'l{IVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALl e al rinnovamento ; e, in ultimo, delle relazioni fra i tre mondi ideali. Nella terza ed ultima parte (Storia dell'Umanità), che e anco la più importante dell'opera, questi tre mondi ideali vediamo corrispondere ris_pettivamente alla storia antica il primo, suddiviso in tre periodi, che sono la storia d'Oriente, la storia della Grecia, la storia romana ; alla storia cristiana il secondo, diviso pur esso in tre period:, e che fa capo alla civiltà in cui viviamo; alla storia futura il terzo. Questa, della storia fufora, è la parte culminante del libro di Adamo Tommas1, per la profondità e novità dei pensieri veramente meravigliosa. Dopo aver esaminato la natura del mondo reale e d'<lla evoluzione, dopo aver posta la teoria del mondo ideale e del progresso, e, applicando questa alla storia, aver esaminato la storia antica e la cristiana, giungendo sino a' di nostri, ali' A. non sarebbe rimasto a far altro che applicare la stessa teoria alla storia che l'uomo deve fare nell'avvenire. Ma egli ha creduto necessario studiare ancor meglio il mondo reale e il mondo ideale, cercando di conoscere che cosa siano nell'universo l'azione libera e l'unità. E in quattro distinti capitoli, ognuno dei quali è un libro, il Tommasi studia le condizioni della civiltà presente in relazione con la civiltà che deve nascere; la libera azione o creazione nell'universo; in che consista l'u'1ità nell'universo; esponendo, in fine, la storia avvenire col metodo stesso onde già espose la storia antica e cristiana. Se il libro del Tommasi non mi fosse parso altro che una di quelle tante costruzioni a priori del sistema del mondo, la cui tradizione si è da' filosofi greci perpetuata-· sino a noi, passando per il Descartes, per il Leibni tz, pel Vico e per lo Hegel, io non me ne sarei certamente occupato con quell'amore cui non valsero a scemare nemmeno le convinzioni miotiche apertamente professate dallo scrittore sabino nella sua profonda investigazione del mondo esterno e del mondo della coscienza. All'inconoscibile egli preferisce ancora Dio e l'altro mondo ; nel metodo scientifico derivato dal moderno determinismo egli non iscorge che l'apparente difetto della sostituzione delle leggi e delle forze ad una legge e ad una forza unica che per lui è Dio personale indiscutibile e intangibile, senza considerare che la scienza moderna non ha mai pensato a personificare le forze della natura come fecero tutte le religioni antiche; egli non vuol rinunciare alla vecchia velleità teologica di penetrare nella essenza delle cose, di procedere in nome di principii assoluti, i quali non velano altro che gli idoli della nostra immaginazione ; egli non vede che la morale umana, al pari della scienza, non riconosce una origine divina nè procede dalle religioni'; egli, infine, che ha troppa dottrina e troppa onestà da censurare nella scienza altro che i mezzi, nspettandone lo scopo e gli ideali nobilissimi, prende ancora sul serio organismi decrepiti come lo Stato e la Chiesa, dogmi alessandrinamente pazzeschi come quelli del Verbo e della Trinità, senza tener conto della terribile verità che il Berthelot scaglia in viso a tutti i mistici dell'universo quando ricorda che nessuna religione ha mai portato agli uomini la scoperta di alcuna verita utile, nè concorso in nulla a migliorare la condizione loro, a quel modo che non furono i dommi religiosi quelli che hanno istituito il sentimento della patria e quello dell'onore, abolito la schiavitù e la tortura, proclamato il rispetto della vita umana, la tolleranza e la libertà universali, l'uguaglianza e la solidarietà degli uomini. Ma il Tommasi è animato dal più puro e ardente amore dell'umanità, e sente l'incombere de' tempi nuovi, e intuisce il trionfo immancabile delle rivendicazioni sociali. Nessuna delle moderne quistioni gli sfugge; a distanza di dieci anni, egli, anzi, divina le audacie di Andrée (pag. 320-321 ), come il fatale andare del femminismo (pag. 609), come l'individualismo novissimo (pag. 574-616); e la sua teorica della evoluzione del nostro sistema planetario è tanto mirabile quanto la descrizione, anticipata di mill'anni, de' tre periodi onde consterà la storia del rinnovamento. Per questo il libro di Adamo Tommasi, io spero, sarà cercato da quanti amano pensare; per questo ho parlato di Adamo Tommasi con amore, e ogni uomo ne parlerà con rispetto. CESARIO TESTA ~~'-./"-,/~ LA NUOVA SCUOLA (Continuazione - Vedi numero U). « Ho constatato piu su, ciò che d'altronde tutti sanno, che attualmente si studiano le lingue viventi senza apprenderle realmente. Ciò deriva dal medesimo errore: le si trattano quasi sempre come lingue morte. Bisogna apprendere le lingue viventi come la lingua materna - parlandole. La grammatica dev'essere studiata in seguito, e solo nei limiti del necessario. « Al fine di accelerare ancora i progressi del fanciullo, la scuola nuova dovrà ricorrere ad un metodo la cui efficacia è decisiva. Stabilirà un'intesa con un certo numero di case di educazione inglesi e tedesche le quali riceverebbero i giovani francesi per un periodo di tre mesi, sei mesi, un anno. Cosi, costretto in certo modo dall'ambiente nel quale deve apprendere la lingua, il fanciullo farà progressi rapidissimi, possiederà al suo ritorno la pratica della lingua, ciò che semplificherà di molto l'insegnamento della grammatica e della letteratura. « Continuando l'esame del quadro vediamo figurarvi la Storia e la Geografia alle quali, in seguito al minimo insegnamento del latino, si può dedicare più tempo che non attualmente. Ma, importa inoltre di insegnarle diversamente. « La influenza esercitata dal luogo attuale non è unica, ma più o meno modificata dalla formazione anteriore della razza, vale a dire dalla sua storia. La formazione anteriore di una razza può renderla pia o meno atta a lottare contro le difficoltà di un luogo determinato e a trasformarlo. Ciò significa che l'uomo è influenzato doppiamente. Prima è influenzato dalle condizioni attuali del luogo: ed ecco la Geografia; È inoltre influenzato dalle condizioni anteriori del luogo: ed ecco la Storia. La diversità delle razze umane non l:.a altra origine che la diversità degli ambienti nei quali ogni razza ha dovuto fare la sua evoluzione, sia nel passato, sia nel presente. La Geografia e la Storia sì strettamente legate, hanno per oggetto la spiegazione di tale diversità: esse hanno per conseguenza, per oggetto, di spiegare I' uomo e la società o, in altri termini, i diversi raggruppamenti che esistono fra gli uomini da tutti i punti di vista. Esse sono dunque, per eccellenza, i fondamenti della scienza dell'uomo e della società: la Scienza sociale. Nell'avvenire si studierà l'uomo alla luce dell'osservazione metodica e comparata, avente per base le condizioni di luogo e di lavoro tanto nel presente, colla Geografia, che nel passato, colla Storia. Ma per far ciò occorre che l'insegnamento di queste due discipline sia rinnovellato, in modo da abbracciare, nei suoi diversi ambienti e nelle sue diverse epoche, l'uomo reale e vivente. Questo insegnamento oramai è creato e la scuola nuova non deve fare altro che adattarlo gradatamente all'intelligenza dei fanciulli .. «... Lo studio del Calcolo e delle Matematiche, alle quali col nostro metodo potremmo dedicare più tempo - sempre mercè la riduzione del latino - sarà fatto con un metodo piu accessibile ai fanciulli. Si giudichera se più
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