'RJVISTA POPOLARE 'Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 77 In tutto questo intreccio dei fenomeni istero•cpilettici della veggente, da una parte, e della fede cieca ed illimitata della psiche collettiva dall'altra, vi e - e come negarlo? - un fenomeno di patologia atavica, che ha un valore ben più largo di quanto possa a prima vista parere. Le passività sociali traggono il tono ed il colorito dalla civiltà in cui si esplicano: esse ne sono, per così dire, un cattivo pmdant; onde è sempre avvenuto che le forme di civiltà superiori hanno una passi vita diversa da quelle che accompagnano le civiltà inferiori. Le passività sociali, si è detto, sono le ombre della civiltà e come ogni corpo ha una propria ombra, così ogni civiltà ha le sue forme inferiori. Le forme di psicosi individuali e collettive non si sottraggono a questa legge, e però in un popolo, come quello del mezzogiorno d' Italia, a coltura inferiore che la modernità ha appena sfiorato, non possono non' rivivere queste forme ataviche della psiche, sia essa individuale o collettiva. Vi è in questo fatto, una vera risorgenza d'altri tempi: la psiche collettiva - e di questo ne ho parlato a lungo sul mio libro dell'Animo della folla(r) - ha come l' individuale i suoi arresti e le sue risorgenze, a causa d'una mancanza crescente di coltura e di modernità. Io ho notato come i fenomeni mistici occupano vivamente questa fine di secolo, ma ciascun popolo da loro la propria giovinezza o senilità, il proprio stato di coltura o di barbarie. Noi abbiamo un apparente neo-m:- sticismo delle plebi latine, il quale è, in fondo, una risorgenza atavica d'altri tempi, ne è un solo fenomeno divelto da quel clima storico, il quale rivive tutto intero. Ad esso appartiene il fenomeno di Lourdes e questo della veggente di Napoli. Vi è un altro neomisticismo, eh' è dei popoli slavi, che mentre nel fondo e un ritorno al primitivo cristianesimo, dall'altro è un fenomeno pazzesco; pure, di sotto a queste forme aberranti e pazzesche, vi è un fenomeno nuovo che sorge - che io chiamo fe11omenoiniiiale - e che lo fa tanto diverso dall'apparente neomisticismo latino di quanto un fenomeno senile. Vi è in fine, una forma nuova e moderna di misticismo sociale e questo e la novella fede del proletariato, quale la si concepisce dalle masse come un rinnovamento catastrofico, al quale fortemente si crede tanto da far risorgere la sete del martirio, fenomeno che parea spento per sempre (2). Gli è così aduuque che uno stesso fen0meno, in se morboso, e come l'esponente passivo di civiltà diverse. Ora chi può dire, quando i tempi siano propizi per un novello sn11fedismo, che faranno queste nostre plebi, così superstiziosamente ataviche, irreggimentate dal partito clericale e con l'odio nel cuore per quel tanto di giustizia sociale confusa eh' e giunta sino a loro, e che, nel· l'impossibilita d'espandere il seme fecondatore dell'avvenire, diventa fomite di rivolta, non di cosciente evoluzione? Io veggo buio nell'avvenire di questo mezzogiorno d' Italia, se la luce della modernità non discenderà sino a queste misere plebi abbrutite: la storia dira di chi è la colpa: è certo però che un nuovo e terribile sanfedismo s'avvicina e che il secolo XIX che si è aperto da noi con la barbarie si chiuderà con questa. PAsQt:ALE Rossr. ( 1) Il libro contiene p.1recchistuJì di psicologia colltttiva ed è edito in Cosenza di questi giorni presso l'editore Riccio. . (2) Del misticismo ho a lungo discorso in un'opera ancora medita d~l titolo: Jfistici e settari. ,./ '- Gli abbonati, a cui è scaduto l'abbonamento sono pregali ?a_lda!'ie!itedi melle~·si in regola al pilì presto poss1b1lemvzando cw·tolme-vaglia all'on. Dr. NapoleoneColajannl.