Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 4 - 30 agosto 1924

'R..IVISTA 'POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI misura che il sistema messo in vigore va funzionando, la esperienza e la coscienza popolare confusamente ma sicuramente si capacitano che una profonda diversità esiste fra i poteri che legalmense la dottrina attribuisce alla maggioranza e quelli che essa nel fatto viene ad esercitare. L'analisi scientifica del fenomeno elettorale confermando la intuizione popolare ha precisato a quali vere proporzioni si possa ridurre l'influenza che la gran maggioranza degli elettori esercita nei risultati di un'elezio- ·ne (r). La verità è dunque che questa grande maggioranza non essendo organizzata o coordinata sotto alcun capo, non essendo reggimentata sotto le bandiere di alcun partito o di alcuna setta, e non avendo i suoi atomi alcun modo d'intendersi per un'azione comune, restii ne- . cessariamente quasi completamente passiva. Se ogni elettore di questa grande categoria votasse secondo il suo criterio individuale con quasi sicurezza non farebbe che disperdere il suo voto, e per dare ad esso una qualunque efficacia è obbligato a conferirlo ad uno dei pochissimi candidati che hanno probabilità di riuscita. In teoria ogni elettore ha la più ampia libertà di scegliere il suo deputato, in pratica questa sconfinata libertà di scelta si riduce ad un limitatissimo diritto di opinione (2) fra i due o al massimo fra i tre candidati che hanno qualche probabilità di riuscita. , Or questa classe di candidati che s'impone alla libera scelta degli elettori è composta da coloro che hanno già un certo numero di suffragi assicurati perchè rappresentano una forza sociale, ossia posseggono uno di quegli elementi che danno influenza e prestigio nella società contemporanea. Possono perciò essere i più ricchi oq_i più dotti - in quella specie d_idottrina s'intende che come quella ad esempio degli avvocati e più generalmente ap• prezzata e riconosciuta per i servizi pratici ed immediati che rende a coloro che la richiedono, - possono essere i rappresentanti più autorevoli di una corrente intellettuale e morale che ha molta forza in una data epoca ed in un dato popolo, come è stata ed è la Chiesa cattolica e come ora è la democrazia sociale. Naturalmente in ogni forza sociale prevalgono le personalità più spiccate, ossia gli individui che stanno a capo di quella specie di gerarchia od organizzazione che in essa spontaneamente viene a formarsi; a parità d'importanza individuale prevalgono poi sempre i caratteri più ambiziosi, più energici, più vogliosi di dirigere gli altri uomini e perciò spesso più adatti a quest'ufficio. Ciò che del resto è impossibile di evitare con qualunque forma o tipo di organizzazione politica. Il sistema rappresentativo funzionando in questo modo ha dato ciò che poteva dare. Il secolo decimonono ancora imbevuto delle teorie individualiste del Locke, fecondate e propagate dal genio egalitario del Rousseau, ha creduto di poter suddividere la comunità, cioè la forza e l'intelletto dirigente di un popolo, in tante parti eguali quanti sono gli individui del popolo stesso, attribuendone una per ciascun uomo provvisto di un voto, e la forza delle cose, la natura sociale dell'uomo, che tende all'organizzazione e quindi alla gerarchia ed alla preminenza dei pochi sui molti, si è ribellata a questo concetto ed ha reso vani ed inefficaci i meccanismi destinati ad applicarlo. Ma non è la prima volta che l'umanità andando dietro ad un fine chimerico ed impossibile ne rag~iunge altro che può essere pratico ed opportuno. E cosi fo:se anche questa volta è avvenuto o potrebbe avvenire. Le Camere elettive infatti danno lo strumento adatto per la partecipazione alla vita pubblica di molti degli (1) Quest'analisi è merito quasi esclusivo della scienza italiana ed è forse per ciò che le sue conclusioni sono poco conosciute in Italia. Vedi ORLANDO, De la 11at1wjei,ridique de la 1·eprt!smtatio1p1olitique. - Revue de droit public et de la scimce politique • gennaio, febbraio 1895. - MAIORANA, Del parlamentarismo - :JoCalic,ause e rimedi. - MoscA, Teorica