'I{_lVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI • stica nel locale apposito non è inferiore alla sala di Mariafolkskola. I bambini sono gai, sani e disinvolti neIle risposte, vestiti semplicemente e politi. La direttrice di questo stabilimento, che deve sorvegliart: le bambine, mi mostrò la cucina, le dispense, ed i depositi della biancheria e del vestiario de' bambini. Essa mi disse che ha cominciato a guarnire con piccole trine i vestiti da frsta delle bambine. Ciò è più pulito e più ordinato - diceva essa a sua giustificazione - le abitua all'ordine in primo luogo, e poi le bambine uscite dalla scuola, non si lasciano sedurre troppo dalla moda. Al presente uno de' principali benefattori di questo stabilimento è un suo antico allievo, che diventato ricco, continua a voler bene alla sua Alma mater. Ci va spesso e la fornisce larga mente di denaro. Dall'anno scorso a Stocolma esiste ancora un internato di un'altra specie. Per l'iniziativa del signor Bergman, il GoYerno istituisce annesso ad una delle scuole popolari, un internato per 20 blmbini di genitori ostinati, che per un motivo o per l' altro impediscono ai loro figli di frc qurntare la scuola. A tali genitori il go verno ha il dirillo di to~liere i figli e collocarli presso famiglie estranee;ma cio presentamolte difficoltà. A Stocolma esiste una quantità di stabilimenti scolastici d'ogni genere, cmi governativi come privati ( 1), e si può dire non ci sia nessun ramo dello scibile che non possa essere studiato. Fra tutti quelli che abbiamo 03servato ricorderemo soltanto due: Handarbetets Vanner (scuola di lavori femminili) e Prakti;ka Hushalles~kola (scuola pratica per le faccende della casa). Tutti e due questi stabilimenti sono sorti per iniziativa privata: lo scopo del primo è di dare alle donne di ogni condizione sociale la po;sibilità di studiare qualunque lavoro. Per tutte le sezioni vi sono maestri abili che insegnano un lavoro speciale. Si studia particolarmente l'antica tessitura svedese. Il secondo è una società commerciale per azioni, che è organizzata cosi razio'lalmente da dare stupendi resultati. Lo scopo suo è di preparare le donne di servizio. Il corso è di tre anni e non si accettano ragazze al di sotto dti 16 anni. Esse vivono nello stabilimento, sono vestite, nutrite e istruite praticamente. Tutto ciò si fa gratuitamente. L'edificio è grande: vi sono anche camere mobiliate e sale da pranzo, che chiunque può prendere in affitto per pranzi. Nel pianterreno esistono magazzini dove si vendono tutti i generi commestibili: le ragazze che sono prese per imparare sotto la guida di persone esperte, cuciono ciò che abbisogna per loro e per lo stabilimento, lavano, prestano il servizio nelle camere mobiliate ed a tavola preparano il pranzo, fanno il pane, tutti i dolci per la pasticceria, imparano a preparare conserve di frutta, legumi, ecc.; dopo tre anni, quando le ragazze escono, sono già perfette donne di servizio, e vengono ricercate dalle migliori famiglie. Questa impresa no□ solo non costa niente, ma anzi porta un buon guadagno. Ben s'intende che in questo stabilimento entrano le r~gazze più povere; ma esistono anche stabilimenti dove: le ragazze delle famiglie agiate studiano la pratica della cas 1, e queste scuole sono molto frequentate perchè ogni svedese cerca di essere una buona Hausfrau. Non c'è dunqne da maravigliarsi .che l'alta posizione della scuola popolare e la grande quantità di lavoro e denaro consacrato ,1I mantenimento di questa scuola abbian esercitato in Isvezia una potente influenza sulla vita sociale, sul carattere del popolo e sopra i suoi costumi. (1) Alle scuole priva:c (che in lsvczia possono sorgere liberamente)il governo accorda f1cilmer11ede' sussidi; peròsoltanto dopo qualche anno di prova