Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 6 - 30 settembre 1898

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI continua, s'eleva elegiaco ritornello, la triste conclusione: 11011 c'è piacere. Attraverso a tanti amori, a tanto cammino, che l'autore coraggiosamente spiattella ai suoi lettori, spunta il pensiero profondo, che allo sconsforto accoppia magari una gentilezza buona come mai si sarebbe detto. Oh, signora, I' lns~issisable non siete voi - come ammonisce la scrittrice coraggiosa lnS11issisable è lo spirito umano. ('N.,me Zeit. Settembre). 'Doctor Italicus: li ciclismoe l'igiene. La bicicletta è diventata uno dei veicoli più alla moda e più popolari; e la ragione della sua popolarità sta nel desiderio e nel bisogno di far presto. Questo cavallo meccanico inventato tre secoli fa dal gesuita Riccio ha subito diverse modificazioni ed ha preso diversi nonu smo a che si arrivò alla bicicletta attuale. Del suo uso e dell'esercizio che procura si può dire lo stesso che degli altri: può riuscire b6nefico a chi ne usa parcamente e proporzionatamemte alle sue forze e alle sue condizioni fisiche ; riesce addirittura dannoso a chi ne abusa o si trovi in condizioni di salute, che lo controindicano. Il ciclismo agisce principalmente sul cuore; ne ac~elera i movimenti. L'abuso di questo sport, perciò, secondo Albun e Mendelsohn, ne fa aumentare il volume, fa aumentare la pressione sanguigna, fa diminuire l'elasticità delle pareti vasali e produce degenerazioni di alcuni organi. Ciò che in parte nega Sir Richardson. Il ciclismo inoltre eccita il sistema nervoso e predispone perciò a molte altre malattie: c'è già la nevrastmia biciclistica. È senza dubbio pernicioso agli occhi. Ora agli effetti salutari. Il Dr. Hammon ha sperimentato benefico il ciclismo in alcune malattie nelle quali riesce meglio dell' elettricità. È utile nelle diatesi gottose ed uri• che, quando non vi sia avanzata degenerazione cardiaca o vasale; nelle leggere infiammazioni pelviche e degli organi respiratori. Le donne assai meno degli uomini devono adoperare la bicicletta; e il Senatore Porro nella conferenza su La donna e lt1 bicicletta dette la ragione per cui il sesso gentile deve astenersene. Precauzioni maggiori sono da prendersi pei fanciulli nei quali può produrre deviazioni vertebrali. In conclusione la bicicletta può restare per gli uomini di affare; ma non ha avvenire come congegno meccanico e ricreativo. (Il medico delle famiglie di Boston. Settembre). Augusto Franc/Jetti: Un esempio di scuola popolare. 1n occasione dei torbidi di Maggio. « C'est la laute à Voltaire, c'est la faute à Rousseau!. .. » si esclamava al tempo dei nostri bisnonni. E non altrimenti oggigiorno c'è molta gente che ravvisa nella scuola la prima radice dei torbidi e delle violenze onde nella scorsa primavera furono funestate e insanguinate varie regioni d'Italia. La scuola è il capro espiatorio. Ciò ch'è ingiusto. La scuola di per sè sola non basta senza dubbio a crescere la moralità e neanche la civiltà di un popolo ; essa può anche predisporre ad alcune forme di delinquenza. Ma che per ciò? Anche l'arte, la carità, la religione possono essere pervertite dal loro ideale e volte a favorire la scostumatezza l'ozio, l'ipocrisia. Invece nelle scuole bene organizzate e volt~ all'educazione si evitano gran parte dei mali che spesso si deplorano. Modello di scuola educativa sono le Scuole delpopolo organizzate da Pietro Dazzi in Firenze trent'anni or sono, e che ora sono prospere. Fin dalle loro origini il fine di esse fu chiaramente determinato: « diffondere tra gli adulti e i fanciulli delle classi popolari la istruzione elementare e professionale, l'educazione morale e civile ». Ciò che confort'l è la riuscita di 1J_uestescuole frequentate con amore da persone che vengono da cinque o sei chilometri. Queste scuole danno educazione professionale e sono particolarmente eccellenti quelle della sezione f~mminile nella quale oltre la coltura generale vi è il ricamo in bianco, in seta, in oro, il rammendo, il disegno applicato all'industria ec. C' è una cassa sociale, che funziona da cassa di risparmio per gli alunni che spesso lasciano alla medesima il loro piccolo peculio. Si proV\'ede ora ai più urgenti bisogni degli alunni indigenti, e si mandano alcuni gratuitamente all'ospizio marino di Viareggio ; c'è pure una biblioteca circolante con oltre 6000 volumi. E' con queste istituzioni, che si deve educare il popolo e non limitarsi a deplorarne i difetti. Nella educazione del popolo è l'avvenire della patria. ('N.,uovaA11tologia 15 Settembre). Sully-Prou,homme : La bibbia dell'umanità di Michelet. Il genio di Michelet è una magnifica fiaccola che spande sugli avvenimenti l:i. luce di una vasta erudizione, di un pensiero p~netrante e generoso. Questa luce è calore prima di essere chiarezza, e nasce da un