Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 7 - 15 ottobre 1898

140 RIVISTA POPOLARE 'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI campo di esperimento di selpgovememenl Non vi saranno com• missioni composte dagli stessi ragazzi. (FortnightlyReview. Settembre). T. W. 'R.ussel: Ciò che gli unionisti dovrebbero fare per I' lr• landa. L'unionismo ha già fatto qualche cosa per l'Irlanda; ma molto ancora gli rimane a fare ( 1). Ciò che urge migliora:e è la condizione disastrosa della popolazione occiden:ale dell'isola. La prima cosa da fare è che i lotti di terra attualmente occupati siano più adeguati ai bisogni. La terra è povera; la terra paludosa dev'essere coltivata a buone patate; e se le patate ries~ono bene. i torbi~i ~imit~uiscon<;>.I~ gover~~ è. sull~ buona via: ha acqmstato dei piccoli poderi e lt ha umu a1 lotl1 inadeguati dei possidenti. Ha riparato le case, ha costruito strade di campagna, ha riparato la siepe ed ha edificato le scuole. Quando tutto questo è stato fatto, i! governo ha venduto i lotti di terra ai coltivatori colle condizioni del La11dPurchase .Act con questo risultato : che i contadini paganoalloStato un dato numero di annualità per l' allargamP.nto del lotto di terra assai più piccolo di quello che pagavano perpetuamente all'antico landlord per una tenuta di minore estensione. Se l'ufficio speciale del governo destinato a ciò (the longested'DistrictsBoarà) non avesse fatto che questo solo - ed ha fatto molto di più _ questo basterebbe per giustificare la sua esistenza. Però que- .cStorimedio llDn è universalmente applicabile. Ma in molti distretti c' è la -terra da pascolo. Se c' è caso in cui l'ntervento dello Stato è giustificato è questo; !! molto di più potrà fare Io Stato se avrà maggiori somme a disposizione. Ma tolto questo non è che il primo passo. Col lotto allargato viene la necessità dell' istruzione agraria. Ciò nonostante la terra non basterà per tutti, allora bisognerà pensare in alcuni centri ad introdurre delle industrie. Ciò che occorre è il de::1aro:quello di cui dispone il Congested 'Destricts hoard è insufficiente. Nella prossima sessione bisognerà dare la legge sull' Homeslead. Accanto al Co11gested cc. inoltre bisognerà stabilire il governo popolare delle Contee e dei Distretti. La ripr~sentazione del bi/ abbandonato nel I 897 sarà un altro grande passo nella via della rigenerazione del paese (The North .A111sricatR1ewiew. Agosto) (2). (1) Pei nostri lettori che non lo sapessero ricordiamo che l'u11io11is1110, attualmente al governo, è nato dopo la presentazione del disegno di legge Gladstone in favore dell'autonomia (hov,e rnle) dell'Irlanda. Allora molti dei membri del partito liberale e radicale - tra i quali Chamberlaine ~ si distaccarono dal vecchio e glorioso capo e formarono coi conservatori l' U11io11ismo. Russel, autore dell'articolo, è sottosegretario di Stato all'interno. N. d. R. (2) Richiamiamo l'attenzione dei lettori sul riassunto di questo articolo per mostrare loro ciò che fa il governo inglese per creareed i11gra11dire i piccoli proprietari. Facciano il paragone con ciò che fa il governo italiano, la cui missione pare sia quella di distruggeremedie e piccoleproprietà contentandosi di restare una grande fabbrica d1 anarchici e di delinquenti. N. d. K. REC.E:N"SIO.NI Avv. PASQUALE GIBELLI: La volatilinazione del socialismo. Milano. Società Editrice Sonzogno, L. r. 50. È libro che non si riassume. È tutta una polemica forte, viva, tagliente ; è la reazione intransigente contro l'intransi• genza e il dogmatismo dei marxisti italiani. Uno dei più vigorosi capitoli è quello destinato al materialismo storico, di cui l'A mette in evidenza la indeterminatezza, le esagerazioni e le contraddizioni dei suoi sostenitori. Utile il confronto tra programmi socialisti italiani e programmi della democrazia repubblicana italiana per dimostrare che se i primi hanno qualche cosa di pratico e di prossimamente realizzabile lo han tolto dalla democrazia militante. Ci sembra che avrebbe potuto riuscire più stringente nel parallelo tra il programma minimo socialista ed il programma mazziniano. È giustamente mordace quando rileva la conversione di socialisti alla lotta politica, dopo averla tanto sberteggiata e ricorda che Marx ed Engels furono sempre repubblicani e non ostentarono mai il superbo disprezzo dei nostri socialisti per la repubblica. Contro questo libro fu fatta una vera cospirazione col silenzio veramente ingiusto, e contro la quale noi di gran cuore ci ribelliamo. VILEREDO PARETO: La liberté économique t les événements d'Jtalie. Lausanne. F. Rouge. 