Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 4 - 30 agosto 1924

72 RIVISTA POPOLARE 'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI di luogo alcune altre considerazioni sullo stesso soggetto, che pure non inducendo a conclusione sostanzialmente diversa dal principio che informa tutto l'articolo del D.r Pantano ne limitano singolarmente la portata. Il valore intrinseco della lettera pubblicata dal Gen. Afan de Rivera nella Nuova Antologia non e certo tanto grande da meritare il plauso incondizionato che gli dà l'Onor. Pantano. Molte critiche sollevarono anzi i giudizi tecnici dell'ex Ministro, nè la sua lettera parve a tutti corretta ed opportuna. A tutto ciò si aggiunga una certa curiosa rassomiglianza del fraseggiare del Generale col fraseggiare di po certo Sig. Cattori, rilevata dall'Ing. Manfredini nel MonitoreTecnico, rassomiglianza molto grande che va fino ali' identità in alcune parti della letttra. Io non so dire quanto questo malanno del mal celato plagio abbia nociuto ali' autorità dello scrittore ; è certo però che ben grande autorità gli sarebbe stata necessaria per far passare certe preferenze e certi giudizi in aperto contrasto con l'opinione dei più reputati elettrotecnici. Certo il tecnico della Società delle Fer-- rovie l\Ieridionali ha avuto buon giuco nel rispondere a chi vitn oggi a confrontare la distribuzione in serie con quella in parallelo, intessendo l'elogio di quella, che si trova, in pratica, più come curiosità che altro applicata in 5 casi su cento, mentre la distribuzione in parallelo è applicata negli altri 95. E certo la lezioncina ordinata, garbata, di forma piana elementarissima fatta dalla Società delle Ferrovie Meridionali al Gen. Afan de Rivera sui vantaggi ed inconvenienti relativi ai raddrizzat6ri di corrente ed ai trasformatori rispettivamente, deve aYere insegnato all'ex-Ministro parecchie cose preziose. Ma non è di ciò questione ora: dopo tutto, anche che il Geo. Afan de Rivera abbia dovuto fra se e sè dire: juslo j11dicioj11dicatussum, il Dr. Pantano non s'occupa di tal giudizio, tsso rileva ed applaude al fatto che fu richiamata l'attenzione del pubblico sul grave pericolo che il Governo comprometta fin d'ora con concessioni e mandati imprudenti la libertà di denunciare le Convenzioni Ferroviarie allo spirare del 1 ° ver.tennio di esercizio. Curioso plauso questo e per chi lo fa e per chi lo riceve : poichè non bisogna dimenticare che il Geo. Afan de Rivera è il Ministro dei Lavori Pubblici di ieri : esso colla sua lettera non fà che denunciare al pubblico il pericolo che il Governo, cui egli più non appartiene, possa essere indotto con ben ordite gherminelle a firmare cambiali « a babbo morto » come un minorenne vizioso. Oh commovente fiducia nelle istituzioni! Ciò dà ben la misura del valore intellettuale e morale delle nostre classi dirigenti. E il grido d'allarme sarà forse giustificato : ma come è emesso ? Con tale un accompagnamento di dettami pseudo-scentifici, di preferenze inesplicabili che il pubblico si chiede : Ma guardate ! proprio da tal pulpito ha da venire la predica ? Una Società offre al Governo di fare esperienze su larga scab per utilizzare le energie naturali che vanno ora disperse, e questo offre non certo per semplice patriottismo, ma per un interesse, che infine e visibile e valutabile. Contro questa da chi al Governo appartenne non si dimostra che un infantile timore d'essere ingannato : una superstiziosa avversìone per I' oro straniero, che tende ad asservire ( è le parola di prammatica) la maggiori risorse nazionali. Invece della preparazione di studi tecnici e delle garanzie legali perchè da una fortunata coincidenza di i:1teressi lo Stato tragga i maggiori vanta~gi possibili, si riprovano gli studi fatti, si arrestano quelh in corso, perchè, tolta di mezzo ogni idea di