RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI sun'altra regione può essere indifferente, ciò che lo riguarda, e, in tanto intrecciarsi J' interessi, in tanta comunione di istituzioni e rappresentanze, l'interesse del Mezzogiorno è interesse d'Italia. Io ebbi, parecchi anni addietro, a scrivere di. una regione dell'Italia Meridionale, e deplorando mali ch'essa aveva comuni con molte altre <leiMezzogiorno, ne trattai con l'amarezza, con cui si parla di un fratello traviato. Più volte ho avuto occasione di rimeditare quell'argomento; e, a misura · che la mia esperienza de' paesi l'Italia e di certi turbamenti sociali è cresciuta, e mi son resa ragione delle cause di tante cose, ho guardato alle condizioni del Mezzogiorno con sensi di pena più che di sdegno, e m'è sembrato, oltre che interessante dal punto di vista teorico, anche, e iopratutto, dovere civile, il dire quel che mi sembrava vero e giusto. E forse giova che specialmente ne par'.i chi può sfuggire alle prevenzione e all' accusa di regionalismo- per la franchezza usata nel denunziare i mali della propria regione, per l'occasiore avuta di vivere alternativamente di qua e di la del Tronto, partecipando anche alla vita politica dei paesi Settentrionali più progrediti, e, ancor più, per l'adesione ad un ordine d'idee che coordina, più che non subordini, gl' interessi e i fenomeni regionali e nazionali ad interessi e fenomeni u111versali. II. Innanzi tutto bisogna osservare che errerebbe chi voles~e limitare al Mezzogiorno la più recente degenerazione della vita politic:1 e sociale italiana, specie nelle ultime sue fasi, e volesse soltanto in esso rintracciarne le c.ause, Un richiamo appena fuggevole de' più recenti avvenimenti basta anzi a mostrare tutta la fallacia di un siffatto modo di vedere. Per cominciàre dalla corruzione dettorale, le dezioni di Fossano, di Nizza Monferrato, di Pietrasanta, di Gavirate Luino - per tacer d'altre ove la corruzione non fu ufficialmente dichiarata - hanno mostrato e mostrano come la corruzione elettorale, nella sua forma più immedi.1ta ed aperc:i di compera di voti in contanti, fiorisce e prospera nell'Italia del Settentrione assai più che in quella del Mezzogiorno. E l'ironia del caso ha voluto che alla testa della Banca Romana, il fenomeno tipico della sua specie, si trovasse un ligure, e che la gestione del Banco di Napoli desse alcuni de' suoi peggiori frutti in terra lombarda ed emiliana, e che i processi di Como e di Bologna stessero a rappresentare, non l' unita morale, ma l' unita immorale d'Italia. E, quando in una crisi profonda della vita italiana determinata da cause più intime, i partiti politici tradizionali si scomposero e dissolsero in gruppi e fazioni, a volta a volta ricongiunte in miscele rimesse insieme dal senso dell'opportunità politica e personale; quando in forma più distinta tutta la nosaa vita politica non apparve più com~ una lotta d'interessi generali rispecchiati in idee e sentimenti, ma come un giuoco non più dissimulata d'interessi particolari o privati, e di quella nuova fase di vita si volle vedere non l'indice e lo strumento ma l'autore in un uomo ; una città posta tra il Piemonte e la Lombardia dette l'uomo che fu il rappresentante e il centro di questo periodo iniziale di baraonda ; e, mentre in folla le anticheconsorterie moder;ite andavano a lui. col ramoscello d'oli\'o, se ne appartava fiero e solo, -con rampogna sdegno;a, un moderato meridionale, Silvio Spaventa. Poi venne un altro periodo, che fin le colpe e gli errori di chi gli succedette - errori e colpe 111cred1bili- non sono valsi a cancellare dalla me - moria degl'Iraliani ; un periodo, in cui la menzogna parlò dal banco del Governo senza l'attenuante della passione e senza la cura dell'infingimento, e· la corruzione, fatta cinica, sembrò allargarsi col processo tranquillo, spietato, non dissimulato della cancrena che avanza; e anche questa volta, l'ironia del caso volle che a questo periodo e a questo sistema di governo desse il nome e l'indirizzo un uomo politico dell'estremo PJemonte. Ma quando il Crispi venne a svolgere e coronare questi sistemi di governo, dal tempo incalzante· resi più diffusi e dalla natura dell'uomo fatti più tristacnente operosi, l'indiiizzo, che in tanta parte· d'Italia aveva trovato fomite e consenso, si volle localizzarlo in una sola regione. E quando il battesimo della purificazione malainente chiesto àgli elettori di Palermo venne, - nel modo che venne, ma venne - , le querele non ebbero più misura. Eppure si dimenticava che il Crispi era stato pel Mezzogiorno quello che in gergo giornalistico si direbbe: un cavallo di ritorno; accolto e careggiato magari, solo dopo che dall'alto lo si era predicatocome l'unico uomo di Stato e il salvatore del paese•. Si dimenticava che esso era stato sostenuto e sorretto da tanti rappresentanti dell'Italia Settentrionale nella parte più malefica dell'opera sua - ben più trista agli occhi dell'umanid. e della storia, delle baratterie di Bologna e de' gia ventilati mercati di croci - nelle r<pressioni sangi.1inose di Sicilia, nella violata libertà, nella politica africana. Si dimenticava finalmente come non nel Mezzo. giorno soltanto, e piu in alto forse che in basso, il Crispi aveva trovato i banchieri, che lo sussi• diavano, le penne che Io magnificavano, le voci che l'esaltava1rn, i voti che l'incitavano; e si dimenticava per quali comuni condiscendenze, per quali compiacenze cortigiane, per quale recondito pensiero di lontane solidarietà e di inevitabili complicità il Crispi fosse sottratto a' giudici con un mezzo termine, che offendeva al tempo stesso la legge e l'accu~ato, e spronava questo al tentativo di una qualsiasi rivincita. Dunque la corruttela politica nostra non è male meridionale più che non sia settentrionale, e non è- in essa che si deve cercare il vero carattere distintivo delle opposte parti d'Italia; il che non vuol dire che differenze non vi siano e molte, e tali che mettono il Mezzogiorno in una condizione d'evidente inferiorità. Quali che siano o possano essere le attitudini potenziali dell'una e dell'altra parte di Italia, chi guarda nelle statistiche a' principali indici della vita sociale - e l'atlante <lel profilo antropologico d'Italia testè pubblicato dal Pullé ne agevola con la rappresentazione grafica l'accertamento - vede subito quale squilibrio sia tra i paesi padani, specialmente, da un lato e buona parte dell'Italia centrale e il mezzogiorno dall'altro, nel livello della cultura, nelle cifre della delinq·uenza,
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