74 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI sottotenente d'artiglieria appena uscito dall'Accademia, secco, lungo e coll'aria scettica ed annoiata d'un uomo che non ha niente nè in testa nè in cuore. Vero principe romano, pensai io. M,t siccome ha la di$grazia Ji essere amabile (e in questo caso fu una fortuna) cosi, ritrovatolo dopo pochi giorni a Ceresole Reale, si com binò di salire insieme la Levanna (un gran montagnone. che divide il Piemonte dalla Savoia} e là, tra i sassi e la neve, m'accorsi che il principe romano era degenere almeno in questo, che era colto. Tuttavia di politica non azzardai neppure una parola. Principe Borghese, e militare! figuriamoci se si poteva andar d'accordo! Poi lo persi di vista; quand'ecco che un bel giorno leggo nel Secolo una sua lettera sulle società per la pace; tutto un programma di libertà e di democrazia. La lessi tre volte perchè non ci potevo credere. Se avessi letto un enciclica del Papa inneggiante alla libertà di coscienza non avrei provato minor meraviglia. Cosa era accaduto? Per quale cataclisma cerebrale lo sprezzante principesco tenentino s'era trasmutato in giornalista e propagandista democratico anti-militarista? Oppure era la mia miopia intellettuale che m'aveva impedito di vedc:re, a traverso lo stemma papale e l'uniforme, la vera anima? Non so. 11 fatto sta che il Scipione Borghese della mia immaginazione non aveva più nulla di comune col Scipione Borghese vero. Ed ora eccolo alle prese con la stupidaggine delle nostre classi dirigenti. Ecco lo scettico di sei anni fa che vien,:: a proporre « una manifestazione legale e solenne» per la giustizia.: Altro che scetticismo! Badi bene di starsene ancora in Ungheria per un pezzo; se rimette i piedi in Italia c'è caso che lo mandino a finir l'estate al fresco d'Assab o del Benadir. Parecchi gravi conservatori m'hanno parlato di Don Scipione Borghese cosi: « Già, è un giovane d'ingegno; peccato che sia troppo ambizioso; s' è dato a fare il democratico e il socialista rer farsi portar deputato.» Come se non a\·esse a sua disposizionè mille strade più rapide e più sicure per aumentare il numero dei politicanti, e come se i deputati socialisti avessero davanti a loro una bella carriera politica! Queste gentili insinuazioni sono un nulla a confronto di quello che Don Scipione Borghtse deve aspettarsi dai conservatori italiani se, come spero, continuerà e progredira nella sua azione per la giustizia. É, o almeno era, un bi avo alpinista, ma l'astuta ipocrisia e la fine calunnia di quella classe sociale cui egli app:tniene sono nemici ben più terribili che non le tormente di neYe o le valanghe; e ci vuol più fegato ad affrontare gli interessi coalizzati ali' ombra delle nostre sacrosante istituzioni che non qualsivoglia ripido ghiacciaio. 1:: vero che è anche ben più gloriosa la lotta, più fulgida la vittoria e più nobile il sacrificio. · Socialista o conservatore, cristiano o non cristiano, Scipione Borghese è un gal.tntuomo. Qualunque sia il partito politico al quale finirà per condurlo lo svolgimento del su0 pensiero, l'a2i0ne cbe ha fatto scrivendo la lt:ttera ali' .Avanti merita la massima lode; e se il Corrieredella Sera fosse, quel che non è, un giornale altamente e nobilmente conservatore, dovrebbe rallegrarsene ed applaudire. Invece ne rende appena conto e malignamentt sogghigna. Così dalla congiura del silenzio sono soffocate le poche voci di protesta contro !e iniquità della reazione trionfante, così la protesta vierie abbandonata ai partiti estremi e cosi il partito conservatore e moderato vanno ogni giorno rapidamente perdendo quel po' di dignità e di ragi0n d'essere che loro ancora rimane. Invano pochi solitari conservatori tentano resistere alla corrente apertamente reazionaria del loro partito; invano il Colombo alla Costituzionale di Milano, il Giusso in Parlamento, il Franchetti nel Don Chisciotte hanno tentato dimostrare che politica conservatrice non vuol dire poli1ica di vendetta e di tirannia. I loro amici li rinnegano e soli a lodarli furono i giornali radicali e socialisti. Tanto peggio pei conservatori, per quelli che sostengono i conservatori e per quello che i conservatori sostengono. F. PAPAFAVA, ~ Siamo sicuri di fare cosa graditissima ai nostri lettori annunziando loro che il valoroso storico economista e distintissimo letterato Ettore Ciccotti, messo fuori, come si sa, dall' insegnamento governativo, dall'inquisitoriale Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, sta scrivendo appositamente per la. Biblioteca della nostra Rivista un libro : Attraverso la Svizzera - Note politic/Jee sociali -. Questo libro uscirà nel 1889 e sarà mandato in dono a tutti gli abbonati in regola coli' Amministrazione. ~~~ MEZZOGIORNO E SETTENTRIONE D'ITALIA IV. Caratteri affatto diversi presenta il Mezzogiorno. Non irriguo e in buona parte non irrigabile, intercettato dal nuovo centro di gravità del mondo civile, il Mezzogiorno ha poco sviluppata la cultura intensiva, scarso il commercio, ancora minore sviluppo industriale; e - causa ed effetto al tempo stesso Ji queste condizioni - la deficienza di grandi centri cittadini. I pochi che vi si formavano, sproporzionati ed eccessivi, come escrescenze idropiche piuttosto che come organi di funzioni normali, anzi che laboratorì di produzione erano ricetto e giostra di parassiti, attratti dal ridenre aspetto de' luoghi e dallo sfoggio delle corti; plebe gallonata in gran parte, intorno a cui cresceva e si moltipl;cava una plebe cenciosa e più numerosa di minori parassiti. Era il parassitismo elevato a sistema : chi, come il feudatario e il proprietario assenteista, viveva della rendita prodotta e riprodotta automaticamente da poderi lontani ; chi viveva col loro lusso e del loro lusso, chi della loro corruzione; e. l'industria, se non 11nica, meglio intesa e più in . auge, era il forestiero e, sopratutto la prC'vincia, mammella piena, a cui tutti tutti, per via diretta o indiretta, cercavano di succhiare. Quindi non aristocrazia emula del potere regio, ma cortigiana e bramosa di dominare servendo; non borghesia industriale, ma di legulei, di rigattieri, di mezzani di ogni grado e di
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