I I RIVISTA POPOLARE 'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI di scrivere e di difendersi. Il Tribunale militare di Napoli lo condanna in contumacia e Scarfoglio annunzia signorilmente e serenamente ch'egli parte per Parigi per discutere dei suoi affari con Gordon Bennett. Sono lieto delle liberta lasciata al monarchico direttore del Mattino, perchè la libertà voglio rispettata sempre e in tutti ; ma non si può che rimanere scandalizzati del niuno o pochissimo calore messo dai giornali quotidiani d' Italia nell' intrattenersi del processo e dell'arresto Maffì, come del completo loro disinteressamento per le condanne in contumacia dei giornalisti milanesi rifugiati a Lugano. Ciò non può spiegarsi se non col colore politico di queste ultirr.e vittime del generale Baya-Beccaris. Cosi essendo - ed altrimenti non può essere - la parzialità della grande maggioranza dei giornali italiani non potrebbe essere più deplorevole (1). Si prova un poco di conforto dinanzi. al contegno dell'Associazione lombarda dei giornalisti ; la quale non solo protestò contro la soppressione dei giornali ma dette incarico ad una commissione di giuristi - di cui facevano parte Luigi M.. jno ed Enrico V ~!data - di esaminare le questioni legali riguardanti la difesa dei suoi membri davanti ai Tribunali di guerra, e pubblicò e diffuse la relazione della medesima. Questa relazione serena ed elevata è un documento giuridico importante, in cui si esamina la retroattivita dei Tribunali di guerra, la definizione giuridi.:a dei reati, la responsabilità del direttore di un giornale, il diritto della èifesa e la procedura nel processo contro i giornalisti di Milano. L'esame è severa condanna di ciò che han fatto i Tribueali militari e si deve tener conto, nell'apprezzare e valutare l'opera della Commissione, che essa l'ha compiuta nelle città dove impera e comanda il Generale Bava Beccaris. Ma la manifestazione più significante viene dall'Inghilterra. A. I. Mundella, nipote dell'ex ministro liberale, nell'adunanz1 trimestrale del Consiglio direttivo dcli' Jnstituteof ]ournalists di Londra, richiamò l'attenzione sul processo dei giornalisti a Milano e sui minacciati provvedimenti contro la libertà di stamp,. Fu propostO e votato all'unanimità il seguente ordine del giorno: « L' lnstitute of jowualist desidera-di esprimere la propria simpatiaai giornalistiitalianiper la recentee minacciataazione del governo italiano contro la libertà di stampa; e decidedi rivolgere un appelloal Re d' Italia perchè voglia usare la sua clemenzaverso i giornalisti imprigionatiper cose scritte secondo i loro doveri professionali"· Dell' Jmtilttle of ]ournalists fanno parte in grandissima maggioranZl i monarchici e all'ordine del (1) Della nessunasolidarietànel campogiornalisticoitaliano ho avuto prove palmari. . e personali. Nessun giornal~ quotidiano rilevò e commentò la grave e severa requisitoria che l'oo. De Nicolò presentò alla Camera dei deputati contro il Pubblico ministerodi Roma, che arrivò diremo a sbagliarele date nel domandarel'autorizzazionea procederecontro di me pei sequestri della 'l{.ivisla Popolare. Sioanco l'..Avauti ! - pare impossibile- annunziò la ntgata autorizzazionecon parole che_potevanosembraredi rammarico! E nessungiornalequotidiano si dette per inteso del mostruoso sequestro capitato alla Valtellina di Sondrio per avere riprodotto il mio innocentissimo articolo: Pere/,., ù1 ]11gbi/ 1erra 1101c1i wno repubblicani. ('R..ivisla 'Popolare del 15 Giugno). Quel signore che regge la Procura di Sondrio sarà rimasto indignatodella libertà.. che si gode in Inghilterra ! giorno venne tolto ogni carattere di politica par· tigiana con le dichiarazioni di Sir Roussel, che precedettero la votazione del medesimo. Ciò lo rese piu interessante e ne fece così una mafestazione esclusiva in favore della libertà di stampa. Quest'atto di solidarietà che ci viene dall'Inghilterra ci conforta come giornalisti, ma ci umilia come italiani. Una volta la voce di Gladstone venne a stigmatizzare il regime borbonico; ora la voce dell' Institute of ]ournalists viene a protestare in difesa della libertà fondamentale, non solo minacciata, ma calpestata brutalmente nelb nuova Italia, e he doveva riparare e far dimenticare le infamie del governo negazione di Dio I Dr. NAPOLEONE CoLAJANNJ. / IL GIUDIZIODEGLI ALTRI (Le sommossedell' ieri e le repressionidell'oggi). Le ultime discussioni parlamentari hanno appreso agli italiani, che tra noi i governi si seguono e si rassomigliano nel male. Pelloux ripete Crispi. Gli economisti di ogni scuola, i giornalisti piu intelligenti e piu onesti, i politici che non subordinano ogni cosa alla soddisfazionedella propria ambizione, tutti quanti, con lusso meraviglioso di fatti e di ragioni, hanno dimostrato che le cause dirette, prossime e remote, degli ultimi tumulti vanno ricercate nel malgoverno che dura immutato da circa quarant'anni, e che i cosidetti partiti sovversivi non sono responsabili che di avere messo a nudo i mali... fatti dagli altri. Ebbene, ministero e Parlamento, continuando nei vecchi metodi di governo, chiamano responsabili, non coloro che fecero il male, ma coloro che lo denunziarono... e propongono e votano provvedimenti esclusivamente reazionari ! Dovremmo adoperare aggettivi iperbolicamente severi per qualificare questo metodo, ma ce ne asteniamo per paura che i magistrati vogliano tener conto di una sinto.natica interrogazione presentata dall'on. G[!ido Baccelli, e diremo soltanto che il metodo per risolvere i gravi problemi che s'impongono ai politici italiani passerà alla 5toria col nome di metodo ilalico per antonomasia. Noi, intanto, continueremo a riprodurre il giudizio degli altri. Riferiamo oggi quello di F. S. Nitti esposto nella "R._iformaSociale di Giugno, - uscita in ritardo - nell'articolo: L, sommossedell'ieri e le repressioni dell'ouui. '}j'otiamo con viva compiacenza che tutte le cose dette nell'articolo del valoroso professore napoletano sulla diminuzione del sentimento unitario, sulla relativa superiorità del Parlamento sul paese, sulla impunita corruzione bancaria, sulla inferiorità morale d'Italia di fronte alla Francia, sulla sperequazione tributaria tra mezzogiorno e settentrione, sulla necessità della diminuzione delle spese militari ed anche sulla riabilitaziooa della memoria di Ferdinando Jl0 , la Rivista lo n ripetendo da tre anni con monotona e inutile insistenza ; e da tauti anni, prima che i latti dolorosi ultimi avvenissero, lo va ripetendo nei discorsi parlamentari, nei libri e negli opuscoli chi dirige questa stessa Rivista ( Corru-zio11peolitica, La difesa nazionale e le economiemilitari, Politica coloniale, 'Banchee Parlamento, Gli avveuimenli di Sicilia ec.). Ed ora diamo 11 parola al Nitti. Il semplicismo italiano. - Il semplicismoritorna iu onore da noi in questi giorni. - li governo ne ha dato l'esempio nel modo più deplorevole.Vi sono molti malcontentiperchè non trovano lavoro; ebbenesi metta mano ai lavori pubblici. La politica dei lavori, avzi del lavoro, come si dicP,ritornain onore. Vi sono molti contrari alla forma politicaattuale,che hanno formato circoli e associazionid'ogni natura: bastascio-
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