Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 14 - 30 gennaio 1899

274 RIVISTA POPOLARE Di POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI seducono - lo troviamo nelle ultime pubblicazioni di Saverio Merlino ( r ). L'accusa però è così destituita di ogni fondamento che anche su questo terreno i nemici del collettivi~mo non saranno più fortunati. Infatti, mentre il collettivismo dalla grande maggioranza de' suoi seguaci è concepito come uoa dottrina sodai.: che, esplicatesi all'atto pratico, darà luogo ad un nuovo assetto economico-politico, informato da un canto alla psicologia più p:isitiva dell'uomo e della società e dall'altro alle scoperte ed invenzioni più scientifiche; mentre il collettivismo, iosom-- ma, si fonda sulle verità più razionali e più sicure, che fanno i suoi nemici? Senza capire dove va • spuntare la loro furia aggressiva, altaccano fioanco la scieoz1 mo- . derna,. s?lo pcrchè attra':'crso di essa possono colpire il collemv1smo, e - peggio del Bruoetière, che ne proclama la bancarotta - ne proclamano la quasi inutilità, solo perchè, il collettivismo rappresentando la corrente più scientifica del s.1cialismo, essa cosi diventa colpevole di servirgli di sussidio. Ora quando si rifletta un po' che la scienza è appunto tale perchè ha distrutto l'a~soluto io ogni campo, relegandolo appena oti cantucci delle religioni; quando si rifletta un po' che l'essenza della scienZ1 modtrna è costituita dalla grande legge dell'evoluxiune universale, la cui indole è eminentemente relativistica e - diremmo - provvisoria ; quando si rifletta un po' che la scienza è la conquista più inestimabile dell'urr.anità, e che appunto per essa l'umanità è progressiva, è c1vile, è moderna ; quando si rifletta a tutto ciò, il tacciare o sospettare di assoluto il collettivismo - emineotemegte scientifico - è quanto di assurdo e di calunnioso possa immaginare cecità di retrogrado o odio di partigiano. Il volere recidere tutti 1 lega mi che avviocono la scienza cd il collettivismo, e che se non fanno di questo la vera e diretta filiazione di quella, ne dimostrano però l'accordo, è l'opera più aotiso.ialista che si possa immaginare, malgrado il Merlino - a differenzi di tanti altri - a ciò sia mosso dall'amore pel socialismo stesso che, dalle continue correzioni che la scienza fa a sè stessa nella sua vita di prova e di riprova, dalle smentite che il tempo apporta a questa o a q11ella parte di ess1, potrebbe ricevere nocumento. Ma seppure ciò fos,e un male, il cercare di togliere al socialismo ogni valore scientifico sarebbe un male maggiore, massime in questo momento io cui i reazionari stessi, quelli che vogliono tornare indic.tro, al me - dioevo, cercano di appropriarsela, di torcerla ai loro fini, di apporvi un march'o religioso. li Merlino, infatti, per sostenere la sua tesi, ha dovuto ricorrere ad un socialismo antiscientifico, asserendo ch'esso non è una dottrina a neaoco una teoria, ma è, io vece, una sero plice aspirazione, uoa tendenza, confondendo evidentemt nt.: l'effetto colla cacsa, io quanto l'aspirazione e la tendenza sono l'e--plicarsi, il continuarsi, il maturarsi della convinzione dottrinale, teorica, ideale. Ma, pur troppo, il ricredersi ed il correggersi della scienza non solo non è un male, ma è un bene; ciò, anzi, ne costituisce il merito più grande, che non sarà minore per tutte quelle dottrine che - come il collettivismo - alla scienza si riconnetton0 per tanti fili. Il Merlino stesso non ha detto che « la verita dtl socia lismo è tale che ogni passo della fCÌenza, ogni nuova sua conqnista gli fornisce nuove armi » ? Non ha detto egli stesso che « quando le teorie cadono, il socialismo non cade, ma si eleva e si rafforza, contraendo nuove alleanze e procacciandosi nuovi sostegni »? I mutamenti, le trasformazioni della scienz1, dunqne sono come le trasformazioni del corpo umano ; le verità nuove che sostituiscono o integrano le ve;chie sono co• (1) 'J:roe co11/roil socia/inno e L'Utopia colldlivisla, Milano, Fratelli Treves, recenteme~te tradotte e riassunte in lingua francese da G. Sorel col titolo : Fonnes et essmce d11 socfrilis111e, Paris, Giard et Brièrc, me i globuli rossi del nostro sangue : mentre da un canto sano distrutti o assim!lati ~al _lavorio organico, dall'altro, con nuovo materiale d1 ncambio, sono ricostituiii e . formano il calore animale - la vita. . • * Certo_ che, volendo cercare proprio col lumicino fra i lapsus linguae e le d_ichiarazioni sempliciste che la propaganda popol~re es1~e,. q~alche sospetto il .