'R..lVISTA 'POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALT cento prendendo gl' interessi in lavoro ; cosi che intere famiglie diventano schiave e i debiti passano di generazione in generazione. I debiti con ipoteche rappresemano una grande parte nella finanza agricola italiana fino al punto che un deputato propose l'annullamento per leage di tutte le ipoteche gravanti sui fondi rustici e un altro ebbe ad esclamare: « l'Italia 11011 é più un'espressione geografic1, è un esp:essione ipotecaria ! » ('l{_evuedr Paris). L'abolizione del dazio di consumo. La qu1st1011edel dazio di consumo si divide in due parti: ciò che costituisce un provvedimento urgente e ciò che può costituire un provvedimento graduale. È urgente che per i principali generi alimentari, il pane e le farine anzitutto, sia abolito non solo il dazio governativo, ma sia in modo assoluto proibito ai Cumuni di applicarvi alcuna specie di dazio. E che ciò sia possibile lo ha dimostrdto con esempio illuminato il Comune di Firenze che, per primo in Italia, ha sospeso il dazio di consumo sul pane e sulle farine, e pure per primo lo ha definitivamente abolito, rivalendosi su altre voci. Sulla convenienza di abolire il dazio di consumo non ci sono dissensi ; il problema verte soltanto sul modo di provvedere al dissesto finanziario dei Comuni. Per ora, perciò, si deve pensare all'abolizione definitiva e generale del solo dazio sulle farine, sulla pasta e sul pane. Ciò è possibile colpendo in eguale limitata misura tutte le merci di co1w11110, e sopratutto quelle meno necessarie e di lusso. Ciò verificandosi, e tutti essendo colpiti in proporzione dei loro consumi, ogni classe di cittadiui avrebbe interesse a ricercare i mezzi per arrivare alla totale abolizione del dazio ·di consumo, prima nei grandi Comuni - i Comuni chiusi -; e poi nei minori. (Economista di Firenze). Pinto de G11i111araes: Il terrore spagnuolo alle Filippine. S'ign')ra quale sarà la condotta dei nord-americani a guerra finita contro la Spagna ; certo, però, è de sperarsi che la tirannia degli spagnuoli nelle loro colonie abbia finalmente un termine. La loro crudeltà più che a Cuba si esercitò nelle Filippine, che avevano pochissime comunicazioni col mondo civile. L'oppressione era sopratutto finanziaria. I funzionari spagnuoli nei due o tre anni, che dovevano passare alle Filippine non avevano che un obbiettivo: fare una fortuna. li famoso generale \Veyler in tre anni accumulò quindici 111ilio11i, meutrc il suo stipendio non era che di 200,000 lire all'anno I Ci vorr<bbe un Omero per narrare di tutte le tasse, che gravano sui poveri abitanti delle Filippine. La spogliazione è bene organi,zata perchè si rende responsabile di tutti i tributi di una regione il più ricco, a cui si accordano pieni poteri e il titolo di Gobemadorcillo - piccolo governatore. Gli abitanti pagano enormemente, ma nulla si spende per essi : non giustiz;a, non scuok, non strade, n~n ponti .. A tutta, questa miseria economica si aggiunga il bngantagg10 che n è, del resto, la conseguenza. I monaci sono i veri padroni di Manilla; e monaci e militari commettono orrori incredibili. Uno dei pochi ~eoerali spagnuoli, che si mostrò umano ed onesto fu Bianco, 1 attuale comandante di Cuba. Il Dr. Rizal è stato uno dei pochi indigeni che levò alta la voce: e l'ardire pagò colla vita. La sua vedova, una bella Tagala, è attualmente uno dei capi dell'insurrezione (Revue des revues. 15 Luglio) (1). F. Papa/ava: L'Antisemitismo in Algeria. Appena arrivati m ~16 eri si_rimaue sorpre~i. dd titoli dei giornali aggressivi ed msultant1 tutta una religione e tutta una razza. Questi giornali vengono letti da uni enorme quantità di persone, che n~>n provano alcun disgusto per ciò che leggono. Non c' è maldicenza che non venga pubblicata contro gli Ebrei ai quali vengono attribuiti tutti i vizi e tutte le colpe. Più interessante è la rubrica dedicata al boicottaggio dei negozi degli Ebrei. I g'ornali ant_i_se_mitisono pieni di réclames di ques·to genere, sigarelles a11t1111111,s, .Absit,tl,e a11lij11ive cc. Gli antisemiti un ~nno. fa riu,cir~no _a.far t~~slocare d11l'università un professore israelita ; e tutti gli 1srael111sono esclusi dJi circoli aristocratici e da tutti i circoli cosiddetti per be11e. li movimento antisemita, spontaneo o mootato, dalle grandi città della costa si propaga ai piccoli villaggi ddl'int~rno. Per la gioventù eleg?nte l'antisemitism, è uno sport, per gli stud~nt, una miniera d_1v:1canze, per gli uomini di affJri un ottimo sistema prote1.~on1stacontro la concorrenza israelitica, per i politicanti l'unica via per s1lire ccc., per tutti il p1ne quotidiano del pensiero e (!) La Ritisl<t si ~ occupata altrn rnlta del Dr. Rizal e delle l<'ilippiuc. Riruisumo og~i ttucsto articolo pet·cliè è di vorn. attua• lità dot}O In. voce co1-.~n, che il miuif3tro Garnnzo oNr<·bho ,·oluto processare il generale \VC'vler e il "'Cneralc P1·imo de Hh·cra per le loro ladrerie. • '" N, d. R. del sentimento. Ma perchè quest'odio comro gli Ebrei? Per diversi motivi: 1° Gli Ebrei nella politica e nel commercio costituiscono tra loro una consorteria, anzi, una camorra. 