Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 12 - 30 dicembre 1898

<ftCVISTA 'POPOLARE DC POLITICA LETTERE E SCIENZESOCIALI la lotta per l'influenz:i in China, l'atteggiamento del\' Inghilterra per Cuba. gli sforzi verso le soluzioni sociali, dimostrano l'abisso che separa la morale e la logica dei popoli di lingua inglese da quelle degli a!tri. Quando tre anni or sono i massacri di Armenia sollevarono così viva indignazione, il governo inglese intervenendo sarebbe restato solo contro tutta l'Europa; ma se gl'inglesi avessero avuto il sicuro appoggio degli americani, le altre nazioni si sarebbero tenute da una parte, e un grande servigio sarebbe ,tata reso ali' Umanità. (Scribner's' :Magazine. Decembre). Metodosbagliato. Tutti gli anni il governo presen'.a di~cine e diecine di progetti di legge, più o meno opportum e necessari, la maggior parte dei quali tornano e ritornano al Parlamento come le rondini di primavera. In tanta moltitudiue di articoli di legge è impossibile pel paese e pei suoi rappresentanti di raccapezzarcisi. È così che molte riforme importanti e provvedimenti decisivi sono conosciuti, nel loro intimo, soltanto da pochissimi. In tal modo non si forma l'educazione di un paese come il nostro, si degrada il Parlamento, e si spiega la ragione della necessità, che spesso si verifica, di rivedere, di correggere, di rifare l'opera legislativa appena messa a contatto con la vita reale. Non bisogna mettere abborracciatamente troppa carne :il fuoco, altrimènti, è un continuo lavoro di Penelope. Correggere questo metodo è rend~re un servizio al Parlamento e al Paese. (EconomUa, 18 dicembre). A. 'Bearmier: Gl'ìntellettualia Costantinoponliel 1453. Uno dei più noti generali francesi in un suo brindisi al 4• corpo d'armata faceva un'allusione rapida e precisa alla presa di Costantinopoli del 1453 per combattere gl' intellettuali; ma egli preoccupato più che altro dell'effetto non dava un'esatta interpetrazione a quel movimento storico. Ora, siccome appunto com'egli diceva « la storia si ripete spesso », è bene esaminare le cose un pò più da vicino. La caduta di Costantinopoli ebbe ben altre cause, e non si può certo attribuire all'opera degl'intellettuali. L'organizzazione dei greci era molto difettosa. Anche allora si erano lasciate andare molto le cose, perchè si contava troppo sugli alleati. Anche allora si diceva cc l'occi- « dente non permetterà che ci si schiacci perchè non è nel « suo interesse che una potenza qualunque trai.(ga dal nostro « schiacciamento una forza inquietante» ... ; ma quando arrivò il momento supremo .... l'Occidente non si mosse. Per esempio si sperav:1 molto sui veneziani, e i greci si trovavano infatti in ottima relazione con loro, non era un'alleanza vera e propria, era un amicizia dichiarata, ma, al momento supremo ... Venezia non dette che pochi vascelli. L'armata greca, isolata, era mediocre perchè non aveva avuto nè buoni amministratori, nè buoni organizzatori. Si tentò rimediare, ma i due ministri Manuel Iagares e Neo!)hitos impiegarono altrimenti i fondi .... e gl' i1ltel/ettuali non ce n'ebbero colpJ. I capi erano molli, in questione tra loro : l'imperatore Costantino dovette persino intervenire perchè il granduca Notaras e Giustiniani non venissero alle mani ..... e gl' i11te/lettuali non ce ne avevano colpa. L'equipaggiamento era al di sotto del mediocre: su 15000 uomini, appena 8000 se ne potevano armare; i greci erano 5 contro 1 ; la marina aveva pochi vascelli e non troppo buoni; l'artiglieria aveva pochi cannoni e poca polvere; gli artiglieri erano senza esperienza .... che ci avevano a che fare gl'iutellettuali? Fu anzi agl'iotellettuali che si dovette se si potè salvare un' ammir. bile civilizzazione, delle tradizioni venti volte secolari, tutta un'eredità di Bellezza che avevano avuto dei loro antenati, e che trasmisero, come pc.tenero, all'avvenire. Fu• rono gl'intellettuali di allora che dettero l'impulso più vivo al movimento della Rinascenza, che iniziarono gl'italiani alle arti ed alla letteratura elleniche. ln Italia infatti aprirono scuole. Manuel Crhysolaras insegnò a Milano ed a Venezia, Gaza diventò rettore: accademico a Ferrara, Nicolas Segundin si fissò a Ven~zia, Giorgio di Trebisonda a Rom~, e Giovanni Argyropoulus a Padova, portando tutti con sè i più preziosi oggetti del culto ddl'Intelligenza, conservando la miglior parte dell'anima della patria. (Revue 'Bleu 10 dicembre). L. Leier: Mickiewicz e Pouschkine. Mickie"·icz è stato per l:t Polonia ciò che Goethe e Schiller sono stati per la Germania, il simbolo radioso dell'unità nazionale. Qu1ndo il 24 ottobre 1824, esiliato nell'interno della Rus-i,1, tgli Jasc·ò la Lituania, che non doveva riveder più, ebbe accoglknzc straordinarie in Russia. Se pochi potevano apprezzare il poeta, tutti amavano l'uomo. Egli conquistava p. r il suo esteriore bellissimo, per l'altezza delle sue vedute, l'estensione colo,s,le delle sue conoscenze e, più di tutto, per una specòe di