Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 12 - 30 dicembre 1898

RIVISTA POPOLAREDI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 225 da alcuno e non è guarì, b Frankfttrter Zeitttng, cogliendo pretesto dalla confer.:nza ami-anarchica si è presa la cura di dimostrarcelo. Ecco le cifre : Assassini ed omicidi condannati Francia Austria Germania per un milione di abitanti. 14 Irlanda .,5 Inghilterra 8 Scozia Italia 61112 8 5 3 E queste cifre, almeno per noi, sono disgraziatamente inferiori al ven,. Al '92 noi avevamo di omicidi il 7,10 per ogni 100,000 abitanti, mentre la Spagna, che dopo di noi segnava l • percentuale più elevata, non aveva che il 4 73. Per gli altri reati le proporzioni non sono molto differenti. E pùtrebbe continuare la dimostrazione eloquente delle cifre se non temessimo di stancare la pazienza del lettore, se pur qualcuno ha avuto la costaPza di seguirci fin qui. Passando in altro campo, troviamo che l'It:ilia è il paese dove si trattano peggio i detenuti in genere e quelli politici in specie, come ha di recente dimostrato con le cifre Garibaldi Bosco sulle coloune dell' Avanti; come ha confc:rmato l'associazione lombardadei giornalisti in un'apposita monografia. Eppure !... La menzogna giuridica ha sentenziato, che la pena deve mirare alla correzione del reo. Altro che correzione ! Da noi si tratta di soppressione addirittura ! L'Italia è il paese dove si sequestrano maggior numero di giornali, si svolgono una maggior quantità di processi politici con relative sentenze, si è più proclivi agh stati di assedio con ausiliari tribunali giberna e conseguenti condanne infami, si tiene più spesso chiuso il parlamento anche quando interessi gravissimi si affacciano sull'orizzonte politico. L'Italia è il paese, che dà il maggior numero di profughi ed esiliati politici, il maggior contingente agli anarchici dalla propaganda del tatto, il maggior numero di spie. E a confermare questo per varie ragioni triste primato, che giustifica gli attacchi di tutte le gazzette del mondo, non escluse quelle dei nostri cari alleati, piovuti in questi ultimi tempi contro i nostri sistemi economici, civili o politici, e che non ci consente nemmeno il magro conforto del Rossini il governo del nostro brav' generai ha preso l'ini~ ziativa della reazione internazionale convocando il congresso anti anarchico. E sl che non ce n'era proprio il bisogno, dopo che abbiamo potuto eliminare ogni ragion d'invidia per le deportazioni in Siberia, traendo i magoiori possibili vantaggi! dalle nostre conquiste afri~ane coll'assassinare più o meno legalmente ad Assab i condannati al domicilio coatto, 11 primato nella reazione non avrebbe potuto contendercelo alcuno! Solo il popolo italiano, buono paziente minh . , ' c 10ne può tollerare un sl triste primato, che ci ha resi lo zimbello di tutti i paesi civili. Pensino, pensino i nostri bravi generali, che ci ~ov~rnano, ~Ile infelicissime condizioni di questa mfehce grandepotenza! che chiamasi Italia e mo difichino un tantino, se è possibile, i loro istinti feroci. Chiedano meno cannoni e meno cùTazzate ed aprano ancora qualche scuola, qualche istituto agra~io e qual~h~ opi~cio. Prima di occuparsi degli eternie crescenti b1sog01 del!' esercito e della flotta, si occupino dei bisogni urgenti delle popolazioni. Sarebbe forse un grave s1crifizio per loro, ma un gran bene per la patria se questa potesse cancellare il suo triste primato. F. Lo SARDO. ~ Appnnctri tiscni lldaottrminarxista rispetto alla genesi e alla natura degli IDEALI. I. È da qual...:he tempo che appaiono nelle riviste scientifiche e politiche, articoli che rivelano un movimento importante del pensiero nel seno della democrazia sociale. Un anno appena a questa parte quasi tutti 1 pubblicisti italiani della scuola socia~ lista prevalente, rispondevano sdegnosamente contro gli ammonimenti e le critiche di quei pochi, che pur professandosi socialisti e positivisti, osavano attaccare la dottrina del materialismo storico e_combatteva?o l'assolutismo e il dogmatismo marxista nella scienza e nella pratica. Ora veggo che una più matura riflessione ha determinato, nell'uno e nell'altro senso, un moto reattivo nello stesso campo del marxismo; quasi dappertutto, in Ge'.ma~ia, in Francia, nel Belgio ed anche presso dt noi. Ne fanno fede le recenti affermazioni del Bernstein, del Vandervelde · e del Sorél ( r) e l'ultimo articolo di Rienzi (Van Kohl) nella Revue Socialiste di ottobre, dal titolo: Arrieré les dogmes. E ne fa fede l'indirizzo, che ~anno assunto in questi ultimi tempi, ed in particolare dopo l'ultimo congresso socialista tedesco alcuni dei maggiori organi del partito socialist~ italiano. Tutto ciò mi ha indotto a riordinare, alla buona per la Rivista, questi appunti critici che ora so~ circa due anni, avevo fatto su di ud artif olo della _Critica~oc~ale, i?titol_at?:. Lotta di classe, riprodotto (O molti g10rnah. socJahsu, e nel quale spiccavano, m modo carattensco, tutto il sistema e tutto il metodo del marxismo, nei suoi pregi e difetti. V'ha difatti in tale articolo l'affermazione della parte scientifica del pensiero filosofico-storico o della sociologia marxista, e la enunciazione della for- ~ula : lotta di _classe, chiamata a dare spiegazione d1 tutta la stona. In questa affermazione è il merito più saliente di Carlo Marx e della sua scuola· ma qui si rile~a pure il difetto d~ uno _studio piò profondo, specialmente dal lato ps1colog1co di questo fenomeno, o meglio di questa kgge ~spressa colle parole: lotta di classe. N~_n è dai ~arx_isti bene approfondito il rapporto fr_a 1 mteresse, 11 bisogno, che dà luogo alla lotta d1.class_ 7 e I~ f?rme ideali,. che vi corrispondono, nei varn penod1 della stona. Pei Marxisti, base della vita sociale è l'economia; questa spiega tutto; è l'essenza, la sostanza del movimento sociale· tutto il resto è in funzione del!' economia e oon è che (1) Del Sorél vi sono all'uopo articoli nel Devenir Socia! nel Giornale degli economisti e nella Riforma Sociale del Nitti' Interessantissima è la prefa1.ione dello stesso Sorél alla tradu: z'one francese del libro di S. Merlino, il quale ha alla sua volta fatto una semau. critica del l\hrxismo come dottrina scientifica e come metodo.

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