2° Gli Ebrei nella concorrenza commerciale vincono i francesi perchè trattano bene tutti i clienti, e qualunque razza, religione o condizione sociale essi appartengono. 3° Nella lotta p:r la terra essi hanno saputo astutamente assicurarsi la parte migliore. 4° Esercitano l'usura. Ma queste cause non avrebbero agito, nè prodotto l'attuale fermento antisemita senza due cause più generali : il socialismo e il clericalismo. L'antisemitismo copre il desiderio Ji prendere la roba degli altri che si nobilita col nome di socialismo; esso è il trivio dove scendono a darsi la mano tutto ciò che vi è di più simoniaco nel clero intransigente e fanatico, tutto ciò che vi ha di più reazionario nel tanto eh~ resta della vecchia aristocrazia feudale, tutto ciò che vi ha di più brutale nella plebe rivoluzionaria. (GiQr11aledegli Economisti. Luglio). H. Dumolard: La crisi del Giappone. L'impero del Mikado soffre da alcuni mesi di una crisi economica intensa, di cui non è facile prevedere l'esito. Questa crisi risulta dalla spinta ad oltranza del paese nelle vie industriali e commerciali. Le statistiche possono dare un'idea dell'evoluzione di questa febbre d' intraprese e colle comparazione delle importazioni ed esportazioni dal 1875 al 1897. Nel 1875 il totale del movimento commerciale era rappresentato da 47,300,370 yens (il ym vale L. 2,55). Nel 1897 questa cifra si eleva a 382,435,840 yens. C' è stata oll11plica{i011t in 22 anni I Ora mentre il commercio e l'industria prendevano uno sviluppo cosi gigantesco, l'ag<icoltura progrediva lentamente. La conseguenza era facile a prevedere : c'è stata immigrazione delle classi rurali nelle città, nelle quali in seguito a questo eccesso di braccia i salari diminuirono. La vita sociale fu capovolta. Da una parte diminuzione delle risorse dell'operaio coll'abbassamento dei salari, e dall'altra elevazione del costo delle derrate coll'aumento della popolazione. Si aggiunga il rialzo del prezzo del carbone, e come corollario la chiusura di molti opifici, che ha fatto gettare molti operai sul la;trico. Infine l'emigrazione dell'oro. Tutte queste cause hanno provocato un grande malessere, aggravato dalla poca scrupolosità del commercio giapponese. Questa disonestà è tale che il governo è stato costretto a fond,1re nella Scuola superiore di commercio una cattedra di moralità commerciale : una innovazione che f.irse sarebbe necessaria in altri paesi. (Toumal des Eco110111isles. Giugno). H. W. /Vilso11: La nostraarmatacontrouna lega. L'Autore dopo aver notato che è impos;ibi le credere oggi che l'Inghilterra possa con success:i misurarsi con tre potenze come la Russia, la Francia e la Germania (e mostra come, in questo caso, l'Olanda e il Belgio diverrlbbero un campo d'operazione contro l'Inghilterra. che quest'ultima non potrebbe bloccare il cominentc, e difendere il suo commercio a un tempo, e che l'unica speranza sarebbe nella discordia delle potenze), dice che in seguito sarà ancora più difficile combatterle, dacchè esse aumentano le loro flotte più presto che gl'Inglesi la loro. Contro la Russia e la Francia la vittoria sarebb~ probabile - per quanto qui il margine di salvezza sia pericolos1mcnte pic;olo e in via di diminuire. Ma il disastro economico si.rebbe forte. Contro la Francia isolata, vi sarebbe poca questione da fare su chi vincerebbe.« Pure anche io questo caso, noi non potremmo aspettare una serie inintem:ma di trionfi quali ci toccarono tra il 1793 e il 1815. » E qui notiamo la tendenza che si mostra adesso in Inghilterra ad uscire dall'isolamento, palesata dai discorsi di Salisbury e dall'orientamento dell'odierna politica fa. vorevole agli Suti Uniti, perchè l'autore dell'articolo conchiude cosi : « Se noi avessimo l'aiuto del Giappone, potremmo prevedere una lotta più eguale per mare con la Duplice Alleanza. Anche nell'ipotesi che siamo già forti abbastanza, una savia politica nazionale ci sforzerebbe a guadagnarci ulteriore aiuto, e assi;;urarci fc:deli alleati, pel principio del vecchio pro,·erbio francese « trop hrt n'a jamais manqué. )> (For/11ig/1tlyRei,iew). Euf!e11ioFoumiere: La famigliaideale. Nell'evoluzioue della famiglia come nell'organizzazione economica e sociale, l'evoluzione progressivJ si caratterizza col passaggio dalla coercizione alla libertà, dall' incoscio al conscio. E chiaro che la famiglia ideale, esclusivamente basata sulla libertà della scelta, e mantenuta unicame~te dall'amore, non può fiorire e fruttificare che in un ambiente sociale trasfumato. ~on è se non quando la lotta per il pane sarà termiuatJ coll'associazione armonica degli sfor,i e delle volontà, sola capace di assicurare a ciascuno i godimenti riservati oggi ai viucitori, che la lotta per l'amore nell'indi\'iduo contro i propri sentimenti, e non del!' individuo contro i propri rivali, terminerà, e che si vedrà
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