I ► 'R._TVISTAPOPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCTALT ziare forzatamente ad inserirli nella Galleria della Rivista Popolare. E ce ne duole mo'.to, perchc la scrittrice socialista russa, instancabile propagandista delle sue idee, e il valoroso pubblicista, nostro egregio collaboratore, per quanto men noti al pubblico pei loro precedenti, avreb~ero completato il quadro che senzapiccine distinzioni di scuole politiche e astenendoci da ogni commento noi volevamo produrre in omaggio al libero pensiero. ~ UN GRIDO D'ALLARME (Leforze idraulichee l'economianazionale) (1). Discutendosi alla Camera il progetto di legge sulh militarizzazione dei ferrovieri, io affermai la necessità che lo Stato si apparecchi sin da ora, mercè una preliminare inchiesta, al riscatto dell'esercizio ferroviario: riscatto che nuovi tentativi di monopolio, per ora fortunatamente sventati, potrebbero rendere più tardi impossibile, con gravissimo danno dell'economia nazionale rr,inacciata dal pericolo di vedere asstrvite al capitale ei tero e sfruttate dalla speculazione le inestimabili risorse delle sue forze idrauliche, speranza non effimera della sua futura riscossa. Quelle brevi parole S1.Jscitarononon pochi com• menti da parte della stampa, e segnatamente il Corriere della Sera, il Caffaro ed altri se ne occuparono, mostrando il virn desiderio che le mie allusioni fossero più nettamente chiarite. Mi dispensò allora dal farlo un notevole articolo pubblicato nella Nuova Antologia dall'on. Afan De Rivera : articolo di cui si è molto occupato il giornalismo e nel quale l'ex ministro dei Lavori Pubblici, trattando ampiamente il problema ddla utilizzazione delle nostre forze idrauliche e dell'applicazione dell'energia elettrica alh trazione sulle ferrovie, così illustra ia sua circolare telegrafica ai Prefetti del Regno, con la quale avoca al Mi• nistero del Lavori Pubblici l'ultima parola per qualsiasi concessione di forze idrauliche a scopo di trazione elettrica. « A tutti è noto », così egli scrive, « l'ordinamento ferroviario italiano stabilito dalla legge 27 Aprile 1885 che approvò le Convenzioni che entrarono in vigore il 1 ° Luglio dello stesso anno. Bastera soltanto menzionare che il contratto di concessione dell'esercizio fu stipulato con ciascuna Società per 60 anni, divisibili però in 3 periodi, di 20 anni ognuno, con facoltà al!e parti di disdetta alla fine di ogni ventennio, mediante preavviso di due anni; cosicchè fer le socie/a e per il goz·erno o uni decisionedev'esserepresaavanti il 1° Luglio 190 J. b (1) Mentrela Rivista sta per andarein macchinala N11ova .Antologia - 1° Agosto- pubblica un'articolo della Direziot1e delle strade ferrale 111eridio11ali, in rlsposta a quello dell'on. AfanDe Riveradel 15 luglio. Dopo averloletto, non trovo di dover modificarei miei 'apprezzamentii, quali inveceda tale pubblicazionericevono nuova e piu chiaraconferma: 1 ° per quel che si attiene in genere al tentativodi monopoliodelle forze idrauliche che si va delineandonel paese; 2° per ciò che concerne i rapporti, amministrativamentneon corretti, fra Società, Isp~ttorato ferroviarioe governo; 3.0 pertutto quantosi riferisceallo sc/Jemadi co11ve11zio11e concordatofra l'Adriaticae l'Ispettorato ferroviario,senzal'interventodi alcunministro. La 'Direzionedelle 111eridio11ali, che pur si diffondecosì volentieri sopraaltri punti secondariidella questione, 11011 ba una sola parola per ribatterela precipuaaccus1fatta dall'on. Afan D~ Riveraa quellaConveuzione;la ce~sionec, ioè, gratuita e pe 60 a1111i delle c,dute dell'AddaallaSocietàAdriatica:punto capitaleda cui tutto il resto prendenormae luce. Onde è proprio il casodi ripetere: vigilent consules I « Questo è importante ricordare perchè in ogni evento pensi il Governo all'evidente necessità di una politica di mani libere; cioè di non contrarre obblighi, o far concessioni, o dar mandatialle Società, che possono poi, per naturale conseguenza,o per illazione,o permalinteso,dare appiglio a pretese di vincoli, di continuità, d'inde:mità o d'altro. A questo ha mirato essenzialmente11circolare del Ministero dei La\'OriPubblici, N. 4496 del 17 Giugno ultimo, cioè, a scongiurare un equivoco occorso in un articolo 9° di uno schema di Convenzionefra una dellesocie!:\ ferroviarie ed il Governo, con il quale articolo, per un errore forse di dizione,si proponeva che il Governo concedesse gratuitamenee per 60 anni una certa forza idraulica alla Società, che la Società avrebbe poi subconcessaa clii avrebbe fatto un determinato impianto per esperimento comparativo di trazione elettrica; mentre essendodovere del Governoe delleSocietà di tenersi reciprocamenteliberi da ogni impegno, sorge naturale la conseguenza che il Governo faccia direttamente la concessione,senza inter• mediarì ». Queste parole, scritte con evidente proposito di porre in sull'avviso l'opinione pubblica, costitui• scono la più autorevole conferma delle gravi allu• sioni da me fatte in Parlamento. Senonchè la loro meditata misura, sp:egabile in un uomo che ha lasciato da così poco tempo- il potere, merita nell' in teresse del paese che venga meglio chiarita senza reticenze e senza sottintesi. " * * La convenzione di cui parla l'on. Afan De Rivera altro non può essere che lo scbemadi con/rallo con• cordato fra l'Ispettorato Ferroviario e la Società Adriatica, al quale intendevo più specialmente di riferirmi nel mio discorso alla Camera. Con tale convenzione il GoYerno italiano s'im• pegnava di concedere all'Adriatica, gratuitamente e per sessant'anni, a scopo di trazione, l'uso di una delle più ricche e superbe forze idrauliche del nostro paese : quella del fiume Adda; e l'Adriatica alla sua volta (tanto si reputava sicura del fatto suo) aveva già stipulato analogo compromesso con la Casa Ganz di Budapest, in virtù del quale le avrebbe subconcesso l'uso delle acque stesse pr.r esperimenti ed impianti comp:uativi di trazione elettrica sulla sua rete. Tutto ciò, elaborato, concordato fra l'Ispettorato ferroviario e la Società Adriatica, senza che 11ulla ne fosse trapelato al di fuori; senza che ne aves• sero avuto comunicazione i vad ministri succedutisi da qualche tempo alla direzione dei Lavori Pubblici. E poichè per le derivazioni di acque pubbliche non occorre la sanzione legislativa ma basta, secondo i casi, l'autorizzazione prefettizia, ministe• riale o regia; cosi per tradurre l'accordo in fatto definitivo ed irrevocabile non mancava che ];- sanzione del potere esecutivo, sanzione che eYidentemente l'Ispt ttorato e la Società si ripromettevano di ottenere facilmente ; senza di eh(' la loro completa trascuranza, il disprezzo di ogni più elementare norma di prudenza per assicurarsi, in cosa di sì eccezionale entità per l'economia nazional,·, l'anticipato assenso dei ministri competenti, e specialmente di quello dei Lavori Pubblici di cui l'Ispettorato è alla immeJiata dipendenza, s,:- rebbe davvero inesplicabile. Imperocchè, a pre,cindere da ogni altra considerazione (come quella per esempio gravissima della cessione gratuita) la concessione per 61> anni delle
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