Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 3 - 15 agosto 1898

RIVISTA POPOLARE 'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI <J?__iforma"ociale - un sofisma, che il critico più acerbo del .debito pubblico non può per niun conto inserire nella catena de' propri ragionamenti, se non vuol vederla irremissibilmente abbatmta i><I infranta. Nè )e faticose elucubrazioni, che il Ma~èDari raccoglie e coordina a sua difesa nell'articolo -del '])evenir Social, il qu.ile ha dato occasione al (:enno della vostra Rivista, possono farmi in alcun modo recedere dal giudizio che ho altra volta formulato. Perdonate, egregio amico, se mi son pe~messo di intrattenere un'istante i lettori della vostra 'R_ivisla di pettegolezzi pclemici, e se ho usurpato per una questione a me personale un frammento delle sue preziose colonne. Ma appunto l'autorità ben meritata, di cui gode la vostra Rassegna, non mi permetteva di lasciar passare senza rettificazione un asserco, il quale travisava in modo troppo grave opinioni a me care e da me costantemente dite.se contro i più fieri avversari. Ad ogni modo abbiatemi sempre quale, con viva simpatia, e sincera stima, mi professo. Vostro 'Dv.mo ACHILLE LORIA IL NUOVO GIOSUÈ Arriviarr.o tardi a parlare della sentenza dd Tri• bunale militare di Milano, che ha regalarn dodici annetti ùi reclusione ai deputati De Andreis e Turati per non s:ippiamo bene quale reato. Non commentiamo l'ultimo responso della giustizia militare perchè potremmo scivolare nel sequestrabile; e i nostri lettori ci crederanno quando avremo loro ricordato che un giornale venne per l' appunto ghermito dal Fisco per avere pubblicato il giudizio degli altri, che altrove era passatO liberamente. Aggiungiamo che c' è statO un plebiscito di biasimo contro una sentenza che - come ha scritto l'on. Franchetti - « non ha soddisfatto la coscienzagiuridicadel faese~. L'ha soddisfatto cosi poco - soggiunse 'egregio uomo - che la Nazione avendo sete di giustizia, u se lo Stato si rifiutasse di dargliela, essa seguirà chiunque altro offra di guidarla allo scopo agognato n. Lo Stato italiano non si rifiuterà e~plicitamente a dare la giustizia; ma a fatti lascerà correre le cose come pd pJssaco, sino a quando un bel giorno anche un conservatore monarchico come il Franchetti andrà in cerca anche lui di una guida che lo conduca allo scopo agognato. In attesa di un tale giorno, siamo sicuri che oltre le Gazzelle alla Macola, che vorrebbero vedere impiantata una forca io ogni piazza delle città italiane, tra i pochissimi che si dichiareranno contenti e soddisfatti della giustizia militare, ci sarà l'on. Villa. Non gl' iovidi~mo tale maligna soddisfazione, e non Yolendo turbargliela in modo alcuno preferiamo occuparci brevemente del discorso del generale TarJiti. Venne affermato che il discorso del Generale Tarditi debba essere accolto come il programma del governo; e noi prestiamo fede alla notizia, non smentita, perchè nulla serve a caratterizzare meglio la risurrezione della Sinistra democratica quanto il fatto che l'espositore delle sue idee di governo sia il sottosegretario di Stato della guerra ... Per quanto vengano da un militare le cose dette dall'oratore di Fossano sono abbastanza civili. Si direbbe anche che le abbia pescate in gran parte nel Patto di Roma. Infatti egli nelle serie dei provvedimenti economici ne.essari enumera i seguenti : provvedimenti per aumentare e diffondere l'istruzione agricola allo scopo di dare incremento alla produzione del suolo ; provvedimenti sulle bonifiche, coi quali si aumenterebbe la produzione totale dello Stato ; . provvedimenti sui latifondi per conseguire il medesimo scopo ; provvedimenti per stabilire in giusta proporzioue dazi protettori ; diminuzione dei dazi di consumo ; provvedimenti per facilitare l'associazione del capitale; aumento del ma~eriale per agevolare il commercio ed i traffici; relativa stabilità ntlle leggi finanziarie; semplificazione delle fis~alità per favorire le classi disagiate. E i mezzi per realizzare questi provvedimenti mcessari che importano la spesa di parecchie centinaia di milioni ? Su questa che sarebbe stata la parte più interess.,nte del programma dd governn, nel discor~ù del generale Tarditi c'è buio pesto. Laonde se ne può argomentare che le promesse dell'egregio generale rimarranno verba, verba; e nientt altro, come pel passato. Ma che cosa succederà quando verranno meno questi provvedimenti dichiarati necessari da un membro del governo? La Nuova Sardegna arriva a sospettare che il sottosegretario di Stato per la guerra si metterà alla testa dei sovvtrsivi. L'Italia è la terra classica dell' imprevvisto, perciò si potrebbe vedere anche questo. Se mai il Tarditi farebbe il paio col Franchetti: l'uno cercherebbe una guida diversa da quelle che può off, ire lo Stato per conseguire il miglioramento economico, e l'altro per raggiungere la giustizia in questa valle di lagrime. Certamente sarà un bel giorno quello in cui tali eccellente persone la faranno da sobillatori, ma per ora il generale Tarditi ci tiene a riaffem:arsi conservatore e filosofo della storia. Nell'una e nell'altra qualità ha enunciato una nuova massima politica degna di andare a tenere compagnia con quelle cht: renderanno celebre il suo principale generale Pelloux, e che servouo a riaffamare quella franchezza militare di cui s' intrattenne la Rivista sin dal momento in cui potè giudicare alla prova il nuovo ministero. Le massime sono molte, e tutte eloquenti e vibranti per chiarezza e risolutezza; gl' italiani non dovrebbero mai dimenticarle, e noi crediamo di render loro un buon servizio riportando quelle, che costituiscono il vero vade mecum per l'italiano che vuol prendere parte alla vita pubblica. Massima prima : sciogliere qualunque riunione, che non accenna a terminare in onore e gloria dd governo. (Dispaccioal Prefetto di Torino approvante la sua condo ti a in occasionedel Comiz.ioper la e/ez,ionedi De .Amicis). Massima seconda: discipl.nare il corpo elettorale

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==