braciere morali!, che, per l' incandescenza, raggiunge lo spkndore del vero per inondarne i lettori quando tutti i raggi dd presente vi si compongono in a~mo!liose _prop?rzioni. Ma se per caso uno di essi sorpassa in v1vac1tà gh altn! allora esso proietta. su quello che tocca, il suo colore dom10ante. In Michelet lo specchio ardente che li ~oncen!ra !utti e li r_iflette è una simpatia accoppiata ad una 1mmagmaz10ue la cm potenza fascinatrice gli rende meno facile e perciò più meritoria l'imparzialità eh' è un equilibrio. Nell'immensa notte del passato la sua bacchetta magica ci regala una festa veramente principesca, illuminata da parecchi lampadari di cristalli nei quali brucia la cera la più pura. È una chiarezza comparabile a quella del giorno, che sopravvive alla magia effimera dei fuochi di Bengala sparsi quà e là dalla poesia di una immaginazione artistica. (Revue de Paris. 1° Set, tembre). fu/es 'lJois; La quistionedella cortigianain Inghilterra. Il paese dell'ipocrisia (ca11t) sotto questo rapporto ha dei retros~ena poco conosciuti. Se ne avrà un'idea da questo quadretto d1genere Hogarth sul 'Daming-Club. « È specialissimo a Londra. I Moulins Rouge di Parigi non potrebbero essergli paragonati. Là, !ut!e le ragazze ballano, e gli uomini - g_en~ralmente degli uffic1ah - le prendono nelle loro braccia, ntm1camente. Nessuna delle donne sembra avere più di venti anni. Il Dami11gClu? è un semenzai~ di cortigiane in cui si fanno i primi passi e s1 preparano le pnme cadute. Il whisky regna nei bicchieri e il suo odore sottile imbeve l'atmosfera elettrica. Il padrone del luogo è un grande ed amabile ubriacone che inscrive con facilità coloro che vengono presentati nei registri del Club. » ('R...evueBianche, 1° Settembre). Paola Lombroso: Le cooperative scolastiche. te prime cooperative scolastiche in Italia sorsero a Legnano nel 1895 per opera del Dr. Eudo Monti; immediatamente ne sorsero altre in I:o~bardia e nell'~mil_i~ : !Iliravano _a comprare ali' ingrosso hbn, carta ecc. Gh uuh d1 quella d1 Legnano nel primo semestre ammontarono a L. 1806 oltre L. 006 di libri e cartolai dati a scolari poveri ed a 150 che furono vestiti. L' istituzione è di origine americana e sorse a Fountain Creek nel 1884 per opera di Miss Huntington, che fece costruire nell' edifiz(o ~colastico un piccolo edificio per prepararvi i pasti degli al~1e"'.1E. ssa faceva la ',~cina ajutata dai più grandicelli. Commc1ò a comperare ali mgrosso, e colle economie realizzate comprò il materiale scolastico necessario, e circa 80 acri di terr_eno ~ene irrigato dove stabili una piccola latteria con una decma d1 vacche. Insegnò a mungere ed a fare il burro alle ragazze, mentre i ragazzi più grandi coltivavano un orto che produce~a i legumi per la scuo)a. Il bilancio a poco a poco c~ebbe sn_10a L. 25000. Costruito un refettorio ed una spaz10sa .c_ucma, fur?no comprate delle macchine agrarie, degli utens1h per stabilire una sala per confezione di abiti per le d~nne, ed ~ma dove lavoravano in_f,rro ed in_legno gli uomini. Miss I-~untmgton dette una estensione maggiore all'educazione profess10nale. Questa cooperativa scolastica adesso dispone di una rendita di L. 50,000 all'anno, che permettono di ridurre le _tasse scolastiche e di nutrire gli scolari poveri. Miss Huntington è sola nelle scuole di 250 fanciulli ed è assistita da scolari di ambo i sessi tra 16 e 17 anni. (Revue des Revues. 15 Settembre). A. Lavert11jo11: Il concimebarbaro. Da un pezzo storici e fi)osofi dell~ storia sc~ivon? di un era germanica e di uno spirito germamco al seguito d1 Heghel. Questo concetto di era è veramente difficile a definire ed ancora di più a precisare perchè gli avvenimenti, che devono caratterizzarla, sono rarissimi e nella storia si osserva piuttosto una continuità di svolgimento_ Molto meno poi si può parlare di un'era uerma11ica. Quell'insieme di popoli, che si chiama ratza germ~11ica non apportò alcuna nota propria nella storia che possa distinguerla. E~sa_affrettan_do la ro~ina ~ell' impero rom~no non seppe sost,tmrlo; anz, tentò d1 contmuarlo. Idee e istituzioni rimasero sotto l'egemonia dei germanici quali si erano elaborate durante la civiltà greco-romana ed essi le adottarono, e non imposero nemmeno la lo~o l!ngua. Due grandi di razza germanica, Carlo Magno e Fedenco 11Grande, pensarono ed agirono secondo questa civiltà che costituisce oggi la cosidetta civiltà occidentale. Il çrande meri_to dell'elemento germanico fu quello di avere_ ?gno da concime fecon~ator~ sparso sopra terreni già esaunt,. Produsse un lungo s1lenz10 durante il quale - dal 400 al 1400 - si preparò, dopo una incubazione di 1000 anni, la nuova effiorescenza della civiltà germanica ; quella nella quale viviamo è fatta di e'len;smo, di romanismo e di europismo. (Revue Occidentale Settembre).

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