'I(.[ir!STA 'POPOLA.REDI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI 277 mente la giovine vitalità di un gran popolo, altrettanto è mostru~sa la vist~ del_funzionari_smo che succhia e impoverisce le risorse decimanti della nazione. Non bisogna dunque confondere la salute colla malattia l'uso coll'abuso, e, soprattutto non bisogna imitare i medici che sopprimano un organo quando non lo poss'.>no guarire. Tale metodo seguono quelli scrittori che i_nluogo di , ircoscrivcre il male per farne la diagnosi meglio, lo estendono anche alle pani sane e arrivano alle conclusioni del più fantastico e rivoluzionario pessimiswo.L'A dopo aver esposti i progressi del funzionarismo in Francia ed es 1min3te le cause trova i rimedi : nella separazione della politic¾ dell'amministrazione; nella riduzione delle spese non autorizzate dai bilanci, che in Fr.rncia in 20 anni hanno raggiumo un miliardo e 100 milioni - in Inghilterra invece, si è avuta ?:l penodo 18?1-~2un ec~_nomi~d1115milioni e negli St.tt Umu dt ;oo 111ilto11t -; ndl interdire la creazione arbitraria dei gabinetti extra-amministrativi dei ministri e sottosegretari; nell'interdizione ai deputati e senatori di influire sugli uffici; nella riforma dell'ammini5trazione centrale; nèlla sostituzione _ddla centralizzazione regionale a quella dipartimentale e circondariale ; e, finalmente, nella modificazione dei costumi e dell'educazione borghese. Queste riforme non si potranno fare che in due moJi: o colla rivoluzione dittatoriale delle minoranze, o colla lenta educazione delle mas,e: e tra i due è _preferibile e più sicuro il secondo. (Revue des Revues, 15 Gennaio). .Ac!1i(le_Lori~: L'antropologisaociale. Da vario tempo è venuta m1z1andost ed assumendo proporzioni rilevanti una scuola sociolog'ca a cui è stato dato il nome di Antropo-sociologia che pretende contrapporre alle dottrine correnti, dottrine nuove fondate sull~ biologia e l'antropologia. Per quanto quest'indirizzo, che ebbe det precursori nei teorici del darwinismo sociale non si~ ori~i?ale come c_redooo i suoi campio~i, tra i quali più sp1~cat1ti Lapouge m Francia e l' Ammon 10 Germania, tuttavia non può negarsi eh' esso ha oggi trovato degli scrittori che, con una forma decisa e vibrata, sono riusciti ad impressionare i dotti e i semi-dotti, ed i. moltiplicare intorno ad esso i credenti. L'ultimo libro di Otto Amon, Vie Gesellschaftsordmmg 11!1,l 1/Jre111,turlic/JeGnrundlaugm ebbe già l'onore della 2• ediz1011e,e un coro sonoro nei ceti intellettuali di Germ~11ia. I c~:m~cttiespressi dall'Amon non sono nuovi; essi, in sostanza, s1 riducono ad un' applicaz'one sociologica della dottrina di Niet,sche. L'aff~rmazione dell' Amon che la Sociolooia debba fondersi coll'Antropologia è in perfetto contrasto col \ero. Chi per poco osserva lo svolgersi dei fenomeni rnciali si avvede che la storia è solo in appartnza opera degli uomini, ma in realta è opera delle cose: non è fatta dai produaori ma dai prodotti, ed erompe, per necessità ineluttabile, dal processo della loro distribuzione. li punto di partenza del sociologo non pu6 essere dunque lo studio dell'uomo, ma quello della ricchezza: la scienza madre della Sociologia non é l'Antropologia, ma l'Economia politica: la cagione delle rivoluzioni non è riposta nella mutazione degli uomini, ossia nel fattore antropologico ma nella mutazione delle cose, ossia nel fatto:e economico'. Se l' Amon non lo comprende, ciò può spiegarsi soltanto con la sua incredibile ignoranza in fatto di Economia politica. L'c• pera dell' Amon - di cui l' A. fa una critica acutissima e stringtnte - può coosider:irsi come una caricatura e una riduzione all'assurdo del metodo biologico in Sociologia e dei tentativi con cui si cerca torcerlo a giustificazione della proprietà capi• talistica vigente. Coi suoi errori, coi suoi paradossi, colle piramida)i stranezze delle conclusioni pratiche a cui perviene, cost1tmsce una prova diretta, attinta alle stesse pubblicazioni antropologiche e biologiche, per dimostrare la fallacia di un indirizzo scientifico che intencferebbe far della scienza sociale un'appendice ddl' antropologia. (Rivista modenia di cultura Novembre-Dicembre). ' P. Gohe: L'idea di Dio nelle differenti classi popolari. L'idea di Dio è divasamente sentita nelle varie classi sociali. Il contadino tedesco considera i doveri religiosi come una specie di dazio che deve a Dio, e lo paga lealmente. Il proprietario rurale crede la religione la chiave di volta dell' edificio sociale, e crede in Dio, non per timore e rispetto, ma per osservanza alla legge e per dare il buon esempio. Nelle città i lavoratori sono in generale atei : essi non vedono nella religione che un'abitudine da cui essi si sono affrancati. Quanto alla classe borghese, se non fa le pratiche