Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 5 - 15 settembre 1898

94 'l{IVIST A POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI nulla di crnmnoso, rappresentano una minaccia per i consociati: sicchè noi vediamo come, applicando i principi della nuov.1 scuola penale, alla legge scritta si sostituisce l'arbitrio del giudice; sulla repressione prevale la prevenzione; sopra i diritti e le guarentigie del singolo, i diritti della società di cui l'opera non sarà legata da vincoli procedurali, ma correrà, senza bisogno di speciali formalità, ad investire, a colpire l' individuo. Ognuno vede - senza bisogno che insistiamo sulla spiegazione - come con simili principi si amplia, si estende il còmpito dello Stato, cui vengono affidate delicatissime irnportantissime funzioni, senza che il singolo abbia nessuna guarentigia. ·ora è possibile che a tale riforma radicale nel giure criminale si venga, quando lo Stato rimanga organizzato nella maniera che è oggi, quando lo Stato esista e funzioni con i metodi e con i fini, che oggi si adoperano e si ricercano ? I principi, con tanto entusiasmo banditi dalla scuola positiva, rappresentano la giustizia penale dell'avvenire, una giustizia più civile e migliore della nostra: ma appunto perchè questa giustizia rappresenta una fase futura, e si riferisce a società che saranno, essa non può funzionare oggi, non può adattarsi alle società nostre, piene d' imperfezioni e di vizi. Quando lo Stato sarà veramente l'organizzazione della società, quando esso rappresenterà tutti i consociati, allora il còmpito della difesa sociale, affidato a lui con i criteri propugnati dalla scuola positiva, non sarà di danno e non arrechera minaccia ai diritti dell'individuo: oggi invece non potrebbe dirsi cosi. La riprova di quello che affermiamo, può vedersi in un fatto che tutti avranno constatato. Gli scrittori più retrivi e retrogradi, i ~agistrati più intransigenti e severi si sono impadroniti, nel diritto penale, delle nuove dottrine rivoluzionarie ed in base a quelle vanno chiedendo carcere e domicilio coatto per i socialisti, misure preventive, energiche e liberticide, contro i sospetti e gl' indiziati, vanno gridando che le guarentigie assicurate dallo Statuto e dai nostri Codici mao oggi combattute dalla scienza e contrastano al santo principio della difesa sociale. In nome del positivismo nel campo giuridico si chiede la persecuzione e lo sterminio de' positivisti nel campo politico! La conseguenz.i. è troppo enorme perchè i positivisti veri non debban protestare e dichiarare che quella giustizia criminale per la quale essi combat· tono è la giustizia perfetta in teoria, è quella giust1z1a che risponde ai principi scientifici moderni; ma che naturalmente, essendo essa una tuaziont: dello Stato, potrà applicarsi ed attuarsi sol quando avremo lo Stato quale realmente dovrebbe essere, rispondente a criteri scientifici. Il Carrara (1) scriveva che la scienza criminale ha per missione di moderare gli abusi della autorità sociale nel divieto, nella repressione e nel giudizio, onde quest'autorità si mantenga nelle vie di giustizia e non degeneri in tirannide: la stessa missione deve purtroppo oggi attribuirsi alla scienza criminale. (1) CARRARA. - Progm111madi diritto cri111i11ale. P G., voi. I, pag. 4. Il cittadino ha da temere delle offese non soltanto dal!' individuo, ma anche dalla società organizzata, dallo Stato: bisogna dunque che egli abbia assicurate delle guarentigie, stabiliti dei diritti, cui lo Stato non possa impunemente violare Gli avvenimenti di ogni giorno ci dimostrano che tali guarentigie e tali diritti non sono oggi sufficienti per assicurare la libertà dell'individuo; a che dunque parlare di riforme restrittive di tali diritti e di tali guarentigie in nome della scienza ? Diceva Enrico Heine - parlando del Don Chi - sciolte di Cervantes - aver imparato che non n1eno del voler tornare in vita un passato da lungo tempo estinto, è ingrata follia voler troppo presto intro - durre l'avvenire nel presente. Non possiamo prescindere dall'organizzazione sociale del!' oggi; essa deve foggiare tutti gli istituti, tutte le leggi, tutti i codici; se il legislatore dimentica le condizioni in cui si trova una società, dimentica il lato pratico e positivo, crea un contrasto che non può riuscire se non nocivo ai diritti ed agl'imeressi de' cittadini. Perchè le idee svolte con tanta genialità dai seguaci della scuola positiva possano applicarsi, si richiede un.1 società diversa dalla nostra. In tale società bisogna che lo Stato rappresenti, come abbiamo detto, l'organizzazione non di una classe sola, ma di tutte le classi di consociati, bisogna che i magistr?ti, i giudici, i funzionari siano reclutati con criteri diversi da quelli oggi imperanti, e che presentino maggiore imparzialità, abbiano p,ù profonda istruzione. Per di più bisogna cl1e una grande modificazione si verifichi nei sentimenti e nel modo di giudicare comuni. Oggi anche per chi è più scevro da pregiudizi e preconcetti, la pena rappresenta qualche cosa di disonorevole e di vergognoso, è un marchio che lascia un segno indelebile, quando si è applicato sulla fronte di alcuno. Pochissimi pensano che la carcere sia un trattamento curativo e difensivo, come potrtbbe essere l'ospedale per l'ammalato e quindi pochi possono persuadersi che la giustizia penale abbia il dovere e il diritto di agire contro una persona, quando non siano evidenti ed univoche le prove portate contro di lei. Invece allorchè la pena avrà perso ogni carattere morale, potrà, come appunto vuole la scuola positiva, procedere più libera e più spiccia contro l'individuo, che, condmnato o assoluto, non apparirà mai oggetto di odio e di ribrezzo. Nè si creda che, quando le idee positiviste potranno trovare la loro applicazione, la giustizia futura avrà un numero maggiore di rei da inquisire <! da condannare. La società cambierà. cambiando le sue condizioni economiche: queste migliorate, tutte le forme di delinquenza si attenueranno, molte spariranno. La scuola positiva potrà dunque funzionare con grandi vantaggi e rnn nessun pericolo in tempi futuri, ma non deve trionfare oggi, poichè il suo trionfo vorrebbe dire che le sostanze, la libertà, e anche la vita del!'individuo non troverebbero nelle leggi guarentigie di sorta. L'arbitrio dello sbirro, l'ignoranza e la paurosi sommissione del magistrato, la prepotmza delle classi dominanti, le pressioni dei governi e dei mi-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==