'l{_IVJSTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI le società zoofile e gli1 ospedali per] i cani e i gatti - la pietà umana, e non animalesca, nuova o invecchiata precocemente, in embrione o in rottura con Dio, si è rannicchiata nel petto di pochi e si continua e si continuerà per un bel pezzo nel nostro beato regno ad assistere con indifferenza, e forse con piacere, come a una corrida spagnuola, agli atti più efferati che si commetteranno, in nome della giustizia, della libertà, della pace sociale, della famiglia, della patria e del rispetto alla vita umana. • I reazionarii, eccitati taurinescamente dal colore dei vessilli di parte democratica, hanno perduto ogni memoria, ogni visione e ogni coscienza. Lavorando alla formazione della terza Italia, ben altre cose, molto più importanti, per la società feudale di quello che non siano per la borghesia le magre cosuccie che chiedono oggi radicali, repubblicani, socialisti e preti, e con ben altri metodi, si chie· deano ai dominatori di allora dagli uomini nuovi! E l'accanimento da parte dei cosiddetti tiranni a seppellire ad ogni costo vivi e morti, i nuovi barbari, era meno cieco; si accettava qualche suggerimento buono dei reprobi nell' interesse di tutti. Or per impedire l'opera nefanda a questi ciechi e feroci becchini della storia, che cosa ha fatta ed è capace di fare la maggioranza degli italiani, non radicali, non repubblicani, non socialisti, non anarchici, non preti, ma spogliati parimente come i reprobi di una b110na parte dell'eredità storica, che è costata il sangue purissimo di tanti martiri ? E permettimi che sulla onestà di cotesta maggioranza ti faccia pubblicamente una domanda diabolica che mi tenta da molto tempo. Si è veramente onesti quando, avendo un po' di pane, di aria, di luce e qualche libro, non si è cittadini quotidianamente? quando cioè la nostra preoccupazione e la nostra attività quotidiana non oltrepassano la soglia della nostra famiglia? Un'altra domanda che completa e chiarisce il desiderio intimo, da cui nacque la prima, e che, presa superficialmente, potrebbe parere da mussulmano: Dal solo risveglio di un minuto per una forte scudisciata, piombata sulle spalle di una nazione, per volontà degli uomini o in grazia degli avvenimenti storici, risveglio pigro di bambini e di vecchi, i qùali strillano che non sanno quel che vogliono, che altro può venir fuori se non che qualche dono burlesco, che l' indomani viene ripigliato insieme a tante altre cose, cbe ancora i predoni non avevano avuto il coraggio di rubare? Ma forse il mio è un almanaccare da debole, e mentre tu stai sulla breccia scagliando sui nemici ciò che ti capita e spronando gl' indifferenti come puoi, io, sotto il dominio inesorabile della stessa legge biologica, che spinge il delinquente a giustificare innanzi a sè stesso il proprio delitto, cerco incoscientemente, a furia di sofismi, di nascondere a me stesso la mia povertà di sentimento e di illusioni utili, tentando di diminuire il valore dell'opera tua con l'aiuto della logica formale, che è una vera schiava della persoralità di ciascuno di noi. Ed è con vero piacere che soddisfo il tuo desiderio: presenterò agli italiani con prosa arida, da giudice istruttore, le tetre figure del medico e del direttore del reclusorio di Pallanza. Si tratta di due varietà antropologiche, i cui atti, senza tener conto della mascella enorme dell'uno (il direttore, che è un siciliano) e delle orecchie ad ansa, della mobilità scimiesca dell'occhio e del tono freddo dello sguardo dell'altro (il medico, che è un piemontese), basterebbero a farli rinchiudere per tutta la vita in casa .... <l'osservazione, in un pae5e un po' civile, duve esistesse un rudimentale sentimento di giustizia e di pietà vera e dove i giudici fossero un po' diversi. Tutti quelli che mi conoscono di vista sanno che da molti anni porto gli occhiali bleu. Giunto al reclusorio mi si tolsero insieme alla barba e ai capelli, e inutilmente pregai con insistenza e con la maniera più gentile il medico e il direttore di restituirmeli per evitare il ritorno di una congiuntivite, contro la quale tutti i caustici e gli antisettici erano stati inutili e che se ne era andata con l'uso costante degli occhiali bleu. Mi si rispondeva dall'uno e da!raltro con una specie di ritornello funebre e di umor gaio da becchini, che era abbastanza strano che un socialista cercasse dei privilegi: lì dentro nessuno portava occhiali bleu, e perciò non potevo avere un distintivo che m'avrebbe fatto assumere una certa aria di superiorità innanzi agli altri condannati : occhiali da presbite finchè ne volevo, perchè tra i condannati v'erano dei presbiti che li portavano, ma colorati mai. Queste risposte da parte del medico erano lunghe, slegate, fuori posto e buttate giù, come se fossero ripetute a memoria: pareva che gli fossero state imbeccate; e forse in parte era vero, perchè ogni volta, nell'andar via dalla cella, quasi per giustificare la sua ferocia, mi diceva quasi testualmente così : « Se vuole il direttore, vi darò gli occhiali e tutto ciò che chiedete; ma capite che il direttore non può mandarvi in mezzo agli altri reclusi a imparare il mestiere del calzolaio o un'altro con un occhiale aristocratico; lì dovete mettervi in maniche di camicia, diventare un vero operaio e dell'occhiale colorito non avete bisogno, perchè non dovete guardare mai fisso negli occhi i vostri superiori con quello sguardo e con quell'aria, come fate con me>. Le risposte del direttore erano più brevi, più energiche e meno cervellottiche. Ma e l'uno e l'altro avevano lo scilinguagnolo sciolto e un tale scoppiettio di motti di spirito che l'osservatore più superficiale vi avrebbe scorto il piacere felino a giocare con la preda. E le soste del gioco erano come quelle del gatto col tcpo : mi mettevano le zampe sul collo, cioè mi ricordavano che io non ero che un numero sotto l'impero di uomini giusti, ma di ferro e inesorabili. Mi accorsi subito che ero una preda di guerra e non perdetti la calma: non volevo Jar loro con qualche scatto d' ira il pretesto di esercitare gl'istinti inumani, insultando,,micon maggiore accanimento e umiliandomi e dannergiandomi con delle punizioni. Anzi alla gentilezza dei primi giorni aggiunsi l'astuzia, impostami dalla ragione, e qualche volta, con un linguaggio che aveva dell'ironico e del serio, chiesi il loro aiuto chiamandoli padri dei delinquenti. Fui sempre docilissimo e silenzioso come una suora di convento, che abbia tutti i sensi concentrati nel suo dolore o nel suo sogno, in alto, e non si ac- .corga di ciò che la circonda; e perciò si elogiava la mia condotta fino all'adulazione, ma la ferocia di quei piccoli padroni di schiavi continuava a
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==