- Castrogiovanni. IL FEMMINISMO _C_hinon si occupa poco o tanto oggigiorno di femmm1smo? Quasi tutti. È v7ro eh.e i s~perficiali ne celi.mo ; gli scettici di prof~ss1one, 1 quah parlano di tutto senza studiare nulla sorndono compatendo ; gli scienziati alzano superbament~ )e. sp~ll_e s7utend? accampare i diritti della donna ; gli 1g1e?1st1gndano 11_lor velo, e le dom::e stesse - proprio le 1□ teressate - s1 scandalizzano : tutti però in un senso ? n~ll'altro, s'interessano dell'argomento.' ~ più d1_una volta_ Il.li è occorso di leggere su giornali come 11 D~n _C_h1sc1?ttei la Tribuna, il Fanfulla e sulle colonne d1 nv1ste 1tahaue note fommi□iste e non tutte da ridere. ' Ciò_ vuol dire che questo movimento comincia ad entrare 1□ un periodo più serio; si matura - direi - si generalizza, s'impone. Ed allora - io mi chiedo - perchè la nostra stampa, quella che prende a cuore tutto quanto mira ad avvan:agiiare _il progresso umano, che sulle colonne dei suoi g1ornah combatte in pro di tutte le cause giuste ed equ~, per7hè non si occupa anche della donna, dell'avvemre eh ella tende a conseguire nella società futura ? E perche non. lo ,Potrebbe la Rivista Popolare? Gh a~gom.e?tl eh essa tratta sono sempre improntati ad alte 1deahta, hanno sempre per scopo l'avanzamento dell'umana famiglia. ~ar~i dunque che la nota femminista - non che appanrv1 come una stonatura - potrebbe entrare, senza alterarla, a far parte della compagine dei suoi studi• nè sarebbe certo discara all'animo dei suoi lettori avidi di approfondire e discutere tutte le quistioni che ' preoccupano l'osservatore. E questa della donna - come ho detto - interessa tutti un po' : se ne parla perfino in seno a congressi s;ientifici. A \Viesbaden appunto - non ha molto - si è te• nuto nn ~ougres~o _di.medici e di chirurgi e fra i tanti argomenti che v1 s1 discussero si trattò pure della donna. Della ??nna ~erò (n senso anlifemministrt. I med1c1 e ch1rurg1 del congresso si sono infatti dichiarati contrari al diritto accordato alle donne di far ~tudi s~periori in genere e di applicarsi alla medicina 1n specie. Perche? . I perchè sa~anno certo abbondanti e vari, po:chè non s1 am_mette e s1 comba.tt~ ~?a cosa senza darne le ragioni - pn'i o 11.lenoam11;1ss1b!l1-. E queste pel momento non le abbiamo sottocchio, nè ora qui sarebbe il caso di discuterle. Ma ciò c~e sal_ta. subito al raziocinio di chiunque legga le dd1beraz10m del congresso medico di Wiesbaden è questo: Anzi tutto la ingenua superiorità che si arroga _ senza neppure darsi la pena di supporre che la donna possa contrastargliela - questa forte meta del oenere umano sull'altra. 0 Essa ammette a priori che la donna è un essere inf~riore? ~ come tal,e la tr~tta ; la d~uua è la sua pupilla, 1amm1mstrata dal! uomo 11 quale dice: « tu non devi far questo perchè non lo sai· tu arriverai fin quì perchè più in là non lo puoi ».' E non vedon? che lo ste~~o decr~tare dell'uomo in questo senso è p01 la prova più lummos:i del contrario. Infatti non si fanno leggi per impedire ai sordi di studiar musica e ai ciechi la pittura perchè i poveretti ne portano in loro stessi l' impotenza. Si fanno invece leggi - da chi ha in mano la forza di farle - per conservare tutto ciò che è loro monopolio, I er impedire che ciò che è loro esclusivo diritto diventi diritto di tutti: quindi si fanno leggi anche contro la donna.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==