'J{_IVISAT POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Il diritto alla DBtizioDnBer l'amnistia. « A proposito dell'agitazione per l'amobtia s'è creato uo rapporto reciproco di riguardi tra pubblico e "'overoo, che coesiste di uo equivoco e, io uo certo senso, di un giuoco pericoloso. « Nelle sfere governative impera il con,etto che non si debba cedere « alle pressioni del pubblico » ed· ,Ile « imposizioni della piazza » e che occorre mantenere integro e salvo il « principio d'autorità » e « la prerogativa sovrana della grazia » e quindi solo quando l'apprezzamento del governo si ~1areso « indipendente » pel desistere di tali pressioni, esso possa sentirsi in grado di proporre al Sovrano amnistia e grazie. E per converso, nel paese si consolida il concetto che occ01ra astenersi dalle agitazioni o metterci su una sordina sentimentale e sommessa, ptrchè il govtrno non abbia _l'aria, se vuole fare qualche cosa, di aver ceduto a pressioni. E così che si viene a creare un' Jzione o meglio un'innion.: vicendevole tra governo e paese, da cui usciranno forse salvi cc il principio di autorità » e « l'indipendenza dalla pi.zza » ed altre cose che il frasario ufficiale della piana così designa, ma da cui escono pure assai malconce la logica ed i principi più elementari di libertà politica ». « Ora noi riteniamo di assoluta necessità ed u·genza, nel- ]' inter.:sse delle istituzioni e della libertà, di protestare nel modo più vivo contro questa condizione politica che si è voluto .: s1 vuol creare, e che abbandona la causa dei detenuti politici alla istanza socialmente antipatica d'un interesse di classe ed ai motivi sentimentali della pie;à femminile, che per poco, che la polizia si compiacesse pe, metterlo (poichè ormai la polizia tutto può vi, tar.: e permettere a suo agio da noi) potrebbe mutarsi in un charity-sport ». « Se occorresse anrnra un indizio a dimostrare qu.nto sia lungo il cammino a ritroso, che il senso della libertà e l'educazione politica hanno pfrcorso in Italia, basterebbe il fenomeno presente ». « Secondo il concetto che ispira le sfere governative la con dizione presume un « principio ai autorità » che occorre assolutamente salvare dalle insistenze del pubblico, un circuito chiuso in cui il comune consenso dei cittadini o le manifestazioni che tendono ad ottenerlo, sarebbe uo 'intrusione pericolosa e sconsigliabile. Ma un concetto simile può prevalere solo in un governo assoluto, dove la volontà dei reggenti con vuole ess,re, nella sua esplicazione, turbata neppure dal mormorio sommesso d'altre voci; alla pr,etesa però che un simile assurdo debba prevalere in uno Sta10 libero, e linchè il nostro si supporrà ancora tale, occorre rispondere: oo, e recisamente no! « È strettamente doveroso anche il soggiungere che assai ma1~ment,e servono il paese cd il Sovrano quei consiglieri che creano in uno Sut0 libero simili dis5idii, e che se attentato si commette contro lo spirito della Costituzione o contro la ~tessa forma dello Stato è precisamente questo. Poichè io paese libero e civile, non solo il governo non può disinteressarsi da quah1asi movimento dtll'opinione nazionale, ma quando que- ~t•ultima si sia affermata in modo saldo e tenace, essa diventa per forza proprio una dei fattori di governo, un fulcro di quello s:esso « principio di autorità » a cui la si vuole meccanicamen:e contrapporre. « Allora il governo, anzichè tapparsi le orecchie, deve acuire l'udito e tener conto di· ogni manifestazione: dev'essere una corrente continua e non un circuito chiuso; non un non parl~re per paura che non si facciJ o un non fare solo perchè s1 parla, cc me vorrebbe il conceao meccanico ed assurdo acc7nnato, ma un parlare perchè saviamente si opui, un coordmamento saggio e misurato, una cernita oculata ed attenta di tutte le tendenze e di tutte I.: energie che nella libertà ampiamente si esplicano. E proprio di questo che in uno Stato libero, il cc principio d'autorità » si forma, consiste e rinsalda. « Non dunque un gretto interess,: di cl.tsse, non l'umanitarismo pietoso, no~ un cl,arity-sport sentimentale possono, in quest? caso, _dttermmarc un largo movimento nell'opinione pubblica, se m questa non s1 fanno strada altre considerazioni d! o'.d_ine più alto e !