'R..IVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Nè è detto, e solo un osservatore superficiale potrebbe ammetterlo, che un cambiamento anche radicale nella opinione delle classi dirigenti sull' interpetrJzione che ora si dà al principio della sovranità popolare debba condurre necessariamente ad un aumento delli: attribuzioni effettive e dell'azione personale dei Capi degli Stati moderni. - li mondo cammina, ma difficilmente ripassa per una strada perfettamente identica a quella che una volta ha percorso; la storia si svolge sempre, ma chi sta attento alla sostanza delle istituzioni e non alle parole che le indicano, che essendo poche e sempre le stesse ( quelle di monarchia, repubblica, aristocrazia, democrazia) si impiegano a sii;;nificare le cose più_ disparate, sa bene che essa non s1 ripete quasi mai. E più di un secolo che l'autorità personale dei Capi degli Stati, che era poi l'autorità di una sola frazione della classe dirigente, ( 1) si è venuta trasformando e riducendo ; sarebbe assai strano che ora si tornasse semplicemente all'antico, e che nel momento in cui le funzioni dirigenti tendono a suddividersi in tanti organi speciali ognuno adatto al suo compito particolare, si ritornasse ad accentrare nuove e vastissime funzioni in un organo solo, in una sola forza politica, che già nel passato si è dimostrata insufficiente ad esercitare quelle cha aveva. Nè vale l'esempio della Germania, percbè prima di tutto il costituzionalismo germanico è pure ancora sotto giudizio. Colà, in ventisette anni di vita che conta l'impero, il Governo, sebbene siasi sempre mantenuto come forza a sè indipendente da tutti i partiti politici e da tutte le correnti sociali e religiose che si trovano rappresentate nel Reicbstag, spesso però ba dovuto patteggiare e scen• dere a concessioni con qualcheduno di questi partiti se non ha voluto vedere ostacolate indefinitamente certe misure, che credeva indispensabili alla salute dello Stato o al semplice funzionamento della vita ordinaria dello Stato. - Or, se le concessioni sono state semplicemente dannose quando furon fatte agli interessi della grande industria, della grossa proprietà terriera od a quelh della Chiesa cattolica, potrebbero essere esiziali od 1mposs,bili se la maggioranza della Camera elettiv"a fosse, un giorno o l'altro, composta di elementi refratta1 i alle tendenze del presente governo tedesco, come avverrebbe se aumentasse il numero dei sociali-democratici e degli altri partiti radicali che con la democrazia sociale hanno qualche affinit:i. Ma vi ha dippiù : in Germania il costituzionalismo ha potuto sussistere e coesistere anche con un regime di rispetto rigoroso dei diritti degli individui e delle libertà, che sono necessarie allo svolgimento di tutte le altre forze sociali non comprese nella burocrazia governativa; e ciò è avvenuto perchè queste altre forze sociali, rappresentate nel Parlamento, ben sapevano che esse non sarebbero mai diventate il Governo e quindi avevano tutto l'interesse e la convenienz1 di limitare e giuridicamente precisare le attribuzioni dei governanti, in modo d:1 restringere in angusti confini le facoltà arbitrarie di tutti i pubblici funzionari, qualunque fosse il loro grado gerarchico. - E cosi, che, continuando e sviluppando le tradizioni dei vari stati tedeschi e segnatamente quelle inaugurate in Prussia dall'Humboldt, la giustizia amministrativa ha avuto nel nuovo impero tedesco co~i largo svolgimento, è perciò che colà, lungi dall'esse1vi la sola responsabilità del Gran Cancelliere e.dti r.linistri davanti il Sovrano, il Reichstag ed i Parlamenti locali, ogni funzionario è responsabile delle possibili v,olazioni di legge davanti apposito tribunale; è per questa ragione bfioe che la legge, che non si può modificare senz1 il concorso del Parlamento, non il comando e l'arbitrio dtl superiore, è la norma ordinaria che in'orma l'azione del funzionario tedesco. Nè o=corre poi rammentare che l'organizzazione dei corpi locali è io Germania ordinata in maniera che il ( 1) Cioè la nob:Jt:\ che stava attorno al trono e la burocrazia reclutata in parte tra la nobiltà. Governo