'R._IVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 33 tanti. La forza delle cose lo ha condotto a cedere il passo ad una organizzazione sociale più accentrata ed unitaria. Dopo la costituzione del 1874 non restano ai cantoni che due diritti importanti, estinti i quali, può dirsi finito il federalismo della Svizzera: il diritto di legiterare in materia civile e penale ed -il diritto di levare tributi non doganali. Quanto al primo di essi ho già detto in principio come sia per tramontare, poichè non c'è dubbio che il referendum approverà la proposta dell'Assemblea federale di togliere quel diritto ai cantoni ; quanto al secondo dimostrerò che in breve esso è destinato a subire l'istessa sorte. Entrambi, infatti, spariranno per i grandi impedimenti che creano al commercio ed alle industrie, dato lo sviluppo veramente straordinario della Svizzera odierna. L'uno e l'altro costituivano il maggior pericolo per questo sviluppo e non c'è dubbio che salteranno via. Intorno allo sviluppo della industria nazionale svizzera l'annuario Farias dà delle r.otizie del più alto interesse. Fra i paesi esportatori, fatto il rapporto alla produzione totale, il primo posto spetta all'Inghilterra, il secondo alla Svizzera, la quale vien prima della stessa Germania, i cui progressi industriali son tanto vantati. La Svizzera però soffre in questo, che essa produce in gran parte generi nou di suo consumo, e quindi è tributaria dell'estero per i consumi proprii. Ma anche in ciò si nota un progresso. Del suo commercio totale la Svizzera acquista va cinque anni fa il 32 ¼ di generi all'estero, ora essa non ne ac';luista che il 30 °/0 (2). Questi progressi essa li ha fatti nell'ultimo decennio, mostrando una meravigliosa capacità a trasformare le sue attitudini agricole in attitudini industriali. Ed essi si sono avuti parallelamente all'introduzione dell'elettricità nelle industrie produttive. Qui la Svizzera si trovava a possedere un monopolio naturale prodigioso per i suoi ricchissimi corsi e cadute d'acqua. Secondo dati recenti, il costo della energia elettrica è minimo in questo paese. Per una forza di un'ora quotidiana l'energia elettrica costa a Friburgo 95 franchi all'anno, cioè costa 3 centesimi all'ora per la forza di un cavallo a vapore. Un impianto elettrico sull'Aar fa pagare I centesimo all'ora una luce di 16 candele. A Rheinfelder stanno costruendo una grande fabbrica la quale con una spesa totale d'impianto di 3,600,000 franchi otterrà una forza di 15,000 cavalli all'ora! Cosi la Svizzera ha potuto sostituire il costosissimo carbone che essa produce in minima quantità a Gerlafingen (1) Ma come queste produzioni industriali sono fatte anche con capitali stranieri e, ad ogni modo, con capitali estranei ai cantoni nei quali si impiantano, la ristretta vita locale è infranta. Il capitale, si sa, non può soffrire pesi straordinarii. A Zurigo c'è l'imposta progressiva, ma nel cantone vicino non c'e. Qui essa ha questa altezza, là essa ha quest'altra. Qui essa è imposta sul reddito, là essa è imposta sul capitale, altrove è imposta sul reddito e sul capitale. Qui i radicali sono al potere e l'imposta è forte, là sono al potere i conservatori ed essa è lievissima, se esiste. Questo fa sì che il capitale sfogge certi luoghi dove potrebbe utilmente investirsi, con gran danno del cantone, o la s11aaccumulazione è più lenta e ne soffrono gli operai. Sor~e da tale condizione di cose spontaneo il bisogno del! u11ifica1,_io11e fiscaledella Svi7,_7,_era. Lo porta con sè lo sviluppo dell'industria, cioè il progresso civile; lo condiziona l'istesso interesse dei singoli cantoni; lo reclama quindi l'opinione pubblica. · Scrive il Droz: « molti cantoni hanno stabilito recentemente delle leggi fiscali esorbitanti sulle fiere e sul colpor- (r) Vedi Trib1t11ede Gèneve, 26-27 giugno 1898. (2) Vedi Joumal desEco11omistes, 15 Giugno 1898. taggio. Secondo calcoli ufficiali, fatti dal dipartimento federale della giustizia e polizia, un viaggiatore di commercio che volesse percorrere tutti i cantoni per prendere semplicemente delle commissioni su campioni, dovrebbe pagare, secondo la natura della sua industria, un totale di tasse che potrebbero elevarsi a piu di trentamila franchi per anno! » ( 2) Si può mai immaginare che il commercio p,ossa sopportare simili ostacoli? Per assai meno gl industriali lombardi del '48 predicavano contro la disunione dell'Italia, almeno dtl punto di vista commerciale. Come dunque lo sviluppo industriale spezza materialmente i confini dei cantoni, esso crea quei bisogni giuridici ed economici per cui ne e sopportabile una legislazione, specie di diritto privato, differente da un chilometro all'altro, nè un diverso sistema fiscale. Alla unificazione del diritto ci siamo già, per la universalmente riconosciuta difettosità del sistema attuale; alla unificazione fiscale ci si avvicina a gran passo. Ora quando questi due ultimi avanzi del sistema federalistico saranno scomparsi, il cantone servirà per• denotare una particolare giurisdizione amministrativa e lo Stato forte ed accentrato premerà su tutta la nazione. E più sarà esso_forte qui che altrove, poichè il progresso, forse prematuro, dei principii socialistici e già valso ad attribuirgli funzioni economiche prima di privata spettanza. Con la legge del 20 febbraio ultimo, che ha nazionalizzato le strade ferrate, lo Stato ha avuto un controllo diretto nella vita economica di tutti i cantoni. Dippiù il progetto della Banca di Stato è maturo per l'opinione pubblica. Quando lo Stato avrà nelle mani questi due forti strumenti economici (poichè le ferrovie saranno nelle sue mani solo fra cinque anni) non tarder.ì a formarsi saldamente una classe di politicanti, della quale già esistono i germi, che separandosi dalla massa dt:clpaese, darà alla Svizzera lo spettacolo degli stessi disastri di cui altrove è prodiga la corruzione politica. La formazione di una borghesia industriale assai forte fa passare la Svizzera dal sistema federale all'unità politica, come è av,·enuto dappertutto, e crea le condizioni di esistenza di uno Stato accentratore, in cui fioriranno, come dappertutto, la corruzione e la frode. Ed anche la leggenda della Svizzera semplice e patriarcale sarà distrutta. ARTURO LABRIOLA. LaFiloso~foiasiteivlascuola Le piu importanti produzioni nel campo scien1ifico e in quello dell'arte rappresentano la sintesi organica del pensiero e delle i<lealiti di un dato momento storico. Epperò, dando il bando alle premeditazioni schematiche e aprioristiche, la Scuola dev'essere scudiata come un essere vivo. In vero, gli individui che la compongono suno di ossa, carne e sangue, legati inoltre dJ rapporti concreti di eredità di ambiente d' interessi economici e morali con altri individui reali, componenti la comunanza sociale. La scienza della educazione, emergente dal - lo studio del!' ah.amo, considerato come palritante di vita di sensibilità <li gioie di sofferenze di passioni e di aspirazioni, rende immagine della scienza penale positiva, che nello studio astratto del delitto ha sostituito quello del ddin,- (1) N. Droz, Essaiséco11omiques, pag. 342.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==