'l{)VISTA POPOLARE Di POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI A questa massa anonima senza dignità e senza disciplina, sbandata per i paesi esteri in completa balìa della fortuna, i Consoli - questi bonnes d /out faire - non provvedono, fors'anco rerchè non possono provvedere. In generale non escono dalle loro attribuzioni d'ufficio. Se qualcuno di essi fa eccezione, si slancia tutt'al più a fHsi eleggere Presidente Onorario di Società di M. S. - le quali, per loro natura, sono affatto inutili alle colonie fluttuanti - o a tenere dei discorsi per I' inaugurazione di qualche bandiera. Questa è l'opera loro. Quando non s'eoo Consoli onorari, maoari di nazionalità estera, non parlanti, sovente, la nostra li~gua, che tutelano gli interessi dei loro amministrati al pari di quel Console no,tro, ora dtfunto, il quale a Vevey in occa3ione di uno sciopero (tranquillo e serio come tutti gli scioperi svizzeri), gtidava ai gendarmi : fichèz-moi dèdans ces charognesd'italiens ( 1). E storico : e deI resto i nostri Cor1solat1 onorari sono troppo notoriamente e dolorosa mrnre ridicoli perchè vi sia bis0gno di insistere. A questa tr1st1ss1ma condizione. di C?SC è urgente provvedere organizzando le Colome stab1l1 e preparando in esse tutto il materiale necessario alla regolarizzazione de Ila emigrazione temporanea. Legislatori, econombti, diplomatici, viaggiatori, hanno detto, scritto e stampato una infinità di be!Je e promettenti cose su questo importante argomento ; ma disgraziatamente l'Italia è restata per ciò che riguarda la tutela della sua ernigraz·one addietro delle altre nazioni. In confronto delle vecchie e prospere istituzioni fondate e mantenute dal!' Inghilterra, dalla Germania e dalla Francia, noi italiani ncn possiamo vantare che pochi e incompleti tentativi. Fra questi notiamo quelli della Società Geografie~ italiana che promosse anche un'inchiesta sui nostri .emt: granii, la S. Raffaele a New-Yorck, qualche Uffict0 dt informazione e molti prog, tti di regolamenti che non giunsero mai a pra ici risultati ( z). . Le nostre Colonie italiane fluttuanti accusane, tutte 11 peccato d'origine: l'imprevidenza caratteristica del nostro popolo e Jel nostro Governo specialmente per ciò che riguarda le sorti delle rPasse più bisognose. Si trova che l'emigrazione e la valvola di s'curezza che serve a mitigare gli effetti della disoccupazi~ne, ~ella miseria ; si constata che dal fenomeno della em1graz10ne ~i accresce di parecchi milioni la iicchezza nazionale; si conclude filosoficamente che l't migrazione è nell'ordine economico un potente fattore di produzione e di consumo che non bisogna trascurare, e poi non si trova il modo di provvedere efficactmcnte perchè (esodo degli italiani - questo flusso continuo di vita - sia circondato ai tutte quelle garanzie e da tutti quegli aiuti che possono servire a mantenere alto il prestigio del nostro nome e a facilitare la utile espansione dti nostri elementi all'estero. È necessario che le nostre Colonie abbiano tracciata una linea di condotta che le metta al coperto da 0gni eventuale disillus:one. che le premunisca contro i :-,ericoli di attriti e conflitti colle popolazioni ospitanti. t. necessario che esse si fondino su di un regime amministrativo-morale e prendano una fisonomia regolare, costante, armonica, per mezzo di fonzioni coordinate e vive. Bisogna che queste Colonie si raccolgano sotto speciali convenzioni pratiche, che abb:ano rapporti stabili, che fissino come una legislazione comune tutelatrice e incitatrice della solidarietà. Le Associazioni di mutuo rnccorso, le istituzioni di beneficenza, le variopinte società e circoli, sono elementi (!) Farei torto alla giustizia se n~n cnnstatassi, anche per esperienza personale, che qualche Console vi è, che fa onorevole