'RIVISTA 'POPOLARE DI 'POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI non pagare un periodico: ma si trovano le dieci lirette per un banchetto, una s..:ampagnata o per qualunque altro frivolo scopo. Alcuni, d'altronde, non leggono nemmeno i giornali del partito, che ricevono gratuitamente. Si fa qualche volta un sacrifizio pecuniario per la stampa; ma lo si fa per l'organo locale - ed ogni cittadina vuole il suo per farlo vivere tisico - che si occupa esclusivamente di peccego• lezzi, di lotte municipali, della vita e dei progrmi delle associazioni del partito. Curiose associazioni coteste! Pullulavano come i funghi e si moltiplicavano come i pani nelle mani di Cristo. In paeselli di quattro o cinque mila abitanti si contavano due, quattro, otto sodalizi sotto il nome significativo di G. Mazzini, di A. Saffi, di F. Orsini ecc. E sorgevano tutte per scissiparità come gli organismi inferiori : la prima si sdop· piava dopo un mese o un anno ; le due altre divenivano quattro, e così via di seguito. Le associazioni crescevano con progressione geometrica e il numero dei soci diminuiva in ragione inversa. E sì c.he una stessa persona spesso faceva parte di due o tre società con programma identico, che si distinguevano pel titolo e per i nomi dei membri dell'ufficio di Presidenza. La Presidenza : l'unico obbiettivo della lotta; l'unico motivo· della scissione! Un organismo politico in tali condizioni non era cosa viva e non poteva resistere all'ureo di un partito nuovo, che decompose il primo e se lo assimilò, spesso ereditandone la maggior parte dei viz:. · A queste cause altre se ne aggiunsero, che resero più facile l'incremento rapido del partito socialista e gli sgombrarono la via dai triboli e dalle spine. D.1ta la generale e supina ignoranza e la miseria della massa degli itabni; data la loro poltroneria o se si vuole - e forse sarebb~ ad.itta una parola più severa - la loro inerzia, non poteva manca~e un grande successo ad un partito che prometteva una maggior somma di benessere materiale, e che escludeva la necessità di lotte cruente e di rirnlùzioni per conquistar,elo .... Questo era un partito con un programma sublime ! Ben so che nei più onesti ed intdligenti socialisti non c'era la menoma intl!nzione di ammannire ai proseliti 1111 marxismo bastardo ; e molto meno quella di sedurli ingannandoli. Ma essi hanno commesso e continuano a commettere il grave orrore - gravissimo nel mezzogiorno - di non comprendere che il metodo e il programma secondo il figurino di Germania non si adattano al grado di coltura e di educazione politica delle masse italiane. .. * * Pa ragioni di spJZio e di opportunità non mi indugierò a narrar<! i particolari della lotta dei socialisti contro i repubblicani - lotta fortunatissima pei primi a Milano dove riuscirono a disgregare il forte Consolato operaio; asprissima nelle Romagne e nelle Muche; sleale talvolta come quella contro Pantano nell'Umbria; davvero sciagurata nel mezzogiorno e in Sicilia - Invece chiederò : c' è speranza che i socialisti si pentano del male fatto alla causa della democrazia e dei servizii, prima gratuiti ora cosi sinistramente ricompensati, resi ai monarchici? C'è qualche accenno al proponimento di mutare tattica? Se si dovesse prestare fede all'Avanti ! si potrebbe contare su di un ravvedimento parziale; limitato cioè, al mezzogiorno ed alla Sicilia. L'organo ufficiale del socialismo italiano, infatti. dichiarava che interessavasi al dissidio tra il NorJ e il Suj J'Italia per questa ragione: perchè « mentrei socialisticom- < piononel S~ttentrionela verafunzione di un partito « proletario,nel Sud invece dobbiamolimitarci qwisi « alla funzione di un partito radicale.Ossianoi, pian- (( tati qui, a niez,o halia, dobbiamoavere duefronti, « a secondache ci rivolgiamoal proletariato moderno « del Nord, oppure a quellaparte di borghesiaintel- < ligenteche costituisce l'avvenire e la speranza del « :Mezzogiorno.» (N. del 7 agosto 1898). In queste parole c'è l'esplicita confes5ione dell'errore commesso dall'elemento direttivo del partito socialista italiano, colla condotta tenuta nel mezzogiorno e in Sicilia. Essa pel passlto fu tale che valse a recidere i nervi, a spezzare la spina dor· sale a quella parte di borghesiaintelligente,checostituisce l'avvenire e la speranza del mezz.ogiorno. L'opera dei socialisti non poteva essere più deleteria, perchè tutti :i loro sforzi mirarono, per l'appunto, a discretare radicali e repubblicani, ora colla calunnia, ora col ridicolo, ora coll'a.ppello alle classi lavoratrici di non confidare, di non sperare in detta parte di borghesiainttlligente, che avrebbe sempre dovuto essere cons·derata ed aiutata come la speranza e l' avvenirt delle regioni mt:ridionali. Il mio giudizio potrei documentare con dati e fatti innumerevoli, ma mi limiterò a citarne due, che mi sembrano veramente significativi: a Palermo si proclamarono Imbriani e Cavallotti come gli,;/- timi gendarmi della proprie/aprivata; a Milano sianriunz1ava possibile un viaggetto sino a Castrogio - vanni di un apostolo dei più eminenti del socialismo ufficiale per cumbattervi Colajanni, perchè perdurava a pensare ed agire da socialistoidt, che non voleva sottomettersi al Sillabo dei Congressi del partito ... Ben volentieri, pro bonopacis, nello interesse vero delle varie frazioni della democrazia, e più che nello interesse di un partito, in quello più alto e generale del paese, che ha bisogno assoluto dell'unione e dell'azione concorde di tutte le sue forze vive ed oneste, mi sarei astenuto dal rievocare tali ricordi poco lieti; me ne sarei astenuto se essi non fossero stati rinfrescati ieri, per così dire, da altri episodi perfettamente analoghi ai precedenti. Ieri, proprio ieri Dino Rondani spese la sua inesauribile verve nel suo viaggio in Sicilia per gettare a piene mani il ridicolo e il disprezzo sui radicali e sui repubblicani. Ieri, proprio ieri, l'ottimo OJdino Mor• gari con quella sua fode serena incro!labile, che da Alberto Mario sarebbe 5tata chiamata braminica, in Napoli anzichè levare la voce contro i tanti San Donato, che la inft:stano, le sue critiche riserbolle contro Colajanni, contro De Marinis, contro Casilli ecc. ecc .... Dinanzi al contrasto tra le parole dell'Avanti! e i fatti degli uomini che ali' Avanti! fan capo, ci sarebbe da sospettare che il riconoscimento dell'azione - la sola possibile e benefica - della bor-
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