Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 7 - 15 ottobre 1898

J I 'R,_IVISTA POPOLARE 'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 125 Non già che manchino le mostre splendide ed eleganti nella mostra degli Italiani ali' estero : ricorderò fra le altre il chiosco del Paliti, un curioso industriale di Carignano, paesello vicino a Torino, vero tipo di piemontese inglesizzato, alto, magro, nervoso parlante una lingua intermedia fra l'italiano e l' inglese. Costui durante una vita agitata e fortunosa ha saputo diventare l'albergatore più io voga dell'India, provveditore ufficiale del vicerè e dei governatori inglesi, dei principi e dei rajas indigeni; ed ha inoltre impiantato a Carigoaoo una fiorente industria esportatrice per l' Jodia di confetti, conserve per frutta colle quali batte sul loro mercato i grandi produttori dell'Inghilterra. A Cari~nano, per iniziativa di quest'uomo iirequieto sempre 10 viaggio dal- !' India in Italia e viceversa, è sorta tutta una nuova industria orticola; ed ad Altare, sede dell'antica e prospera vetreria cooperativa, gli operai cooperatori devono al Paliti fortissime ordinazioni di bottiglie per conserve, grazie al buon pre7,zo delle quali è possibile vincere i concorrenti francesi ed inglesi sui mercati lontani del- !' estremo oriente. Elegantissimo è pure il padiglione del Parvis, anche lui piemontese, da 40 anni domiciliato al Cairo d'Egitto, dove fabbrica mobili e stipi, cofanetti, statuette, oggettini da salotto, in legno incrostato, in bronzo ed in argento, io stile arabo antico di una squisitezza ed eleganza artistica veramente meravigliose. Notevole anche la vetrina del Dellachà, il più gran fabbricante di cappelli dell'Argentina, costrutta a Buenos-Ayres da artisti italiani. Ma la importanza della Mostra degli Italiani all'estero consiste sovratutto nel materiale di studio per commercianti ed industriali e per gli studiosi di scienze sociali. Tutti coloro che s'interessano per scopi di guadagno o di sapere alla espansione dei rapporti del\' Italia coll'estero hanno qui ampia messe di materiale da esaminare e da sfruttare. Viene primo il Consorzio milanese nel commercio coll'Estremo Oriente, associazione sorta per iniziativa privata allo scopo di stringere in un fascio le forze di molti industria li e facilitare lo smercio dei loro prodotti sui mercati dell'India, China, Giappone ecc, Molte fra le case consorziate espongono campionari ricchissimi delle loro merci di esportazione, con l'indicazione dei prezzi, della qualità e della quantità esportata. La Ditta Cresta di Amburgo ha avuto un idea originale : valendosi della sua posizione di casa esportatrice su quelle piazza germanica ha raccolto un campionario di merci esportate dai tedeschi nel!'America meridionale, vi ha aggiunto in un libro prezioso l'indicazione dei prezzi di vendita, sc0nti, dogane ecc., e li ha inviati a Torino dicendo agli industriali italiani: venite a vedere che cosa ed a qual prezzo i tedeschi esportano, persuadetevi che voi potete fare altrettanto e più, con costanza. e coraggio. La Camera di Commercio di Massaua ha fatto altrettanto esponendo un campionario di tessuti in cotone e in seta ora importati nell'Eritrea da case inglesi di Bombay e che nulla, se non la ignoranza dei nostri industriali al riguardo, impedirebbe che fossero invece importati da italiani per un importo annuo di una decina di milioni. L'onorevole Gavotti, che pei suoi metodi elettorali è stato cosi severamente giudicato dalla Giunta parlamentare, merita invece di essere ora ricordato con lode per una splendida e costosa raccolta di derrate e merci della regione amazzonica del Brasile; dalle pelli al legname, dal caffè al cacao, dai lavori dei selvaggi alla gomma elastica, l'oro vegetale del Brasile, vi e raccolto tutto quanto viene ora in Italia pel tramite di Londra ed Anversa e potrebbe invece venire direttamente a Genova quando la nuova linea Ligure• Brasiliana potes,e reggere alle fortunose lotte della concorrenza. Tutte le nazioni sono rappresentate in questa mostra cosmopolita. L'Australia, per mezzo di uno dei migliori funzionari del corpo consolare italiano, l'avv. P. Corte, ha