dei governi. CostituzJ011mi oderne ed elementi di scienza politica. (2) O ad una constatazione di capacità, come scrive acutamente l'Orlando nell'articolo citato. elementi dirigenti fra i più importanti della società. E questi elementi vengono nelle assemblee a trovarsi di faccia gli uni agli altri in maniera di temperarsi e controllarsi a vicenda ed il contatto e la discussione di tutti gli interessi e di tutti i modi di vedere permette un regime assai più conforme alla giustizia ed agli interessi generali di quel che si avrebbe se una sola forza politica avesse il dominio incontrastato della società. Il regime rappresentativo in fondo può far raggiungere il gran risultato di utilizzare quella molteplicità di forze politiche, quella specializzazione delle varie frazioni della classe dirigente nelle diverse funzioni direttive, che è una delle caratteristiche delle grandi società moderne. Le due ultime generazioni passate combatterono e soffrirono per attuare un regime di uguaglianza o di comunità popolare, hanno invece ottenuto un regime di discussione, si sono ingannate nel mezzo ma lo scopo che voleano raggiungere non è stato del tutto frustrato; perche la discussione è lo strumento più adatto per attuare nei limiti del possibile un regime di giustizia per tutti, anche per gli umili. lii. Ma perchè un regime di discussione dia realmente questi frutti ci vogliono parecchie condizioni che sono relative sopratutto al grado di sviluppo economico ed intellettuale che una società ha raggiunto ed a tutto il meccanismo della sua organizzazione non a quello soltanto che più schiettamente credesi ed appellasi politico. Occorre ad esempio che le varie forze sociali delle quali il sistema rappresentativo esige e presuppone una energica azione siano realmente indipendenti le une dalle altre. Occorre pure che sia efficacemente in vigore il sistema della responsabilità diretta e personale di tutti coloro ai quali viene delegata una parte qualsiasi della pubblica autorità. Occorrerebbe inoltre che si avesse una magistratura completamente iudipendente, in modo che la legge, emanazione della discussione pubblica fra i rappresentanti delle varie forze politiche, fosse sempre applicata in modo corretto e sincero. Or queste certo non sono le condizioni nelle quali funziona in Francia, in Spagna ed in Italia quella varietà del regime rappresentativo che dicesi sistema parlamentare o Parlamentarismo. In questi paesi invece, oltre ad alcune debolezze che possono sembrare secondarie, fra le quali sarebbe ad esempio il poco prestigio e la scarsissima importanza politica che vi gode l'elemento più intellettuale e più colto quando la coltura non è accoppiata ad alcun altro coefficiente d'influenza sociale, numerosissime sono ancora le funzioni esercitate da una burocrazia irresponsabile, la cui responsabilità è per meglio dire sempre coperta da quella dei Ministri, che durano e cambiano secondo il talento delle maggioranze parlamentari La magistratura stessa, circondata da garenzie più altisonanti che realmente efficaci, può esservi riguardata come un ramo della burocrazia che dipende pure gerarchicamente da un Ministro. Ed, inconveniente ancor più grave della loro organizzazione politico-sociale, i Governi vi assorbono sotto forma d' imposte e distribuiscono mercè impieghi, lavori pubblici, appalti, incoraggiamenti e sussidi di ogni maniera una parte troppo notevole della pubblica ricchezza. Ed a tanto arrivano le loro ingerenze che la scienza, il giornalismo, le professioni liberali, le banche, l'industria, fino ad un certo punto la stessa agricoltura, dal favore dei reggitori della pubblica cosa ven• gono a trarre a preferenza il loro alimento. Tutte o buona parte delle attività soci;ili, ossia delle forze politiche, dipendendo dal Governo e naturale che questo sia diventato la principale forza elettorale e che molti dei deputati che dovrebbero controllarlo siano in realtà nominati per opera sua, ed è pur naturale che tutti i mezzi di arbitrio e di favore che sono dalla legislazione o dalla consuetudine lasciati ai reggitori dello

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