'l{_IVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIÀLl II5 cosciente e infine il periodo storico. Se fosse lecito accostare un pensatore oggettivo, freddo ad una grande fantasia poetica, direi che lo Spencer è la più perfetta antitesi di Victor Hugo; questi vedeva enorme perche osservava un oggetto solo per Yolta; lo Spencer scorge le fibre, l'intimo di ogni cosa con una prodigiosa forza di visione e con grande serenità di intelligenza, perchè lo sguardo suo spazia largamente su tutta la realtà. Oramai la legge dell'evoluzione, comechè antichissima per le sue origini, è legata indissolubilmente al nome di Herbert Spenccr ; a lui rimane la gloria incontestata di avere inaugurato un sistema scientifico compiuto, interamente basato su quel principio. La catena indjssolubile dei fenomeni, la loro necessaria connessione e dimostrata con la sua legge ; tutte le manifestazioni fenomeniche, dalle più grossolane alle più sublimi, dal colore di una pianta alla forza creatrice del genio, sono ricondotte dallo Spencer, come dall'Ardigò nostro, a quel-- l'unico centro di movimento che è il Sole. Nessun'altra ipotesi la scienza moderna può presentare che abbia l'ampiezza e la probabilità dell'evoluzione; da trent'anni i più grandi pensatori, sia pure integrandola o modificandola, l'hanno accettata, accumulando una forza di lavoro straordinaria. È noto che lo Spencer distingue l'evoluzione in tre grandi parti: evoluzione inorganica, evoluzione organica ed evoluzione superorganica. Quest'ultima si distingue dalle altre due perche contiene il processo ed il prodotto delle azioni coordinate di molti individui, in altri termini l'evoluzione superorganka si applica alla sociologia. Due volumi erano già stati pubblicati e tradotti in tutte le lingue. Una malattia piuttosto grave, d"acui fu colpito pochi anni or sono, persuase lo Spencer ad interrompere questa parte della sua enciclopedi:i per esporre il suo pensiero riguardo alla morale. Fortunatamente la robusta sua fibra riuscì vittoriosa dalla· crisi che voleva prostrarlo e col terzo volume della suciologia, pubblicata nel suo settantasettesimo anno di eta, il sistema col quale descrive a fondo tutto l'universo non ha più lacune. Delle tre parti di cui consta il libro, dne sole, le istituzioni profossionali e le istituzioni industriali, non erano state raccolte. Le istituzioni professionali però furono pubblicate contemporaneamente in forma di articoli dalla Contemporary Review di Londra, dalla Popular ScienceMonthly di NewYork, dalla Revue des Revues di Parigi e dalla Minerva di Roma. Movendo dal principio sostanziale dell'evoluzione che diventa eterogeneo, lo Spencer trova tutte le professioni attaccate alla religione come a loro prima matrice. Il medico primitivo e una persona sola col prete, che con· cilia i favori della divinità, o col mago che domina ed aggioga a suo vantaggio le potenze demoniache. Dal prete emanano le prime norme e le prime leggi. L' insegnamento negli albori della civiltà, si compendia nella trasmissione orale di tradizione religiose, alle quali poco a poco si addentellano le scarse cognizioni mediche, astronomiche e fisiche ; anche questa funzione, come le precedenti, rimane per lungo tempo monofolio del prete; come ai tempi nostri succede presso i mussulmar.i. Sarebbe stato oltremodo interessante uno sguardo nell'importanza che queste varie professioni, le quali si sono fatte laiche nel corso dei secoli, assumeranno nell'avvenire. Invece il filosofo inglese non ci offre che una serie di monografie storiche etnologiche annodate fra di loro dall'idea generale della loro origine rdigiosa. L'autore scaltrisce ed aguzza la facolta scientifica divinatrice attraverso alle torbile nebbie dell'ora presente, nell'ultima parte che tratta delle Istituzioni professionali. Con la quale integra il suo sistema sociologico scrutando quel fattore economico che fin qui egli aveva trascurato. L'evoluzione economica muove dall'omogeneità incoerente all'eterogeneità coerente, cioè a dire dal disordine uniforme all'armonia multiforme mrdiante il doppio processo di differenziazione e di integrazione. In economia il primo processo equivale alla divisione del lavoro, il secondo all'associazione di lavoro. Tutto il mondo economico si svolge attorno a questi due poli. Egli riconosce la potenza e la fecondità dell'associazione dei capitali, ma non nasconde i danni delle società anonime che rimpiccioliscono l'iniziativa e scemano la responsabilità e deplora che la libertà sco:1finata della concorrenza favorisca una trama inestricabile di frodi. Pure mettendo in rilievo i vantaggi della divisione del lavoro, non ne occulta i gravi inconvenienti. Moralmente colui che e addetto alla macchina diventa schiavo di quell'immane ingranaggio; fisicamente è costretto a consumare la sua energia in condizioni deplorevoli di igiene; economicamente egli perde come produttore ciò che può guldagnare CC'meconsumatore pel rinvilio del prezzo. La libertà, il nume tanto caro allo Spencer come a tutti gli economisti inglesi, può compiacersi di siffatto regime? Nominalmente si, - risponde il filosofo, ma con tnmini da socialista scieutifico riconosce che le circostanze esercitano sul lavoratore nominalmente libero una pressione spesso di gran lunga più tirannica del- !' impero del padrone sullo schiavo. Come si può stabilire la vera libertà del contratto di lavoro? Con la cooperazione; questa organizzazione superiore, attirando a poco a poco i migliori lavoratori, porterebbe il colpo fatale al tipo industriale, che non reggerebbe un pezzo alla concorrenza. Come esalta il movimento cooperativo dei tunpi nostri, così lo Spencer deprime il movimento socialist,i. Come mai, si può domandare, lo Spencer fonda tante speranze sulla cooperazione e tanti timori sul socialismo? La risposta fu data quando si pubblicò l'opuscolo Dalla libertà alla schiavitù. L'idea del socialismo e nella mente dello Spencer molto indeterminata e confusa; egli s'immagina per esso un'eguaglianza meschina, ristretta, per la quale le quercie, i faggi sarebbero tutti allo stesso livello, e un'autorità centrale sarebbe occupata unicamente a troncare e levare le piante troppo alte. Comunque, il socialismo, secondo lo Spencer, travolgerà tutte le nazioni d'Europa; lo Stato diventerà signore supremo e moderatore cosciente della Yita economica. Ma i giorni di questo trionfo sono contati. Due vizi cardinali roderanno la compagine socialista: la protezione accordata ai deboli ed agli inetti (degenerazione progressiva); la tirannia burocratica (corruzione, intrigo, parassitismo). Le nazioni statolatre saranno sopraffatte da quelle che avranno conservato i germi di liberta. Dalla macerie del socialismo spunterà il sole della libertà; ciascuno riceverà la ricompensa de' suoi meriti e la pena delle sue colpe. l des:deri individuali coincideranno col bene della società, e l'uomo coll'adempiere spontaneamente al suo fine particolare, adempierà incidentalmente alle funzioni d'unità sociale li nisus massimo della morale sarà un fatto : l'egoismo e l'altruismo saranno affratellati assitme, anzi non formeranno che una cosa sola. li torto dello Spencer e quello di credere che per combattere il socialismo, basti dipingere con evidenza splendida tutti i mali del militarismo e tutti gli inconvenienti di quel Leviathan fantastico, che sarebbe lo stato padrone assoluto e condannante a paralisi ogni membro della società. L'aro-omento capitale in favore della libertà e dell'individualismo e sempre la selezione dei migliol'i nella lotta
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