell'azione continua e lenta de' bisogni individuali e sociali e nelle inevitabili trasformazioni determinate dal modo mutevole e progressivo di produrre quanto occorre a soddisfare i crescenti bisogni della vita. Tra la violenza reazionaria e la impazienza ribelle, chi decide in ultima istanza è il complesso di forze elementari, da cui dipendono e sono dominate la vita materiale della società e le sue manifestazioni secondarie. Tra la serie degli attentati nichilisti e lo sviluppo industriale della Russia, quale de' due si è mostrato piu atto a maturare l'avvenire? li compito de' partiti consiste nella percezione netta di questo principio dinamico della vita sociale e del suo grado di sviluppo e nel conformare e adattare ad esso la vita politica, giuridica ed economica della società ; il che è opera essenzialmente lenta, oculata e continua. Da questo punto di vista, è chiaro che gli ordinamenti divenuti ingiusti e illogici per progresso di tempi finiscono piuttosto per l' intimo processo di disorganizzazione che per un urto esterno, isolato o ricorrente ad intervalli. E il processo di disorganizzazione è anche affrettato, per ragioni materiali e morali, dalla stolta prepotenza de' dominatori e dalla sofferenza degli oppressi ; sofferenza, che non si deve cercare con animo e pregiudizio di ascèta, che, anzi, si deve evitare, quando si può senza nessuna specie di abdicazione ; ma che, io ogni modo, quando viene, anche essa non è tutta perduta. ETTORE C1cco-rr1. IntoranlolBpro[BttatB a[[innBtBmodificazioni alla legge elettoralepolitica (Continuazione e fine -- Vedi Numero precedente). L'Olanda che per un pezzo si attenne al sistema d'un censo elettorale altissimo, lo modificò talmente colle leggi del 5 Novembre 1887 e del 7 Settembre 1896, da poter oggi quasi essere annoverata fra i paesi retti col sistema del suffragio universale. E lo stesso, press'a poco, può dirsi del1' Inghilterra dopo l'Atto per la rappresentazione del popolo, dell'anno 1884. Perfino in Austria il principio del suffragio universale è riuscito ad infiltrarsi colla famosa legge del 14 Giugno 1896; e quantunque la riforma sia, finora, mantenuta in limiti molto ristretti, e frustrata in parte dal sistema dell' elezione a doppio grado, pure non è possibile nascondersi I' importanza che il trionfo, anche parziale, del!' altissimo liberale principio assume, considerando le condizioni particolarmente sfavorevoli del!' ambiente politico austriaco. Ora che cosa significa questa mirabile e trionfante espansione de!l' accennato principio, se non appunto l'universale riconoscimento della verità proclamata dalla filosofia politica del XVII e del XVIII secolo? Tutti i fatti storici che siamo venuti sin qui enumerando, non concorrono forse univocamente a dimostrare in modo indisconoscibile che nella coscienza civile odierna si è lentamente ma saldamente costituito, e sempre meglio si viene assodando il convinçimento 1 non es$ere i cliritti politici fonda-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==