( 'R..IVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI per sentimento e per convinzione di un ideale puris~imo, ci associamo, senza ipocrite riserve al grido d'indignazione che prorompe da tutte le coscienze, perchè al di sopra delle lotte pei diritti umani, al di sopra delle lotte contro tutte le classi e i privilegi, noi, sovrattutto uomini, poniamo il rispetto verso tutte le creature deboli, irresponsabili, verso tutte le infelicità rese sacre dal dolore, dalle lacrime sparse o sul Trono dei potenti dell'oggi, o nell'umile capanna dei lavoratori, i sovrani collettivi del domani. Coscenenosniverificano i Ital.i.a.. Gli avvenimenti di Francia si svolgono rapidi ed imprevisti destando enorme impressione nel mondo civile. Negli amici della vicina repubblica e della libertà l'impressione è dolorosa; è di mal celata soddislazionc in quanti vorrebbero vedere scomparire ed affogare nel sangue l'una e i'altra. Amici e nemici della Francia e ddla libertà, intanto, sono costretti a riconoscere che al di là delle Alpi si svolge una tragedia grandiosa, che s'impone ali' attenzione di tutti e che dovrebbe indurre a meditare anche coloro che attendono ansiosi e giubilanti la soluzione peggiore del tenebroso problema Dreyfus. Infatti nulla ci sembra che ci sia di più stolto della speranza, manifestata anche da qualche giornale russe,, di vedere ri~orgere l'impero o la monarchia dalle rovine del regime attuale, che dovrebbe e~sère distrutto ed annientato dal!~ infamie e dalle vergogne dello Stato maggiore dell'esercito francese. Quale dovrebbe essere lo strumento della restaurazione ? Certamente non sarebbe il popol1J ad invocarla : esso più volte ed in momenti non meno gravi degli attuali - sotto Mac-Mahon e sotto Boulanger - si è spontaneamente ed energicamente dichiarJtO in favore della repubblica, e nelle ultime elezioni respinse anche l'insidioso concorso che alle vigenti istituzioni volevano portare i monarchici convertiti, i ralliés. Oggi più che mai deve sentire il bisogno di tenerle fedt>, perchè sono precisamente monarchici ed imperialisti - dati' Autorité al Figaro, Ja Cornely a Cassagnac - che hmno sostenut0 colla maggiore energia immaginabile - coll'energia che viene da passioni morbose e violente e da desideri inconfes,abili - il . grande delinquente : lo Stato maggiore. Chi lo h.1 accusato senza dargli tregua, affrontando i processi, gl' insulti, le calunnie atroci; chi 1,) ha smascherato e lo ha messo alla gogna; chi ha spalancato le porte del tempio della giustizia e reso possibile che vi rientri di nuovo la Dea che n'era stata scacciata - la verità - è stata per lo appunto la fine fleur del p:irtito repubblicano rappresentato dalla falan)!"esocialista in massa e dagli dementi migliori del radicalismo. Certe cose sono pensabili in Italia; non lo sono in Francia, e nemmeno in qualunque altro paese di Europa .. Il popolo francese non andrà spontaneamente alla restaurazione. Può sorgere un nuovo Monk che riconduca al di là delle Alpi un qualsiasi pretrndente? Un rampollo dd Bonaparte potrà ripe· tere il delitto di Brumaio e del 2 Dicembre? Per l.1 verificazione dell'una e dell'altra ipotesi occorre un eserciro forte, rispettato, popolare. Sono le precise condizioni che mancano in questo momenro all'esercito francese. Ammettiamo l'impossibile: la restaurazione monarchica o imperiale; s.tppiamo quello che succederà : la rivoluzione a scadenza più o meno breve. La conseguenza grave della tragedia che si svolge in Francia, cui non pongono mente i suoi nemici è questa: il disonore da cui è stato colpito lo Stato maggiore della repubblica francese è una macchia d'olio, che si allarga terribilmente a tutto il militarismo odioso, che ha condotto al disastro la Sp.1gna e che minaccia tutte le monarchie Europee continentali. E sotto questo punto di vista i sinceri democratici possono rallegrarsi degli avvenimenti in discorso e ripetere: oportet 11/ eveniant scandala.... ( 1). ,/,. La percezione esatta delle conseguenze dei fatti politico-sociali non è facile quando la passione impera ; è addirittura impossibile quando la ignoranza si accoppia alla pas~ione. L'una e l'altra generano una boria piu che stolta assolutamente grottesc.1. Di questa boria deplorevole dette un saggio alcuni giorni or sono il PresiJente del Tribunale Mili1are di Firenze, colonnello Ruggero, che dichiarò impossibile il ca,o '"Dreyf11s in Italia. Si dice che il ministro della guerra abbia rim - proverato qu:sto suo dipendente per le parole scouvenienti pronunziate ali' indirizzo di una nazione amica. Noi non prestiamo fede alla voce corsa; comunque pensiamo eh~ il Colonnello Ruggero si sia reso degno di severo biasimo oltre che per b mancanza dei più elementari riguardi internazionali, che venivagli imposti dalla sua posizione ufficiale, anche, e più, dalle imprudenza commess:t sospingendo quanti l11nno sale in zucca alle comparazioni, che riescono umilianti pel nostro paese. Se in questi tempi di militarizzazione della oiustizia, dell'amministrazione, del P<1rlamento, d~gli elettori - di tutto - fosse concess:i in Italia la decima parte di quella libertà che si godeva non più tardi dell'anno r888 noi riprodurremmo qualche pagina di Corruzionepolitica dell'on. Colajanoi la cui lettur.1 forse riuscirebbe salutare per l'ottimo Colonnello Ruggero: se non altro lo renderebbe più modesw. Per ;:iuanto scarsa sia oggi la libertà di cui oodiamo, ci sarà sempre pur mezzo - perchè 1ion c'è alcuna offesa verso il Re e verso le istituzioni - di ricordare che anche gli episodi migliori della nostra. vit~ contemporanea sono argomento, non solo d1 tristezza, nd confronto wn ciò che avviene oggi in Francia. Dove trovare oggi in Italia un Colonnello Picquarr che rinunzi ad una brillante carriera ed esponga gli onori, la liberrà, la vita per la causa santa della giustizia ? Ebbimo in tempi meno tristi dei presenti - pur chiamati borgiani da Garibaldi! (1) Con piacere abbiamo visto che il De Viti De Marco apprezza allo stesso nostro modo la trag_edia llenry-Dreyfus nella Cronaca del G,omale degh eco1101111s1t (Se tembre).
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