RI'fTIST A POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 279 e da altre affermazioni si comprende che l'ideale ultimo sia l'anarchia, benchè combatta al presente e vigorosamente l'anarchismo, che preparerebbe la disfatta del proletariato. L',1narchia ad ogni modo avrebbe bisogno di un grado avanzatissimo di perfezione morale. Il libro è scritto con calore e da ogni pagina trapela la fede ardente dell'autore. Il quale nell'articolo della 'R._evueSocialiste, da noi riprodottc-, grida: ..Abba;so i dof!mi marxisti I contraddicendo un poco il contenuto di questo libro. .Tules Guesùe: Le socialisme au jo111l·e jour. Paris. Giard t t Briere. 1899. L. 3.50. t una raccolta di articcli brevi e spigli.iti pubblicati in gran parte nel Cri du pmple dal 1884 al J 836. Nulla aggiungono alla fama dell'autore , nè alla causa del sodalismo; dimostrano soltanto l'abilità dd polemista. Remo Gaetano Rui: La troprieta si va accentra11do? Parma. R. Pellegrini. 1898. C.mi 15. In questu opuscolo scritto con criterio e metodo s~erimentale l'egregio autore - il cui vero nome è quello dt Ettore Mortara _ dimostra che l'affermato accentramento della proprietà deve ammtttersi con molte riserve. Con ciò, egli ben dice, non si vuole far l'apologia dell'ordinamento eccnomico attuale· ma si avve1tono i socialisti cc che se il socialismo non pousse' realizzarsi su vasta scala se non quar,do la ricchezza fosse in possesso delle famose pochissime mani, lo si attenderebbe per parecchi secoli ». CristoforoRuggieri: Cava/lotti e i' Alcibiade. Palermo, 1898. È nn breve studio sull' Aie biade, su questo lavoro di Felice Cavalletti che i critici malevoli o ignoranti aggredirono astiosamente e che fa fede della vasta coltura e dell'ingegno alto del non mai abbastanza compianto atleta democratico. li Ruggieri opportunamente osserva e dimostra che i tipi_ dell'Alcibiade sono più veri di quelli spesse volte presentati da coloro e he fanno profrssione di ?"erismo. G. C:ivaglieri: Fun-:._ionpiubhliche e atti a11u11i11istrativi. Frattlli Bocca Torino , 898. L. r. È pi~colo di rr.ole e senza pr, te;e, ma questo studio del Cavagli cri è asssi pregevole. LascianJo da parte ciò che ha carattere speciale riferentesi a! diritto amministr:ttivo osse'.viam~ che nella prima patte esamma co~ molta lucidezza l_e 1?ee d1 Stein, Rema gnosi, Vaccaro, Ferrans. C. ~. sulle fun,21001?e(I~ Stato i cui fini riassume nel custodire 11 grado d, socialtta in cu'i si trova e nel preparare le condizioni per un ulteriore sviluppo. Coochi..ide con. queste p~role ~he in gran p~rte facciamo nostre: cc L'evoluzione dell umanità è necessan.imente determinata nella sua tra jettoria ; ma la coscienza di questa evoluzione è un fattore per accelerarne il movimento. L'uomo che conosca il cammino che ha percorso nel mondo e che intraveda la mtta che deve raggiungere; l'uomo che si senta forte nella speranza di una vera giustizia avvenire; l'uomo che abbia coscienza del proprio diritto di fronte ad ogni uomo e dei doveri che sempre, in ogni comunità, gJ; in::comberan~o; l'uomo convinto dalla funzione che spetta all'azione collettiva informata al principio di solidarietà, potrà con maggior fern;ezza di idee, con maggiore ~eliberazione di propo~iti cercare di affrettare l'avvento del suo ideale, senza però uscire da quella via che un immutabile volgere di cose gli fa necessariamente seguire ». Santi Sottile Tomasselli : La pedagogia moderna. Palermo, 1898. L. 1,25. Scritto breve e buono. Ci pare troppo generica e larga la definizione - scienza del divenire -; ma riconosciamo coll'A. la grande importanza della scienza pedagogica nello svolgersi della vira indiv'duale e sociale e la sua crescente complessità. Affronta la questione del libero arbitrio, che ammette e dice che l'educazioue facilita il grande lavoro delle varie scelte. Ciò in rapporto colla esistenza di una coscienza che non è un assoluto, ma un dato relativo in continuo divenire, ere cere e trasformarsi. In pari modo col Guyau pur ricono• scendo l'eredi1à la riconosce contemperata e modificabile dall'educazione. Si comprende, perciò, che respinge quelle che egli chiama esagerazioni lombrosiane e riconosce la lenta guaribilità della forma particolare di dPgenerazinne rappreseotata