religiose per interesse o per tradizione di famiglia, è indifferente. Quei che sono entrali ndle prof~ssioni liberali, o vi si destinano, son del parere che si può cavarsela senza l'aiuto di Dio che se interessa ad altri a loro non fa proprio niente. ( Umschau, gennaio). E. Lanf{ero11: Il conferenziere nell' antichità. È un errore il credere che il conferenziere sia un prodotto receme della civiltà moderna. Senza rimontare al Paradiso Terrestre basterà cercarne le t~acce all'epoca dell'Impero Romano. Nessun popolo, tranne ti greco, ebbe più dei romani il culto per l'doquenza. I romaui accorrevano al Foro come ad uno spettacolo. Quando Augusto rese muta la tribuna, l'arte oratoria in luogo di estinguersi si trasformò di politica io letteraria. Sotto August0, Asinius Pollon introdusse in Roma l'uso delle letture p~bbliche, recitationes, e ben tosto l'arte di parlare in pubblico dt_ventò. ,una profess·o,~1eam~irata, lucra_tivae gloriosa. cc Io stimo pm la facoltà d 1mprovv1sare - scnsse Erode A\ticus - che l~ vanag)oria di essere eletto console ». . La professione non s1 eserc!tava soltanto a Roma, ma anche in provincia. Le conf.renze st tenevano dopo mezzogiorno. li conferenziere si preparava la mattina: prendeva il bagno, masticava la /raqa. cant/Ja per schiarire la voce, ripassava la conferenza dinanzi''ad un'? specchio, modulava 1~ frasi, calcolava i gesti. Venuta l'ora eglt andava alla sala per ricevere i suoi uditori, per conciliar~i coll'amabilit~ k grazia dei più difficili, e finalmente si presentava _Janc1andola par_ola; ?roba/le/!! ~roponete il soggetto. - Contranament~ ad og~t I tmprovv1saz10ne, extemporalitas, era quella che anzitutto s1 voleva dal conferenziere. Naturalmente a questo era necessario il compare che era un mestiere lucrativo che richiedeva molta intelligenza. I confaeozieri non cercavano sol~ gli ap~lausi ma qualcosa di più concreto; e riusciva.no. Dam1anus diede una volta circa roo.ooo franchi, ragguagliando alla nostra moneta, per udire il filosofo Aristide e un re ~el Bosforo nè offr! a Polemone 60.000. - Come la ;tampa oggi, allora la professione del retore conduceva a tutto e ciò spiega il perchè nel cuore del cittadino romano v' era il desiderio v_vi is?im~ di vedere_i propri figli seguire quella carriera. cc Che 11cittadmo che diventa padre - dice Quintiliano - cc faccia di tutto perchè suo figlio riesca un oratore ». (Revue Bleue). C/Ja~lesR. ichet: Le promesse della scienza. Brunetière dopo aver d1cb1arato la bancarotta della scienza, ora afferma nel F_iga,:o dd ~ gen_o~i? c~e e_ssa,non ha mantenute le promesse dt spiegare 1 ternb1l1 en1gm1: donde veniamo? perchè viviamo ? ove andiamo ? - Possono queste affermazioni del Brunetière p,ssare senza discussione ? La scienza ha promesso 1 Ma quale scienza ? Chi ha la qualità per parlare in suo nome ? La temerità di un sapiente, di dieci e anche di mille sapienti possono comprometterla? La scienza è al di sopra di loro. E poi io qual libro la scienza ha fatto le promesse a cui accenna Brunetière? Il destino dell'uomo non preoccupa nelle loro opere nè gli geologi, nè i botanici, nè gli zoologi, e non è discusso. nei libri nè degli astronomi, oè degl'ingegneri. Certi antropologt hanno soltanto emesse delle ipotesi sulle origini dell'uomo, tanto verosimili che sono anche insegnate dagli stessi cattolici : le teoria dell'evoluzione non è più un oggetto d'< rrore come 25 anni or sono, e si può bandirla senza passare per eretici. Ma queste sono delle promesse ? = Dichiarare che l'uomo viene da organismi rudimentali delle prime epoche geologiche, non fa che allontanare la difficoltà della questione cc d'oode veniamo? » Questi germi da cui l'uomo è uscito d'onde vengono? e perchè? 1 oi l'ignoriamo, e nessun sapiente ha dato una soluzione certa. Il ragionamento del Brunetière somiglierebbe a quello di chi rimproverasse, per es., alla Sieroterapia di non essere la fonte della giovinezza; ma essa strappa tutti gli anni 100,000 bambini alla morte, e basta. La scienza ha fatto già molto, ma farà ancora di più. Questa immensa complessità di leggi e di fenomeni che ci circondano non potrà però essere svolta che parzialmente, a mezzo di penose ricerche : ed è questo appunto il compito della scienza. Essa non può fare altra promessa se r on quella di tentare di diminuire le fitte tenebre per diradare ]e quali non vi sono che i mezzi scientifici. (Revue Scimtifique, 14Gen• naio). H. v. Gerlach: L'Autobiografidai Bismarck. Quame definizioni non si son date di questa opera ! Chi l'ha detta un'opera storica di primo rango, chi l'ha proclamata una falsaziooe bella e buona della stroia. Vicewrsa i Pensieri e ricordi non sono nè una storia, nè vorrebbero esserlo : restano :J.lèmoires
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