Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 4 - 30 agosto 1924

So RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI ghilterra devono apprendere quali intenti nobilissimi di pacificazione sodale e di progresso economico si possono raggiungere con ampie e ben costruite riforme tributarie e convincersi che queste riforme non sono possibili senza un vero immediato sacrificio, e çhe esse costituiscono un alta necessità di ordine morale, politico e sociale. (Riforma sociale). Alfredo Fouillée: Il popolo greco. Checchè dica il Renan, non v' è stato « miracolo greco ». Data la razza, l'ambiente, gl' individui, tutta la storia di un popolo si spiega mercè leggi psicologiche e sovratutto " sociologiche ». Senz'arrivare ad attribuire tutta l'importanza che Renan dava alla razza, bisogna riconoscere che la prima favorèvole circostanza allo sviluppo del popolo greco fu la felice mescolanza di due razze superiori : la dolico-bruna mediterranea, che esisteva in tutta l'Europa del sud dai tempi antichissimi, e la dolico-bionda, Germano-Galata, penetrata nell'Ellade in diversi tempi, e un'ultima volta coi Dori, i quali portarono una specie di Medio Evo, come i Germani più tardi nell'Impero Romano. Medio Evo che cessò ben presto per influenza dell'ambiente, secondo importante fattore della. grandezza dei Greci. Infatti, la felice posizione della Grecia, nel centro del mondo d'allora, con uno sviluppo immenso di coste, il contatto continuo con tutte le civiltà, specie semitiche, dirozzò ben presto questi barbari intelligenti. E certo le condizioni del luogo favorirono il loro spirito intraprendente, che li spinse ai traffici e in cerca di nuovi sbocchi alla loro energia. Il carattere individualista dei dolicocefali biondi rimase molto forte nella formazione dello Stato greco, il quale, per questo e per esser le diverse città separate da quasi insormontabili barriere per via di terra le une dalle altre, non fu mai eminentemente centralizzato nè schiacciò l'individuo sotto la mole dello Stato. Di qui un. pregio e un difetto: maggiore libertà, ma minore interessamento ai destini di tutto il paese: solo quando il Persiano era alle porte, gli Elleni si univano per la comune difesa; dopo tornavano alle loro lotte. In queste lotte però, se ne togli Sparta, la Roma della Grecia, nessuna città tendeva all'egemonia, il che mostra la mancanza di tendenze tiranniche, le quali non si trovavano nemmeno nella loro religione. A questa il Taine e il Renan toglievano ogni importanza, mentre il Fuste! de Coulanges, per eccesso contrario, ne attribuiv.1 una enorme. I Greci rispettarono molto i loro dei, ma essi ebbero una religione 11111aua nel più largo senso. - Per la coltura, si può dire che i Greci abbiano raggiunto il massimo possibile, e infatti di tutk le s.:ienze e arti hanno gettato le basi, e poco ci è mancato che non abbiano fondato pure il metodo sperimentale dei moderni. E ciò fu, perchè essi, popolo intellettuale per eccellenza, erano tratti a sviluppare tutte le più alte fa. coltà dell'intelligenza, speculative e artistiche, e disdegnavano abbassarsi alle sole applicazioni della loro scienza, cosa di cui accusavano i siciliani. Pure, non si può dire che non si occupassero addirittura delle scoperte positi'"e; si slnno applicazioni industriali, delle quali i nostri ingegneri non hanno trovato ancora il segreto. Solo le applicazioni della scienza matematica ai problemi dell'acustica formavano un'arte, la musica. - Popolo intelligente, in una posizione favorevolissima (un clima ·più fredJo di quello d'oggi), di carattere espansivo, il Greco ebbe uoa filosofia, una poesia e le arti portate al loro apogeo ; mancò però di costanza : esso vedeva sempre due soluzioni di un problema per attenersi a una sola. Cosi essi ebbt!ro dei politici, non uoa politica. Dotato di un certo ottimismo, esso fu portato a godere di tutto il buono e bello della vita e dare sfogo a tutta la sua energia guidato da ideali d'ordine e armonia. « O Greci, voi siete dei fanciulli », diceva il prete a Solone. E diceva bene. Quali sono i discendenti di questo popolo felice ? Si è negato dalla maggior parte degli scrittori tedeschi che i Greci siano affatto della medesima razza degli antichi; si dice che siano dègli Slavi, ed in prova si adduce l'indice cefalico mutato da 76 a 81. È indubitato che l'amica e pura razza greca è quasi affatto distrutta, perchè dalle guerre di Filippo fino ai Turchi, i Greci, che non erano già molto numerosi, furono quasi distrutti dalle guerre, dalle vendite in massa, meno pochi che riparavano nelle montagne (gli eroi dell'indipendenza furono montanari e marinari). Pare che i Greci moderni siano la continuazione dei Greci dei tempi di Giustiniano, cioè gli antichi servi che