e a condizioneche si diano posti gratuiti o semi grarniti iu proporzione al sussidio.Tutte le scuole sussidiatedevonpoi presentareogni anno al governo i programmidegli srndi e le relazioni finanziarie.Ciò non si pretende dalle scuole non sussidiate. Il re Oscar al Congresso dei giornalisti giustamente osservò cbt: il popolo svedese tende adesso ad acquistare la gloria con imprese pacifiche e aspira alle vittorie nella sfera della coltura e della civiità. E certo bisogna con - venire che la Svezia da questo lato ha saputo fare conquiste invidiabili. Lasentenza dellaCassazione diFrancia Mentre la Corte Suprema di Cassazione di Roma ba respinto con dolore i ricorsi dei giornalisti e dei deputati condannati dal Tribunale militare di Milano per reati di pensiero; mentre la Corte d'Appello della capitale morale d'Italia, proprio in questi giorni, dichiara difmitive le sentenze conturnaciali dello stesso Tribunale militare, adducendo che l'esempio, più che tutto, impone la durev._adel provvedimento: la Corte Suprema di Cassazione di Francia h1 giudicato ricevibili' la domanda di revisione del processo Dreyfus, e deliberato di procedere senz'altro, essastessa, ad un'istruttoria supplettiva. Nè le lotte accanite, anche nelle pubbliche vie, tra revisionisti e antirevisionisti - che non si pensano nemmeno, per altrettanti gravi motivi, nel nostro sonnacchioso ed accidioso paese -, nè la lotta piu importante e vitale tra il Potere Civile e il Potere Militare - che in Italia sono ormai legati come i due fratelli siamesi -, nè la crisi ministeriale laboriosissima per la quale i giudici francesi ancora non sanno - oh ! gli spensierati f - chi governerà domani, nè persi:i.oil conflitto in vista coll'Inghilterra - in una nazione ove tutti vengono gabellati per cha11vi11s -: nulla, all'infuori della Vt rità e della Giustizia, ha preoccupato i supremi magistrati dt Ila Repubblica. La sentenza test~ pronunciata è degna delle tradizioni della Cassazione di Francia che il 29 giugno 1832 giudicò, per casi più gravi di quelli di Milano, che il governo di Luigi Filippo, allora regnante, non aveva il diritto di distrarre gl 'insorti non militari dai loro giudici naturali, e cassò - orrore! - le sentenze dei Tribunali Giberna. Pochi mesi or sono - è Yero pur troppo! - nelle strade di Parigi si ripercuoteva entusiasticamente tra la folla ubriaca di passioni selvagge il grido « Co11sp11e-z Zola»; ma oggi, è anche vero che, per la sentenza della Cassazione, con Zola, con Jaures, con Picquart trionfano gl'intellett11ali e i buoni, che opponendosi senza transazioni all'Antisemitismo, al Gesuitismo e al Militarismo, stretti in catena, hanno impedito alla Repubblica di mettersi m Ila via del disonore. Altri veda in ciò la contradizione, e ci maligni su: noi vedi:imo gli effetti della Libertà, e sopratutto della Libertà della Stampa, che, in Francia, potendo tutto discutere, potendo ovunque mandare i suoi fasci di luce, rncbe nelle co5idette Arche Sante Nazionali, senza essere alle prese coi capricci o con le cattive digestioni di Procuratori regi o repubblicani, è riuscita a scuotere dalle fondamenta un edificio poggiato sull'argilla, e a liberare - si spera presto - la Francia da una questione tormentos1 che la impacciava nei movimenti e nell'azione. Il primo passo è fatto, ora devono seguire gli altri. GtORGlO GALASSI. / J ./ /'-...,/ ...,r ../ ../',../'--/' Nel pro~simo numero Certa scienza (Pagine di wi solitario di Salvatore Farina e un articolo del Prof. C. A. Conigliani Sulla disoccupazione in Italia. .......,.,, ../~ './ ~_/ J ../ ../ ~'-../ /~ "'-./ '-./ ~........,.... Per abbonarsi, alla Ril>ista, inviare Vagliao Carlolina-vagliaall'on. Napoleone Colajanni - Castro~omni,
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