(enerale. Già molti elementi nuovi di g1ud1Z10sono acquisiti ora alla coscienza o,nerale e devono trasfvrmarsi in tanti fattori di una libera 0 agitazionc. Ridotti a_lla !oro vera proporzione i torbidi avvenuti sfrondate le glorie d uoa repressione per quanto dolorosa e doverosa altn:ttaoto s_proporzionata ed ec~e~siva, e colmata di trasmodati guiderdo~1, appa~ _a poco a poco, quel!o che io ogni periodo di conlus10ne poht1ca d,fficilmente a prima vista si s,Nge ». « La flagrante violazione dello Statuto commessa mediante la proclamazirne degli Stati d'assedio fu troppo lucidamente illustrata da sereni argomenti giuridici su ques10 gio111ale dal nostro ~ollaboratore K~ciopp_i ed in tami articol_i ed arringhe notevol,, perchè la ratifica dt una sempre compiacente magistratura possa scuote,e la gagliarda logica delle dimostrazioni. Ma se, in via generale, l'atto fu contrario alla Costituzione nel riguardo speciale, considerando i particolari movimenti ; le conseguenze verilicate,i, sono emersi tanti elementi di giudizio, che. a poco a poco si rrovano e si troveranno sempre più in tagltente contraddizione della coscienza pubblica gtnerale. La gen_es1dello stato d'assedio a Napoli messo « per precauzione » (poichè sono ammesse anche I.: violazioni profilattiche dello Statuto) fu una paurosa preoccupazione, se non il proposito determinato di ltberarsi dell'incomoda opposizione di un giornale troppo focoso. Eppure enormi danni ne vennero alla città ~ s_olop~rchè si era creduto di adottare tale « precauzione»: 1 cmad1m fur?no sottratti ai giudici naturali, che il diritto statutario garanusce, ed i tribunali militari distribuirono anni ed anni di condanne, là dove i giudici togati e popolari non avrebbero trovata che scarsa o punto ragione di condannare. Cosi a Milano si vanno a poco a poco scoprendo J.: cause remote e_gli _effett! soll:citi ddla cosi prolungata sospensione di ogni hberta e d1 ogm sindacato della pubblica opinione, in modo che provye~imeoti, _Prima ostacolati, come l'allargamtnto dt!l.t cmta daz1ana e le riforme allo Statuto della Socirtà Umariitarici po:erono compier,i i~ silenzio, mentre il partito che regge il comune, sebbene cosmuisca una minoranza riuscì a mantenersi al pnter7 e _fa ogni sforzo disperato per t~nervisi ancora. (1) " In via d1 fatto sta questo, che, a p.,rte i colpevoli materiali dei tum~lt1, sc'?nt:essata dalla stessa autorità invesligatrice l'esistenza d1 qualsias1 compiono o congiura, molte persone, che, hanno 11 tor'.o_d, pensare e di scrivere o di parlare nello stesso modo, per rag10oe del quale, per un voluto nesso casuale coi tumulti, alcuni individui s:ontano 1n; !ti anni di reclusione sono a piède libero ed indisturbate, oppure non subiscono eh~ le consuete persecuzioni della polizia. « Da ciò deriva una contraddizione profonda che scuote il sens? di giustizia, e non può, alla lunga, non 'penetrare nella coscienza generale: e se non si vuole afferrarsi ad ano dei corni del dilemma, provocando la ricostituzione di tanti altri trib~nali militari che distribuiscano pare"hi altri secoli di reclus1011e, occorre, per forza di logica, afferrarsi all'altro e domand~re che il. diritto di grazi_a ~~mpia un'azione ampia e riparatrice, e sam 11 profonJo d1ss1d10 tra la coscienza giuridica offesa e la cosa giudicata. Poi,hè qoi_ l' argorreoto d~lla « cosa giudicata », che ha fatto cosi camva prova ed è divenuto c,n : mese di arbitrio n~ilitare. in Francia, ha in un argomento che interessa tutta la vtta naz1011ale, un valore assai scar,o . . . . . . . ». « È in questo senso, non caritativo, non di classe non timidamente, che un'agitazione legale deve manifestlrsi e se no~ si maoif~sterà_ rnsi, essa p_rende~à la forma gobba ~J irrag1onevole, 111 cui d1 solno s1 esphca da noi. . Se ne vede già. un ese~pio nelle. candidature protesta: ma iI gnverno, al soltto, vorra fingere d1 non vedere, sopprimendo 1 voti-protesta, come se il sopprimerli cancellasse dalle coscienze. il motiv? che !i ispirJ1, e ne , opprimesse la ripetizione! cc Chmdere glt o~ch1 per non vedere, tapparsi le oreccchie per non ascoltare, nascondersi per non esstr visti: oh la miseria politica ; politica di struzzi! « Assolutamente no: è dovere di popolo e di governo far si che l'agitazione s'esplichi all'aria libera per vie legalmente corrette e non per quelle tortuose e compresse così gravide di pericoli politici. ' « Riuscirà essa cosi? Ciò d;pende dallo stato di coscienza del paese e dal senno politico dei go,·ernaoti. E se riuscirà cosi, sarà un trionfo del principio di libertà, e se nC', occorre dirlo, per quanto duro, n, n ctrchiamo succedanei caritativi: se q~alcunu dei cond:~anati soccomberà, noi liberali potremo, con tntc11~0 d1wrso, ripeter_e un'espressione ana'oga a quella, che non ricordo se un tesumooe o un qmsturioo riferì d'aver (1) t assai doloroso trovarsi davanti al miserabile disfacimento del grande e nobile partitO liberale milanese la cui bandiera fu risolle,·ata e la risurrezione appaltata dal 'gruppo iodust~iale, a cui l'Italia deve la scalata doganale del 1887. Una c1rcolare recente dtl Sindaco di Milano inoiunse ai maestri d'astenersi da qualsiasi manifestazione pol~ica s' intende anche fuori scuola, nel che sta l'arbitrio. ' Si vede che dopo tanta sos11ensione, si dimentica che esiste uoo Statuto: deve no ben fremere nella tomba le ossa di Gabrio C,s1ti e di Cesare Correnti!
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