1898. L. 1,50. Sono raccolti molti articoli e brani di articoli di parecchi scrittori, e tutti di merito non comune ~ Pantaleoni, Passy, De Molinari etc. - anteriori e posteriori agli ultimi avvenimenti e intesi tutti a dimostrare l'impoverimento che ha subito l'Italia in seguito alla adozione delle tariffe ~enerali del 1897. Coll'impoverimento, naturalmente, vengono messi in connessione i tumulti pd pane e la successiva repressione san• guioosa e la reazione attesa e sospirata che quei tumulti tolse a pretesto. Tutto ciò che il Pareto e gli altri cooperatori suoi scrivono sulla constatazione dei fatti, spedalmente di ordine politico e morale, è da noi incondizionatamente accettato; ma a noi sembra che vi sia nel vigoroso patnphlet il vizio sistematico del liberismo 01,tré. Volere addossare tutte le colpe e tutte le responsabilità al protezionismo è un semplicismo, che mette chi legge fuori strada. Non possiamo in un cenno bibliografico dimostrare la esattezza del nostro giudizio: ma a noi basta questa osservazione: il protezionismo, più o meno accentuato di quello italiano, vige in Francia, in Ispagna, negli Stati Uniti, in Germania, in Austria. I tumulti per la fame si verificarono soltanto in Italia I Ragionando in questo modo si potrebbe affermare che i gravi tumulti del Belgio nel 1886 - più gravi di quelli italiani del 1898 - furono determinati dal liberismo ... Il Pareto che noi stimiamo ed apprezziamo assai, assai - ed egli lo sa -= non si avrà a male di queste nostre critiche. LEONE Mucc,: Il fattore socialenella delinquenzasecondo la dottrina ·della scuolapositiva. Sansevero 1898. È una esposizione critica delle dottrine della scuola penale positiva fatta sulla falsariga delle opere di Ferri, di Garofalo, e della Sociologiacrwiinale del Colajanni. Inclina maggiormente ad accettare le vedute dell'ultimo che dai fatti ricevono sempre maggiore conferma. C'è nel libro qualche asserzione inesatta e qualche lieve con tradizione; ma non c' è da sorprendersene perchè l'autore è giovane ed egli stesso senza alcuna pretensione presenta il suo lavoro come un prodotto giovanile. che intende svolgere e correggere in appresso. Di questa modestia, rara nei nostri giovani, gli va data lode e va incoraggiato assai il Mucci, che nel Fattore socialeecc. rivela un senso critico non comune ed una rettitudine di aspirazione ammirevole. L'egregio Prof. M. Longo allo scritto del nostro A. ha ,.:;gìtinto una buona prefazione; ma non possiamo menargli buond' il passo in cui lascia intendere che la nuova scuola penale positiva ritiene che il fenomeno economico sia base delle criminalità. Il contrario è vero. Sono stati il Turati colle sue intuizioni e il Colajanni colle sue dimostrazinni statistiche che hanno richiamato la prima alle realtà, e l'hanno costretta a limitare l' influenza del fattore antropologico, cui accordavano assoluta pre• valenza il Ferri, il Garofalo ed il Lombroso. CESARE LoMBROso : Genio e degenerazione Palermo Mi• !ano. Remo Sandron. 1898. L. 4. È uno dei soliti volumi dell'insauribile e geniale professore di Torino, nel quale sono accatastati fatti di ogni genere per riconfermare la nota tesi svolta nel!' Uomo di genio e cioè : che il _genio si associ~, se non è la conseguenza della degenerazione. Questo libro sembra diretto contro le obiezioni mossegli da Max Nordau, che pur essendo seguace della scuola di antropologia criminale, non può accettare la paradossale teoria del Lombroso sui rapporti tra genio e degenerazione. Noi non possiamo qui farne la critica, che vorremmo lare perchè l'indole della nostra Rivista non si presta. L'ha fatta acuta come sempre, Gustavo Rouanet nella 'R.evtte socialiste (Settembre 1898); e noi quasi in tutto alla medesima ci associamo. REMIGIO SABBADINJ: L'Università di Catania nelSecoloXV. Catania, 1898. A cura di una commissione nominata dall'ex rettore Prof. A. Capparelli è cominciata la pubblicazione di una Storia documentala dell'Università di Catania. Questo volume del Sabbadini scr;tto con chiarezza, concisione ed eleganza costituisce la parte prima e vi è premessa una prefazione del Prof. Mario Mandatari, che spiega l'importanza della pnbblicazione stessa. Questa riesce oltremodo opportuna nel momento in cui si cerca di affibbiare alla Sicilia la taccia di barbara. Dr. Napoleone Cola;aimi proprietario, direttore-responsabile. Roma, Tip. Tiberina, Via de' Gigli d'Oro, 16.

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