hooar'età che gli era naturale. Si trovava bene dappertutto. Per quanto alcuni suoi compatriotti ne fossero scandalizzati, non sdegnava di aver contatto coi russi. Non amava i Don Chisciotre che si mettono in mezzo alla strada provocando a torto od a ragione tutti : preferiva farsi am ire invece che odiare. Pouschkine era già celebre quando Mickiewicz entrò in rapporti con lui; e simpatizzarono subito. Il poeta russo era d'una modestia straodinaria di fronte al poeta polacco al quale si sentiva inforiore, e M·ckiewicz alla sua volta considerava Pouschkioe come il più grande poeta della Russia. Il 17 Maggio 1829 Mickie\\"ic, abbandonò la Russia per viaggiare in Germania in Svizzera e in Italia. Dopo il movimento polacco del 1830 al quale non potè prendere parte, tra lui e Pouschkine si scavò un'abisso. Era naturale: Pouschkine er.1 un patriott1 e non poteva volere lo smembramento dell:. sua patria; e Mickiewicz sognava l'indipendenza della patria polacca. Ma tra i due la ~orrente simpatie .. si maotenoè, perchè malgrado nme,, Pouschkine invocava che il Signore rendesse la pace all'anim l irritata dtll'antico amico, e Mickiewicz, dopo la tragica morte del poeta russo, scriveva nel Globe, firmando U11 11111icdoi Pouschkine, che la paJla che lo aveva colpito aveva dato un colpo terribile alla Russia intellettuale. E ciò conf.:rmava nelle lezioni , I Collegio di Francia dichiarando morta con Pouschkine la lètteratura russa, proprio l'anno stesso in cui Gogol pubblicava Ames :Morles, Tourgueoiew faceva i primi saggi, Nekrasow crmiaciava la sua carriera; e Bielinsk arrivava all'apogeo del suo talento. - Possa il ricordo della nobile amicizia tra i due poeti disarmare gli odi, faci!itare i riavvicinamenti, preparare nelle regioni lontane dell'Oriente Slavo un'era novella di armonia e di pace. ('R..evuede Paris 15 Dicembre). 'Paolo 9.fo11tegazza: L'evoluzionreegressiva. Il darvinismo non spiega tutto. Se D.irwin avrn,e spiegato tutti i perchè della natura non sarebbe più un uomo, ma sarebbe il Dio perso- ,.nale degli Deisti, un essere, cioè, dinanzi al quale non potremmo che rimanere in ginocchio colla fronte inchinata adorando. Il darvinismo di oggi non è più q~ello di Da,win. L'A., riservandosi di fare altra volta il bilancio consuntivo della scuola darviniana, richiama l'attenzione dei pensatori su di un libro « singolare, originale e profondo », L'euolutio11regressive m biologie et e,, sociologie, pubblicato da Demoor, Massart e Vandtr\\"elde, da uoo zoologo, da un botanico, da un filosofo affratellatisi in uo intento comune. Secondo que;ti autori la parola evoluzione per sè sola non implica idea di progresso o regresso, ma tutte le trasformazioni che subisce un organismo o una società : è progressione se tende allo sviluppo o forma zione di un organismo, è regressioue se tende alla scomparsa di un organismo o dei suoi elementi. L'evoluzione regressiva è un ritorno all'indietro, 13 decadenza, la degenerazione, l'a· trofia, la scomparsa di un organo o di una funzione. Ciò si verifica nelle piante o negli anin:ali come neJle istituzioni similari di uno stesso gruppo sociale. (Archivio di Antropologia e Et110/ogia). Edward Lwm : Il progressointernodellaRussia. Il pubblico inglese - ed un poco quello del continente europeo, aggi un• giamo noi della Rivista Popolare - giudica la Russia dal solo sviluppo del suo impero e dagli orrori della Siberia; ma i progressi ch'essa fa all'interno sono terribili. Il russo, indubbiamente, è il più grande linguist.1 dd giorno ; non è raro che parli quattro o cinque lingue ; la lingua francese è comunissima, e nelle c1assi superiori anche l'inglese. Rapido e colossale il progresso ncll'industri:1: prima i russi consumavano i prodotti di Manchester; questi furono sostituiti da quelli più a buon mercato dtllJ Germania; ora li fabbricano in casa propria, E le industrie dirette prinu da meccanici inglesi o tedeschi cominciano ad esserlo dai tecnici russi, pei quali c'è un apposita scuola. I mezzi di comunicazione si sviluppano con una sorprendente rJpiditit, ml'rcè la grandezza del Principe Hilkc,ff, attuale ministro delJe comunicazioni, ch'è vera. mer,te un uomo 1ar0. Non c'è un membro delJa nobiltà più popolare di lui tra gli inglesi e gli americani residenti in Russia; e ciò si deve al Ltto che il principe Hilkoff è vis,uto lungamente in America e in Inghilterra e parla correntemente l'mglese. Il viaj!gim: in ferrovia cost,1 meno in Russia che negli altri paesi. 111 tutte le grandi città lungo le ferrovie vi sono buoni alberghi e cucina uguale a quella dei migliori Hotels del continente ; spesso vi si parla inglt'se. I battt!li a vapore sui fiumi sono a tre pomi e del tipo ame icauo. Vi stanno bene tutte le classi. E crescono k relazioni personali tra gli inglesi e i , ussi. Circa 500 viaggiatori inglesi ogni a'lno vanno in Russia e nou la lasciano scma a er aperto gli cechi. ( Gentle111a11s 9,( agazine. Novembre).

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