Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 12 - 30 dicembre 1898

'l{_IVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI loro forza e le loro attività tendano ad escludersi e ad elidersi a vicenda ? Solo in tal modo la discussione potrà, a mio avviso, elevarsi al di sopra delle gelcsie e dei livori di parte ; solo in tal modo le lezioni - di solito si fraintese e mal accette - degli uomini e dei partiti dovranno cedere il campo alle lezioni dure e indeprecabili - delle cose. Il nostro paese - come la Germania del 187 5 - trovasi ora depresso e per lo sviluppo della produzione capitalistica e per la mancanza di tale sviluppo. Oltre i ·mali dell'epoca attuale, noi dobbiamo sopportare una lunga serie di mali ereditari provenienti dalla vegetazione continua di modi di produzione che hanno futto il loro tempo, con tutti i rapporti politici e sociali a contrattempo da èssi generati. Dobbiamo soffrire per colpa non solo dei vivi ma anche dei morti - Le mori saisit le vif ! ( 1), I grandi proprietari prevalenti nel Sud e i grandi industriali prevalenti nel Nord della penisola difendono - io perfetto accordo - con forti dazi protéttori le loro magre produzioni. Essi integrano il loro reddito deficiente sfruttando l'enorme macchina burocratico-militare dello Stato o coll'occuparne i posti più elevati e rimunerativi, o col percepire alti interessi sui capitali, da loro stessi impiegati, occorsi per costruirlo. ' Essi accumulano le loro ricchezze non già con farle scaturire dal lavoro produttivo, ma estraendole preva-,, leotemente, coll'azione finanziaria, dai consumi, dai lucri e dai redditi dei piccoli e medì proprietari, dei piccoli e medì industriali, degli esercenti, dei professionisti, degli artigiani e del proletariato. La borghesia magra è, adunque, depressa economicamente per influenza diretta dell'azione politica, e perciò essa ha la sua espressione naturale in quei partiti politici, che tendono a semplificare e a snodare l'ordinamento dello Stato : il radicale e il repubblicano ( 2). Essa ha l'interesse di non avversare il partito dei lavoratori, ove questo le fosse un sicuro alleato nelle lotte per le rivendicazioni d'indole pol,tica. Il proletariato, poi, è depresso e dalla mancanza dello sviluppo capitalistico _ causato dall'eccessivo fiscalismo - la quale mantiene, di conseguenza, troppo limitata la richiesta di lavoro, e dall'enorme sfruttamento - perpetrato quasi del tutto liberamente - dell'opera sua. Esso, adunque, ha l'interesse di non avversare il partito della piccola e media borghesia, ove questo tenda, ( 1) ;i\Carx - Lr Capitai - Preface de la prémie edition. (2) A me parrebbe che, dal punto di vista socialista, non sia il caso di far troppe sottili distinzioni fra partito radicale e partite repubblicano, qualora il fulcro del loro obbiettivo politico sia, per entrambi, quello di combattere energicamente il regiltle burocratico-militare opprimente, il fiscalismovess1torio a rovescio, il protezionismo addormentatore, l'egemonia dd capitale improduttivo su qutllo produttivo, mirando a creare nel paese un ambiente favorevole allo sviluppo industriale. In tal caso, il programma radicale e quello repubblicano si potrebbero considerare l'uno quale il programma minimo e l'altro quale il programma massimo della classe, che costituisce il contenuto dei due partiti. li partito radicale 1iterrebbepossibile il conseguimento delle riforme, da esso propugnate, pure rimanendo nell'orbita delle istituzioni monarchiche; mentre il partito repubblicano riterrebbe, invee'!, che la crescente concorrenza delle nazioni economicamente più forti determinando la classe attualmente dominante ad intensificare vieppiù lo sfruttamento finanziario e politico del paese, renderebbe inevitabile l'avvento ... di quanto deve necessariamente risultare dal contrasto stridente e pro• gressivo fra i bisogni e le aspirazioni della grande maggio• ranza popolare e i rappo,ti sociJli e politici creati dal predetto suo sfruttamento. Il tempo e I' esperiwza s'incaricherebbero, poi, di fare il resto, allontanando o avvicinando i loro reciproci rapporti. con riforme d'indole politica, a sviluppare l'eotrgia economica della nazione. Le predette riforme politiche sono state sinora, dalla classe attualmente dominante, fieramente avversate e combattute non già per idealità politica, sì bene per una ragione sin troppu prosaica : perchèle medesimeverrebbero a strapparle quella parte della pubblica ricchei.:za che essa ricava con lo sfruttamento dei poteri socialie che - come più innanzi abbiamo rilevato - va ad inteurare il suo reddito deficiente. b I propositi reazionari di tutti 1 governi che si sono avvicendati nel nostro paese hanno, dunque, la loro radice in un geloso interesseeconomico della nostra classe dominante, la quale teme di sentirselo ferito. Essi, p;}rciò si combattono invano con la forza di argomenti astrattamente buoni e giusti. Essi, perciò, si combattono efficacemente conjor-zesociali coalizzate, mosse da interessi economici più generali, le quali costringanola classe, che quei propositi si prefigge, nella corna del dilemma : o trasformarsi o perire. Poichè tanto il partito radicale o repubblicano, quanto il partito socialista hanno, nel nostro paese, la loro ragione di essere nella legge dell'evoluzione storica e nei bisogni delle classi sociali interessate a compierla, e poichè il programma politico dell'uno ha un addentellato in quello dell'altro, ne viene che i partiti medesimi possono esplicare tutta la loro azione non solo senza ostacolarsi, ma aiutandosi a vicenda, secondo che, nelle varie plaghe, il maggiore sviluppo dell'uno - 6bbligato, perciò, a sostenere in prima linea la lotta contro gli elementi conservatori - imponga all'altro di contribuire, secondaodo e sospingendo, alla sconfitta dell'avversario comune. A onor del vero, nel partito socialista italiano vi ha una minoranza - non trascurabile per intelligenza e per numero - la quale non solo è beo conscia della necessità di siffatta coalizione, ma ha pure escogitato i mezzi prat1c1 per attuarla. La tattica elettorale che essa all'uopo propugna - la quale consiste: per la lotta politica, nell'affermazione distinta a primo scrutinio, salvo l'appoggio scambievole col partito radicale o repubblicano nei ca~i di ballottaggio o d'impossibile affermazione di partito; e ptr la lotta amministrativa, nell'affermazione distinta, salvo l'obbligo scambievole col partito radicale o repubblicano, ove non sia possibile di lottare che per la solo minoranza, di integrare, senza ricambio, la propria lhta con le candidature dello stesso partito radicale o repubblicano _ la tattica elettorale che essa all'uopo propugna, dicevo, oltre ad escludere definitivamente ogni antagonismo fra i predetti pa1titi avanzati, susciterebbe nel seno di ciascuo0 di essi uoa gara provvidenziale ad attingere le forze necessarie per c.ombattere in pdma fila i partiti della reazione. Solo adottando una tattica siffatta sarà - a semo mio - eliminata la deplorevole anomalia di non veder rispondere nel movimento ordinario e nella lotta elettorale dei radicali, dei repubblicani e dei socialisti quel-- l'accordo - inteso ad affrontare vigorosamente la reazione - che fra di essi è completo - senza pregiudizio di carattere e di prografu.ma - nell'àmbito deli'azion e parlamentare. GIUSEPPE D'ANGELO. Dr. NAPOLEONE COLAJANNJ Mouvements sociaux en Italie Paris, 1898. Lire UNA

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