utilizzazione, sia tolto di mezzo ogni pericolo. Vigilent consules? Ma perchè ? Dormano pure. Tanto, se si aspettano i capitalisti nazionali si ha tempo e voglia d'aspettare ! Certo che al proletario italiano riuscirà poi infinitamente più piacevole che tagli i co11po11s un connazio nale, di quello che li tagli uno straniero, sia pure questo più intraprendente p:ù ardito ed imprcnda subito i lavori e dia loro incremento continuo. Si, si, Onor. Pantano: « si sperzi la cerchiadi ferro in cui sotto le strelle di mcnopolii palesi o larvati si dibatte il paese che lavora e produce. Si me/la l'Jlalia al copertodi nuove sorpresee di nuovi sfrnllamenti nel campo p11rtroppodecimalodelle sue energie prod11llive, ma non sia il Gen. Afan de Rivera a suggerire prO\ vedi menti tecnici da seguire all'uopo, nè, me lo perdoni questi, sia l'Onor. Pantano. Il bel volo lirico che chiude la terza parte del!' articolo del!' Onor. Pantano prende le mosse da dati assolutamente inesatti. È tutt'altro che i11diswlibile l'economia della trazione elettrica quando si debba ricorrere ali' uso delle caldaie a vapore per generare la forza motrice; dippiù (! spesso discutibile, quando s' abbia una sorgente d'energia naturale, il vantaggio di utilizzarla e trasmettere elettricamente l'energia a distanza, rispetto al bruciare su luogo il carbone. È vero però che le macchine a vapore del!' Onor. Pantano sono macchine eccezionali: p. e. le locomotive sue consumano 10 Kg. di litantrace per cavallo-ora mentre la più sciagurata locomobile che lavori a mezza carica ne consuma 5 e le locomotive di qualche irnoortanza arrivano raramente a consumarne 2,5. · Inoltre sarei curioso di sapere ove s0110 questi giacimenti di torba e di lignite cosi ricchi, da consentirci di avvicinarsi alla totale emancipazionedall' esteroper i combustibilidestinati al servizio ferroviario. Dei combustibili minerali ve ne sono bc:nsi nel nostro paese e precisamente, come si può rilevare dal pregevole studio dell'Iog. Jervis, e riconosciuta la presenza di litantrace antracifero in 27 comuni, di lignite in 28 r comuni appartenenti a 4b provincie, e di torba a 29 provincie, ma dal 1870 al 1890 la produzione di combustibile crebbe solo da :;8000 tonnellate a 376000 tonnellate, essendo questa ultima quantità ottenuta per la quasi totalità da due soli giacimenti. E la piccolezza della produzione del combustibile che risulta cosi meno di q 10 della quantità totale del combustibile possibile bruciato in Italia, non deve attribuirsi certo a mancanza di spirito d'intraprendenza. ~elle miniere di S. Giovanni in Valdarno, di Spoleto, di Montempoli, di Monmassi di Murlo, importanti impianti esterni e sotterranei attestano della attività illuminata con cui i lavori vengono condotti, senza che per altro i benefici di questa industria siano molto rilevanti o accennino a diventarlo. Dunque? Dunque l'Onor. Pantano nel fare le sue rosee previsioni sulla emancipazione economica dell'Italia dal capitale straniero, è geniale, ardito, ma ha un di- . fetto a parer mio capitale: quello di trattare i fatti fisici come si sogliono trattare i latti politici, sempre un po' subiettivameote. ING. G10Rc10 LEn. Vig11ola, 12 Agosto r898. Coerenti al nostro programma, che è quello di tenere aperti i cancelli alla più ampia discussione in tutte le quistioni di cui si occupa la 7{.ivista, abbiamo accolta la lettera dell' lng. Levi; ma in pari tempo ci siamo fatti un dovere di trasmetterne le bozze di stampa al Dott. Pantano, per quelle osservazioni che avesse credute del caso - ed egli infatti ci invia la seguente nota che pubblichiamo, onde i lettori dell,1 Rivista, avendola sott'occhio contemporaneamente allo scritto dell'Ing. Levi, possano meglio tener dietro alla grave quistione che si dibatte. LA REDAZIONE.

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