d.11.i delinquenza. Nelle pagine del Sottile Tomaselli si sente la preponderante influenza dell'Ardigò, e che l'egregio autore, parco nelle citazioni, ha assimilato completamente gli studi sull'argomento di cui si occupa. Bandiera 'Bianca. Almanacco illustrato per la P2ce. An· no X. Milano. Cent. 30. Fra i tanti almanacchi questo della Società internazionale per la Pace presieduta da Ernesto Teodoro Mom ta è veramente bello FCr gli articoli e per le illustrazioni. Vi hanno collaborato De Amicis. Ardigò, Sergi, Lombroso, Ferrere, 5;_ ghele, Passy, Loria, Moneta ecc. ecc. Filippo Abignente: Il 7Juelh Brescia, Tipografia Editrice. L. 1,50. L'Autore è capitano di cavalleria. Egli dimostra che il duello, prima ri1enuto ragionevole, giusto e necessario, ora è, per la progredita coscienza della società, tollerato soltanto come necessario, e che se le leggi punissero meglio le offese contro l'onore, anche quest'ultima giustificazione scomparirebbe. L' A. sostiene quindi l'utilità di un'ardente propaganda contro il duello, di una maggior severità nel punire le offese all'onore, e di pene gravissime contro i duellanti. È un volumetto scritto con brio e con acume, e il sostenere con tanto calore tali opinioni è una gran pro~a di coraggio civile per un militare. Il Natale dell'Accademia della Lira di Bologna. '1898, M. O assetto. , L'accademia della Lira di Bologna nata da sei mesi ha pubblicato la sua strenna natalizia; e la pubblicazione è riuscita tra le più splendide del genere, sia per il contributo dei pceti e letterati (Rapisardi, Cnducci, Panzacchi, Stecchetti, Albertazzi, Conti, Rava, Albicini, ecc), sia per le m:merose ed eleganti illustrazioni intercalate nel testo. A giudicare dalla St,·en11a, l'Accademia della Lira dovrà avere un brillante avvenire; e noi glielo auguriamo di cuore. Dr. A. Va circa: Il progresso dell'agricoltura nei prati artificiali in Sicilia, Terranova Sicilia, 1898. li Vacirc~ è dei pochi che dopo avere frequentato a luogo le università e le grandi città non disdegnano di tornare nti paesi di provircia a diffondervi la coltura acquistata ed a rappresen1arvi la fumione utilissima dei fermenti; e questo sarebbe per noi, ragione sofficiente per lodarlo. li Vacirca fa di più: senza dimenticare i suoi principi politici e sociali si è dato a studi pratici, - nei quali spesso innesta i primi come in quello brevissimo sulla 51( zzadria - sull'agricohur.;. Li diffonde in Si.:ilia dove cc n'è grande bisogno. In quest'ultimo abbastanza interessante prcpugoa la formazione di serbato! artificidi delle acque dell'inverno. A noi sembra troppo ottimista; ma è certo che molto c'è da fare e molto si sarebbe fatto se si fosse impiegato in Italia il mezzo miliardo sperperato in Africa. Gabriel Dcville: Principes socialistes. Paris. Giard e Briere. 1898. L. 3,50. In questo volume si trovano riuniti a1t'coli e conferenze d indole politica scritti e tenute dall'autore dal 189, al 1895 e trattano i seguenti argomenti: 1 • Socialismo, 1"ivoluzio1ui,11ter11azio11alismo: 2· Salario e profitto; r Lo stato e il socialismo; 4· Il salario e la 1·i111u11erazio11e futura. 5. T«ttica socialista e rivoluzione. Quest'ultimo scritto è una staffilata al Barone Garofalo, che imitando alcuni altri sleali polemisti attribuisce all' A. idee non maniféstate, desumendole da frasi staccate ed incomplete; sistema adoperato anche dai tanti che danno per roba di Marx un materialismo storico di loro creazione e di cui si occupa nel primo scritto. Con un~ dialettica ser~ata, come può adoperarla chi possiede la materia di cui tratta, corregge molti errori e mette a posto molte cose. Constata il fatto degli alti salari e preconizza il momento in cui lo Stato attuale scomparirà per fare posto all'amministrazione delle cose. Nell'insieme la lettura di questo libro lascia l'impres,ione e he le idee dell'autore si siano alquanto temperate da quelle che erano quando tra i primi in Francia con Lafargue e Guesde si mise a diffondere il mar:-:ismo. H. Hauser: Ouvriers du temps passé, (XV-XVI siecles). Paris, 1898. Alcan. L. 6. Questo libro, ricco di f,tti e parco di considerazioni e di deduzioni teoriche, ha una obbiettività tanto più ammirevole
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