eccezione. (2) Vedi anche Colajanni. - Op. cit. embrionali che tornano certamente di vantaggio alla vita degli italiani all'estero ma non sono che gruppi limitati e non possono rappresentare l'interesse collettivo. Come provvedere? * Secondo noi, un ottimo progetto di organizzazione coloniale è quello che fu presentato a Ginevra in una riunione della Colonia dai connazionali Giuseppe De Mithelis e Antonio Vergnanini - attuato col consenso dei coloni. Esso diede risultati eccellenti. Si cercò con esso di acclimatare ali' estero la forma amministrativa dei nostri Comuni - per quanto lo consentano le mutate condizhni di vita. Cercando di dare alle colonie una fisonomia organica che rie ordi gli tle· menti patrii, cercando di fondere in un1 ~pccie di coa:.unità tutti gli italiani residenti in una data regione, noi crediamo si possano raggiungere con facilità moltissimi e salutari miglioramenti Fattore indispensabile di questo ordinamento sarebbe la partecipazione di tutti gli italiani, idonei, alla scelta della rappresentanza amministrativa. Qualche cosa di simile fu anche nella mente Ji Francesco Crispi che concretò un progetto di riforma consolare in forza del quale le Colonie dovevano essere amministrate da una rappresentanza di notabili scelti dagli elettori. Ma in questo progetto l'articolo 37 limitava ecces,ivamente, con speciali prescrizioni, il numero degli elettori, per modo che la rappresentanza non avrebbe potuto essere l'espressione genuina della Colonia. Ed inoltre il compito della rappresentanza veniva ristretto a poche e specificaie mansioni. La Colonia di Ginevra, invece, ha tentato rrima di ogni altra la realizzazione di questa idea e nel Novembre del 1895 iniziava il suo esperimento d'organizzazione convocando i comizi elettorali e accordando il diritto di voto a tutti i connazionali di età superiore ai 1 6 anni, muniti del permesso di soggiorno nel Cantone (x) e paganti una tassa di L. 1 ,zo annua versabi'.e alla cassa coloniale anche in rate mensili. Dopo un periodo di esperimento il progetto di organizzazione fu modificato dai proponrnti e migliorato. La Colonia lo accettò in una riunione solenne e divenne una piccola comunità comprendente tutti i connazionali (elettori ed eleggibili i paganti) col suo Consiglio, la Giunta, il Sindaco e la sopraintendenza della autorità Consolare. (z) Colla attività intelligente di una Presidenza mcdello, essa potè istituire le Scuole serali per gli adulti; una Biblioteca; un 'Dispensariogratuito medico cb:'rurgico ; ottentre ribassi nelle Farmacie; impiar,ta1 e un Ufficio di Conciliazione e uno di Informazioni e colloccmento, nonchè istituire una modesta Cassa di Beneficenza. Fece funzicnare con esito brillante un Ufficiodi Consulenzalegale il quale sostenne - per mezzo del giovane e valoroso avvccato ginevrino Gustavo de Stoutz - in più di duecento cause in un anno, i diritti di molti ccnnazionali. Ultimamente furono inaugurate le Cucine e un mode~to Asilo notturno gratuiti. La Colonia rubblica anche un 'Bollettino Guida mensile, distribuito gratuitamente agli iscritti nei caffè e negli Alberghi. A noi sembra che questo sia il miglior progetto di quanti vennero finora alla luce : facile per attuazione e per funzionamento. E di questo avviso è stato il relatore del progetto di legge ministeriale sull.1 Emigrazione, che lo ha lodato, e un eminente magistrato del governo italiano nella Svizzera, il quale giudicò la istituzione « me- (1) Il qua1e permesso non viene rilasciato che a coloro i quali sono in regola colla giustizia del proprio paese. Quindi la ga• raozia morale è sufficiente. (2) Questa istituzione fu premiata, teit~, alla Esposizione di Torino con la medaglia d'oro, nella Div. IX - Italiani all'Estero.
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