avevano fondate famiglie e s'erano moltiplicati sotto la pura razza. Essi però conservarono molte delle caratteristiche di quelle, come gli occhi chiari, la fronte, il naso ecc., e molte qualità morali, contratte per abito dalla comunione e mantenuta dallJ permanenza delle condi,ioni locali e tra le altre da due importanti, le tradizioni e la lingua. Fra queste doti, non hanno pure tutte le migliori qualità della grande razza, ne hanno bensl i difetti, per esempio, la leggerezza. In conclusione, se le condizioni della Grecia moderna non sono più le antiche, perchè !J razza non è più quella, il centro della civiltà è spostato, il numero vince sul valore, non si può dire che la Grecia sia condannata. La storia ha le sue risorse, e se i Greci, nelle gutrre d'indipendenza hanno dato tali prove d'eroismo e abnegazione, da Parga a Cuzufliani, in modo da destare le simpatie dei più in Europa; se un popolo non è solo fom1ato da fattori esterni naturali, ma è un prodotto psicologico-sociale, come vuole il Lazarus, che ha coscienza di sè e volontà di affermarsi; il popolo greco che ha coscienza della sua unità e della sua passata grandezza potrà un giorno risollevarsi, avere, come l'Italia, il suo « risorgimento » The dreams that nations dream come true (I sogni delle nazioni si avverano) diceva un poeta, il Lowdl. (Reuuedes deux Moudes). '"'-/~"'\../.........,,, "-../'-../ '-./ '-./~'-/'--"'"~ ~"-../....._,, RECENSIONI M. A. MoNTES: Limi/es avec le Chili. Buenos Ayres. Imprimerie de la Nacion. r898. Il signor A. Montes ha riunito in opuscolo gl' interessanti articoli pubblicati prima nella Nacio11, uno dei più autorevoli giornali di Buenos Ayres. Si riferiscono all'eterna quistione tra la Repubblica Argentina e il Chili, che non è affatto di facile soluzione. Guardando soltanto a11e carte geografiche parrebbe che il diritto stesse dalla parte della prima, ma la d:plomazia ha imbrogliato molte cose, e in guisa tale, che si teme imminente lo scoppio della guerra. Questa sarebbe sempre disastrosa per l'Argentina, la cui organizzazione militare non si crede molto solida, e la cui situazione finanziaria è pessima. La guerra aggraverebbe la crisi economica della stess.i repubblica ed avrebbe una forte ripercussione in Italia per le molte centinaia di migliaia dei suoi figli che sono sulle rive del Plata. Una legione italiana si è costituita all'Argentina e sul suo valore si là molto assegnamento, ciò che ha sus:itato le ire del Chili, dove i nostri connazionali cominciano già ad essere fatti segno a dileggi ed a persecuzioni. . oi per senso di umanità e in nome degli interessi italiani facciamo voti che la guerra venga evitata mercè l'arbitrato che entrambe le parti contendenti, a parole, dicono di desiderare. Se la guerra non si potesse scongiurare facciamo voti perchè la vittoria rimanga agli argentini, perchè in gran parte sarebbe vittoria italiana. AUGUSTO Bosco: La statisticacivilee penalee la riunione dell'Istituto internazionale di statistica a Pietroburgo. Roma, r898. Ci duole e assai che l'indJ!e di questa rivista non ci consenta di occuparci come vorremmo di questa ultima pubblicazione del Dr. Bosco, uno dei più valorosi cooperatori dell' il, lustre Com. Bodio nella Direzione Gener.ile di Statistica. Il Bosco che ha trattato con tanta diligenza e scrupolosità scientifica dell'Omicidio i11Europa, i11Italia e 11egliStati Uniti, in questa monografia si occupa della necessità di occuparsi non solo della metodologia generale, ma anche - e con maggiore ricchezza di risultati pratici - della metodologia speciale; di cui forniscono ottimi esempi gli studi sui censimenti, sulla statistica penale, sulla statistica del lavoro, ecc. Ci sembra che ìl migliore elogio che si possa fare al Bosco, sia quello di ricordare che egli non solo consifilia, m t opera: le sue ricerche, infatti, sono modelli di metodologia speciale e delle sue applicazioni. FEDERICO GAGLJARDI: L'Australia. I suoicommercied i suoi rapporti con l'Italia. Firenze, 1898. È libro utilissimo e che dimostra il poco che si è fatto e il molto che si potrebbe fare nella importazione ed esportazioae tra l'Italia e l'Australia. Vi sono in ultimo brevi cenni sugli italiani in Australia e nella Nuova Zdanda. L' A - che Yive in Sidney - scrive con intemi pratici e somministra indicazioni utili, non s;ilo sul movimento commerciale, ma anche sulle condizioni economiche, sul territorio, sulla popolazione, sulla ricchezza, sul clima e istruzione dell'Australia. Per abbonarsi, alla Rivista, inviare Vagliao Cartolina-v:iglia:ill'on. Napoleone ColaJanrii - Caslrofiovanni. Dr. Napoleone Colaja,mi proprietario, direttore-responsabile. Roma, Tip. Tiberina, Via de' Gigli d'Oro, 16.

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