\'lerlinc può c:earselo; ~~ 11 serv1rs1. d1 questo genere di testimon!~nz~ prec1p1t~~e o~n c! pare ~è giu~t~ nè serio. ~ Nè pm giusto e pm seno c1 pare 11servirsi delle testimonianze. di ce:ti pr?seliti fanatici ed ignoranti, che si trov~no 10 ogm partito, _e che. n_e ~orma_no stmpre la maggioranza. Nelle attuali cond1z10n1 sociali questi fanatici malgrado c_om~iaoo una fun.1iooe intere;sauu, in quant~ - come dice 11 Renan - /es Janatiques seuls fo11denl quelq~e ~bose, P.ure _pesano poco per un altro verso sulle quest1on1 che s1 ag1taoo. Nè pesano di più gl' ignoranti che, mentre coli' intensità e la ccc.tà della crc:dèoza adempiono un'altra funzione, quella del contagio psichico, portano nella nuova fede - almeno transnoriamente - il v1z10 dell'assoluto, proprio della f,de antic•. So?? i. pochi, _rnvecc:, sono i più intelligenti che nelle cond1ZI001 attuai~ rappresentano una dottrina ed un partl~o, ed ~ dalle. idee e dagli atti di costoro che la dot - t~In~ _ed11 partito vanne, giudicati. 1'iessuno più dei soc!ahsu s~era che quest~ tr!ste condizione del proleur(ato abbia presto a d1spanre, assurgendo colla istruZ(One e _colla propaganda a quella coscienza e coovioz1oo_e SC1e~t1ficacbe adesso non ha per l'abbrutimento di tanti secoli; ma per ora è proprio cosi e non c·e che f~re· è dai c_api_- c~ si lasci plssare l'espress'one - che s; deve giudicare 11 contenuto di una dottrina e la tattica di un partito. Ora a _giudicare ~ai discorsi e ddgli s:ritti di costoro non crediamo che 11 Merlino - o qualunque altro - poss~ meno~~~en~e g!uJtificare la sua intc:rpretazione, che I collea1nst1, cwè, rntendano il colletth-ismo in senso a,s.sol~~o, giammai. Una simile interpretazione urta colI 1ndmzzo _fo~damentale de le grandi correnti scientifi, h~ m~derne, 1sp1rate tutte alla gran legge d, ll'evoluzione umversale; e « dopo tanti secoli di stori.1 - diceva or non è mc:ilto_i_lnostro Prampolini nella sna antica e popolare G1us/1{ta, la maestra di tutti i giornali socialisti d' Italia - dopo tanti secoli di storia nessuno che non sia l?azzo p~r orgoglio o per igooran~a, può credere in coscienza d1 essere in possesso della verità assoluta ». Provandoci la scienza moderna che l'assoluto non è m~i esistito, che non esiste, e che certamente non potrà es1st_er~neanco nel futuro. perch'esso è l'assLrJo, in quanto cosmu1rebbe la sosta dell'umaoita e quindi la fine della vita, la morte dell'universo, così i sccialisll looicamente ~evono essere convinti_ c?e non ci può essere 0 un s0;1ahsmo assoluto. li soc1ahsta olandese Vac-Kohl in una recente pnbblic~zione scriveva: « L'anarchia signifi::i. libertà assoluta, 11 comunismo uguaglianza ~ssoluta. Ma l'assoluto non esiste ed il socialismo favorirà la libertà e l'uguaglianza fin dove l'evoluzione dell'attuale sodetà lo perm~tta ». Ecco perchè noi non siamo anarchici, per sfuggire l'assoluto; il collettivismo che il Merlmo stesso in una precedente pubblicazione ebbe a dire che « rientra nel piano generale del comunismo; ... che è un comunismo lfmi~ato ed imperfetto, che può benissimo essere provvisonamente adottato », il collettivismo è in altri termini, il comunismo meno l'assoluto. ' Un'altrq socialista, G. Sorel, asseriva testè che « i principii dei socillfati esprimono delle tendenze non delle verita assolute », ed inoltre che « la formula' di Marx è giuridica e per conseguenza non esige un'uniformità assoluta nella ~~ruttur~ economica », e, quindi, anche nella struttura pohuca. E da un pezzo che noi crediamo - per dirla collo Goocchi-Viaoi - che « tutte le varie scuole e combinazioni e graJazioni di scuole non sono

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