non può del diritto di sorvegliarle farsi un'arma per intrighi e pressioni elettorali ; sicchè il prefetto franc~se ed italiano, la cui principale funzione è quella di diventare il gran m~oipolatore delle elezioni. è un istituto ancor ignoto al di là del Reno e del le Alpi. Ben altrimenti nnno le cose da noi, dove ornai da circa mq~o secolo il funzionamento di tutti gli istituti politici ed amministrativi e le modificazioni ad essi apportate sono state basate sul presupposto che dovea essere e rimanere io vigore il sistema parlamentare. Certo è discutibile se sia stato opportuno il passaggio diretto dal regime assoluto a quello parlamentare, senza fermarsi prima, almeno per qualche tempo, nel periodo semplicemente costituzionale ; ma, poicbè gli eventi hanno cosi proceduto, bisogna subirne le conseguenze. Ora forse la prir!cipale, e poco avvertita, conseguenza è stata che la Camera elettiva, o meglio la sua maggioranza, sciaguratamente fiduciosa e sicura (e non solamente io Italia) che il Gabinetto avrebbe potuto sempre essere rovesciato da un suo voto contrario non. ha mteso la necessità di limitarne e delinearne esattamente i poteri e le attribuzioni. Le stesse minoranze o per educazione giacobina o percbè anch'esse aspiravano a diventar maggioranze e ad esercitare il potere coi minori impacci possibili non hanno questo ufficio curato abbastanza. Sicchè si è stati larghissimi nell'aumentare le risorse, le inframmettenze dello Stato, e si è lasciato che coloro che erano a capo dello Stato riassumessero in sè tut~; i poteri e le responsabilità facendo della grande ,:::;acchina burocratica ed amministrativa lo strumentr: docile dei loro disegni, e la trascuranza è arrivata 'al punto che si è piuttosto diminuita che aumentata ~uella scarsa indipendenza della magistratura, che è i'·primo bisogno di uno Stato civile e che si era eredit, .a dai governi assoluti ( 1). Ed aggiungiamo che ques·,a sciagurata fiducia che il Governo sarc bbe stato sempre docile strumento della maggioranza ba fatto sì che la Clmera sia stata perfino poco gelosa custode del!e attribJzioni che lo Statuto categoricamente li: :1a conferito. Basta in proposito commentare l't1so, ,:mai ordinario, che in Jtalia è inv:ilso dei decreti legr;~. Perc:ò non ci è da farsi in proposito alcuna illusione, da noi ed in altri paesi abituati al regime parlamentare il passare da questo al costituzionale condurrebbe, almi:oo per un numero di anni piuttosto lungo, ad un Governo molto più autoritario e ristretto di quello che ora è in vigore in Germani1. Avremmo rnbito tutti gli inconvenienti del sistema tedesco senr.1 conseguirne im111ediatammle alcuno dei vantaggi. Poicbè il decapitare la Camera dei rappresentanti togliendole l'attribuzione, che ornai io partcchi paesi è diYentata per essa la principale, la facoltà cioè di ~indicare e condannare, sia pure senza appello e spesso imquamente, i Governi, equivarrebbe a togliere per molto tempo al Parlamento ogni importanza politica. La Camera elettiva, segnatamente, diventerebbe in It:ilia, meno pochissime individualità eccezionali, un corpo assai più docile e meno autorevole dell'attuale Senato; perchc composta probabilmente di pe1sone meno illustri ed autorevoli per competenze speciali, e perche i suoi membri non sarebbero nominati a vita ma direoterebbero mutabili periodicamente, almeno nella loro grande maggioranza, per opera del Governo che essi non potrebbero mai mutare. Nè questo pericolo ( 1) Per c,sere imparziali bisol!na rammentare che in Italia. durante il regime parlamentare, si son 1utelaticon abbastanza cflicacia il d~coro e l' ind,pendeoza dcli' insegnamento superiore mer.è b legge Casati del 1859, che orA molli uomini politici trovano lroppo liberale. Altri freni efficaci all'arbitrio dei Ministri si sono stabiliti coJ:a Certe dei Conti e colla qu>rta sezione del Consiglio di Stato. Qualche cosa dunque si è fatta, ma moltissimo di più si sarebbe dovuto fare per costituire ciò che i tt'deschi chiamano uno Stato di diritto; uno Stato cioè io cui l'azione del Governo è giuridicamente disciplinm.
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