Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 3 - 15 agosto 1898

'R..IVISTA POPOLARE 'DI POLITICA LFTTERE E SCIENZE SOCIALI 55 Varie critiche sono state fatte contro questa statistica, ma riassumendo si può dire che se le statistiche del New domesday book non riassumono la realta in modo fotografico, ci danno un'immagine sufficientemente esatta, benchè un poco attenuata. · I lavori critici di Betcman, Shaw Lefèvre, Brodrick, sul New domesdaybook possono, d'altronde, riassumersi in poche parole. - Meno di 4,000 persone, proprietarie ciascuna di rooo acri, posseggono circa I 9 milioni d'aeri, ossia i 4/7 di tutto il territorio censito. - 2,250 persone, proprietarie ciascuna di 2,000 acri, posseggono circa la meta delle terre inglesi. - In Inghilterra, non vi sono, in tutto, che 150,000 proprietari di piu d'un'acro, ossia l'r/rooo della popolazione. Infine De Foville ha messo in evidenza, nel modo seguente, qualcuna delle constatazioui del New domesday boo/;. « Le fortune fondiarie piu considerevoli variano da: 225 a 90 milioni, rappresentanti insieme 2,250 Vengono dopo I 59 fortune comprese tra 90 e 25 milioni, dei quali la quota media dev'esseredi 4S milioni, ossia in tutto . 7, I 55 Poi 263 fortune (439- 176=263) comprese fra I2 I/2 e 25 milioni dei quali la quota media dev'essere di circa I 6 milioni, ossia in tutto. . . 4,208 Infine 572 fortune ( I.o II - 439 = 572) comprese fra i 6 milioni r/2 e r2 milioni e 1/2, dei quali la quota media dev'essere di circa 8 milioni, oss;a in tutto. 4,576 Totale « Quali sono i titolari di queste opuleuti signorie? Noi non possiamo riprodurne qui la lunga nomenclatura; bastera nominare i capifila : Superficie Valutazione de]e fortune Nomi possed. in ettare fondiarie in mii. di lire Duca di Norfolk Marchese di Bute Duca di Buccleugh Duca di Nonhumberland Sir Y. W. Ramsden Duca di Devonshire Conte di Derby Duca di Bedford Duca di Hamilton Duca di Portland Conte Fitz-William Duca di Sutherland 18,000 47,000 185,000 75,000 28,000 78,000 26,000 35,000 63,000 55,000 46,000 448,000 225 193 192 147 146 143 142 118 117 u6 1I3 I08)) La maggior parte di questi grandi proprietari di -terreni non sono, in fondo, i discendenti di grandi famiglie storiche. L'Inghilterra concentrata cd aristocratica· di oggi e di formazione recente. Al XV e XVII[ secolo, l'Inghilterra era smembrata e democratica. Vaste estensioni comuni assicuravano l'esistenza dei non proprietari. Non è stata, beninteso, fatta a tal'epoca alcuna statistica officiale, d'apparenza scientifica; ma le numerose testimonianze degli autori sono tutte concordi. Trasformazione industriale e permanenza della grande proprieM. - Dopo il XVIIJ secolo, in effrtti, un'evoluzione si produsse: le terre si riconcentrarono e l'Inghilterra fino allora quasi esclusivamecte rurale, è divenuto un paese soprattutto industriale e commerciale. Due cause hanno prodotta questa trasformazione. Da u~a parte, per conquistare e conservare il potere politico, bisognava avere la terra. La Camera dei Comuni diveniva. sempre _piu. pre_ponderante e i grandi . collegi elettorali, non nord111at1. erano, nella crrandiss1ma macro-ioranza, rurali. Di la la cn:azione bfusca e violenta" 0 dei grandissimi dominii, a profitto di uomini politici sostenute dal loro partito; l'assorbimento, in nome dell'enclose field system, d'una gran parte della popolazione agricola; la compera a vii prezzo delle terre di quei yeomen, « armati, al di dentro, della loro buona coscienza, e al di fuori, del loro braccio di ferro », che aveva fatto la forza della vecchi., Inghilterra e che scorazzavano assorbendo il loro dominio, privandoli del diritto di caccia e togliendo loro l'influeuza fin la preponderante che esercitavano nella vita comunale; l'organizzazione delle grandi proprietà in grandi coltivazioni, ove i contadini, piu rari, costano meno a nutrire e soprattutto possono meglio essere sorvegliati e tenuti sotto mano. D'altra parte, col progresso dell'industria e del commercio, le città si sviluppavano e le colonie s'ingrandivano. Città e colonie s'aprono, come rifugio, agfi yeomen e ai contadini espulsi dalle campagne, spazzati, come dicono gl'Inglesi: l'opera di spopolamento è dunque facile a compiere : se ne profitta per " spazzare > piu presto e più brutalmente. Alla stessa epoca disparvero industrie rurali economicamente inferiori, ed incapaci di sostenere la concorrenza dell'industria progressista e giganteggiante delle città: un mezzo di prolungare la loro esistenza sfugge così bruscamente a coloro che non volevano decidersi a vendere il focolare e il campicello di famiglia. Infine, delle grandi fortune mobiliari si formarono rapidamente : gli industriali e gli armatori arricchiti hanno i fondi necessari per entrare a1 Comuni comperando terre: essi fondarono le famiglie della maggior parte dei Lords attuali. Ma, a poco a poco, le grandi riforme elettorali fatte nel corso del secolo XIX dànno alle città la rappresentanza cbe loro spettava e affrancarono i censuari della dominazione dei proprietari. Il possesso del potere politico non è piu unito al possesso della terra. E frattanto la proprietà inglese resta concentrata. Le cause della permanenza della grande proprieti1. - Qual" è la ragion d'essere del sopravvivere della concentrazione alla sparizione della sua causa prima? Si parla spesso degli ostacoli apportati al frazionamento dal regime giuridico delle sostituzioni e degli occulti trasporti di censo. Queste istituzioni sono, in effetto, un ostacolo al fraziona mento che si fa colle divisioni successoria li e la vendite all'amichcvde; ma le leggi non hanno mai avuto una potenza sufficiente per ostacolare un'evoluzione economica. Quali sono dunque le cause economiche della permanenza della concentrazioni! al secolo XIX? In primo luogo, si può dire che fino al 1800 circa la grande proprietà inglese fece vivere tutti quelli che se ne occupavano, fittavoli, landlords ed anche giornalieri agricoli. Senza dubbio la scala discendente era spezzata, e i contadini, perduta la speranza di conquistare la terra, non risparmiarono piu; ma quelli tra essi che non avevano emigrato, volenti o nolenti, al principio del secolo, trovarono lavoro. L'Inghilterra, superba delle rendite che si costituivano i landlords e fittavoli suoi, erigeva a principio la teoria ddla concentrazione delle terre. Era adagio corrente che valeva meglio impiegare un capitale di qualche centinaio di migliaia di franchi a comprare un fitto di fattorie che a comperar terre. In secondo luogo l'Inghilterra ha, durante il XIX secolo, diretto tutti i suoi sforzi verso la lotta industriale, commerciale e coloniale. Grande esportatrice e grande depositaria, essa ha eretto a principio il sistema di Manchester, il teorema del« lasciar fare, e del « lasciar passare» con tutti i suoi corollari. Piu si andava e piu le popolazioni rurali· si trovavano sagrificate; ma ciò era un accessorio: l'loghiltcrra doveva a qualunque costo, liberarsi dal suo carattere e sviluppare le sue forze vive. Le grandi proprieta, 11011occupanti che poche braccia,

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