inviato un campionario di pelli di marsupiali e di lane che potrebbero con vantaggio essere importate in Italia; nè mancano i prodotti di industrie impiantate in Australia da italiani benemeriti come il Fiaschi, il primo medico di quelle colonie, il quale possiede vigneti modello e confeziona un vino di tipo superiore. Chi sull'Australia, sui suoi abitanti, governi, libertà pubbliche e private, scuole, consuetudini sociali, ricchezza e commerci, vuol sapere qualcosa di preciso può leggere i libri appositamente compilati per l'esposizione di Torino dal Corte (Il Continente Nuovissimo o l'Australia britannica. Torino, Roux. 1898), dal Gagliardi (L'Australia, i suoi commerci e le sue relazioni coll'Italia. Firenze, 1898) ed un libriccino noto già da alcuni an0:i del Munari (Un Italiano in Australia. Milano 1896). E tutta una efflorescenza nuova di scritti sull'Australia, i quali provano come la nostra emigrazione, piccola per numero ( 6000 in tutto), abbia una grande importanza, ed abbia saputo conquistare posti elevatissimi nei commerci e nelle cariche pubbliche. Dall'Australia si passa al Chili ed al Perù dove i po• chi connazionali nostri hanno posizioni primarie nelle industrie della lana, delle miniere; dei prodotti chimici. A pochi passi la Fossati, una ~ignora italiana piena di iniziativa, espone i fiori liguri, toscani e meridionali che essa ha introdotti a Vienna, dove oramai sono i preferiti da tutte le classi danarose; il Galletti, farmacista piemontese, dimostra di essere a capo della più importante casa di prodotti chimici e farmaceutici del!' intero Egitto; il veneto Cazzavillao, mette in mostra i numerosi giornali da lui diretti ed editi a B□karest, e che vanno dal giornale di viaggi e di mode al maggior diario quotidiano della Rumenia; la Compagnia Italo-Svizzera allinea i vini prodotti nella colonia Asti della California, i quali hanno acquistato ai piemontesi, proprietari pel 98_0 / 0 delle immense distese di vigneti delle compagnie, la fama dei più grandi ed abili produttori di vini degli Stati Uniti del Nord; il Comitato Triestino dimostra con quanto tenace affetto si conservi nell'Istria la nazio:i.alità italiana con una esposizione di op~re scieetifiche e storiche pubblicate da italiani e di atti scritti in nostra lingua di numerosi istituti di beneficenza e di istruzione di Trieste. Se si volessero enumerare tutte le pubblicazioni edite ed inedite esposte a Torino sugli Italiani all'estero non la finirei più ; dagli statuti, regolamenti, resoconti morali e finanziarii di un centinaio di società italiane costituite in terra straniera, alle pubblicazioni, registri, quaderni delle scuole italiane all'estero, è tutta una lunga serie di documenti i quali dimostrano con quanta fede e successo la razza italiana lotti per conservare la propria individualità e la propria compattezza di fronte agli stranieri, malgrado i mille e mille ostacoli derivanti dalla povertà, dalla ostilità delle popolazioni indigene, dalla noncuranza dei governanti della madre-patria. Non basta: la mostra Torinese ha dato occasione a numerose pubblicazioni di carattere scientifico, le quali rimarranno a dimostrazione di quanto possano fare i privati con scarsi e deficienti mezzi per dilucidare il problema (che è forse il più momentoso per l'Italia contemporanea) della emigrazione. Accenno alle principali. Il Laboratorio di Economia Politica del!' Università di Torino, il pioniero in Italia (e come tale ancora troppo poco noto al pubblico e trascurato da quegli enti pubblici che ne dovrebbero assicurare l'esistenza) dei seminari cosi diffusi in Germania, delle scuole speciali fondate in Inghilterra ed in America, per diffondere lo studio delle scienze economiche fra la gioventù studiosa con metodo sperimentale, espone un grande stereogramma costrutto con infinita pazienza e con precisione matematica a rappresentare al vivo il fenomeno dell'emigrazione italiana nell'ultin10 ventennio sotto l'aspetto delle professioni, dei paesi di destinazione e di prove - nienza. - Il Conte Marcello, un patrizio che non consuma nell'ozio il suo tempo ma lo dedica a studi ed a

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