'It[ir!STA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI le lezioni delle cose sono le più effic:tci. (r) Esse insegnano a quale disastrosa conseguenza andarono incontro i popoli, che si lasciarono avvinghiare nelle t0rtuose e velenose spire della reazione. Gl'insegnamenti della storia remota s: possono mettere in forse accampando la diversità delle condizioni in cui si svolsero gli avvenimenti, dai quali voglionsi trarre; ma contro gli ammonimenti che vengono dalla storia contemporanea si spuntano i :;ofismi e le obbiezioni apparentemente ragionevoli che si possono mettere innanzi: nelle istituzioni e nei fatti contemporanei si trnvano gli elementi degli .utili paralleli u a Stati diversi e la misura alla cui stregua devono tutti giudicarsi. Più volte qui si discorse dell'Inghilterra e si fecero confronti coll'Italia; ma i reazionari, che sino a poco tempo fa, con bestiale incoscienza, il nostro paese volevano sempre paragonare, in fatto d'istituzioni politiche, colla monarchia anglo-sassone, ora rifuggono, con maggiore prudenza dal pericoloso avvicinamento che li mette alla gogna. Contentiamoli e, mettendo da banda le repubbliche, ricorriamo al Belgio per trovare un termine di confronto col nostro disgraziato paese. Per dare un'idea de,la libertà di cui si gode nel Belgio facciamo menzione della ultima manifestazione antimilitarisla - facciano attenzione allo scopo i nostri lettori - di Bruxelles nel Settembre 189,8. Il Peuple del I. Ottobre scrive : « In testa si avanza lo stendardo del Partito operaio colle vecchie iscrizioni in rosso dovute a Iean Volders: L.\.RGO AI PO\'ERl! L.rnGo AL POPOLOLAVORATORE! « Immense banderuole fiammeggianti tagliano la sfilata, sulle quali è scritto: Guerra al militarismo. Il Socialismo ci darà la pace. Abbasso l'imposta del sangue. « Il fascio delle bandiere rosse· si erige in un trofeo che fa battere i cuori; è il trofeo della liberazione, il simb0lo dd trionfo finale, il pegno delle nostre prossime vittorie. « In mezzo ai battaglioni dei lavoratori stanno i trasparenti, i portatori d'inse;;ne, di cui notiamo le più significanti: Lavoro e pane. Non più prigione. Niente piombo I Non più armata diretta contro il popolo. La nazione armata in attesa della fine del militarismo! Per urcidere,60 milioni; per insegnare,18 milioni; pel bilanciodel lavoro, mezzo milione! Il Socialismospezzera l'ultimo fucile. Una dimostrazione con siffatte insegne, con relativi gridi e relative marce e canzoni percorse liberamente la capitale del Belgio ; non avvenne alcun disordine, perchè non v'era la polizia per provocarlo. Non ne avvenne akuno neanche a Roma quando si fece la protesta per l'assassinio Frezz_i, perché la polizia rimase rintanata nelle proprie caserme. Una dimostrazione antimilitarista come quella di Bruxelles, in Itali;,. provocherebbe fucilate, cannonate, massacri! (1) Contro la reazione, guardata sotto i vari punti di vista, lesse, come già dicemmo altra volta, un nobilissimo scritto il Prof. Manfredi Siotto-Pintor, inaugurando gli studi nell'Università di Urbino. !I discorso è stato pubblicato in Roma. Gli antimilitaristi nel Belgio non si limitano alle processioni; pubblicrno opuscoli, giornali e manifesti appositi, specialmenae nell'epoc1 della partenza delle classi. Egli è così che nel N. ; de La Caserne ( 1898) si legge questo eloquente appello: « Fratelli ! tra qualche ora voi lascerete i vostri parenti, le vostre fidanzate i fratelli vostri, i vostri amici ptr entrare nella caserma. « La lee:ge lo vuole; bisogna sottomettersi. Voi andate per imparare a difendere la patria, ed intanto i ricchi fanno rimpiazzare i loro figli da disgraziati bisognosi. « Essi contano su voi pcrchè siano protette le loro persone e le loro sostanze nel caso che lo stra nicro invada i I nostro paese. « Contano su voi per opprimere il popolo, imporre il dominio della loro classe e costringere al silenzio ; malcontenti. « Fratelli bisogna partire. « La desolazione non entri nel vostro cuore. Voi partite, restano migliaia di uomini, giovani ardenti e generosi, che si sono votati alla soppressione della schiavitù. « Da anni essi lottano per liberare la gioventù dalla caserma, salvare il paese dal militari,mo e dalla rovina. A dispetto delle percecuzioni, la grande idea del disarmo ha fatto un rapido cammino. Oggi il più potente dei sovrani, lo cza~ di tutte le Russie, ha dovuto denunciare il danno e la follia del militarismo. « li tempo della liberazione è vicino - Abbiate fele nell'opera dei socialisti come essi l'hanno in voi. « Voi siete figli della clasie operaia, non è vero? Non lo dimenticate mai. Il Consigliogeneraledella Giovane guardia socialistadel 'Belgio. In questo e in altri più violenti scritti in Italia si sarebbe trovato materia per cento sequestri per eccitamento all'odio tra le varie sociali e ad altri immaginari reati. Nè un sequestro, nè un processo nel Belgio! * * * C'è dell'altro e di più istruttivo. Bisogna vedere con quale e quanta libert;\ i belgi parlano e .;crivono del Re e della famiglia reale. Nella Rivista si ha avuto occasione di accennare a questa estrema libertà di linguaggio; vogliamo darne qualche altro esempio. Luigi Bertrand, che aveva attaccato Leopoldo II come uno scostumato, nel libro Le <J3elgiqudeans l'année 1886, non content0 di punzecchiarlo quotidianamente nel Peuple, dedico un opuscolo a Leopoldo II e la sua famiglia. Non contento di deplorare che il Re costi molto al popolo il Bertrand scrive : « Sarebbe uno studio curiosissimo quello che si po - « trebbe fare dal p1mtodi vista della medicinamentale, « sul}a famiglia regnante ..... « E dovere del pubblicista che si rispetta di dire la ve- « rità a tutti dovesse anche inzaccherarsi la maestà reale. « Si ha il dovere di attaccareil <](e la ma famiglia non « come persone,ma perchérappresentanoun sistemapoli- « tico..... (p. 18 e 19). « Il Conte di Fiandra fratello del Re è un personaggio « lungo, pallido la schiena ricurva - vero tipo di dege- « nerato... Egli gode di un appannaggio di 200,000 lire « annue per la sola ragione ch'è fratello del Re - e « ancora eia 110n è provato, percbènel Belgio è interdetta la ricerca della paternità .... A Re Leopoldo, considerato da molti come un modello di Re Costituzionale, sono venuti molti e
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