Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 1 - 15 luglio 1898

6 'l{.IVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI tra i quali stanno i Ferrari, i Celli, i Lamola ecc. - dopo la solenne approvaz:one che l'operato del Prefetto di Torino ha ricevuto dal Ministro in pieno Parlamento? Sinora quando un depurato Jenunziava una porcheria commessa dalle autorità politiche, il rappresentante del governo nella Camera, o negava il fatto o lo contorceva in guisa da fare apparire bianco ciò che era nero. E questo sistema non era che una volgare, ignominiosa ipocrisia perchè tutti erano convinti che il ministro mentiva, e che la porcheria era o imposta o approvata. Se questo non era il caso, a quattr'occhi, in un angolo dell'aula, accanto alla porta di destra o di sinistra il Ministro magari era pronto a confessare all'interpellante che il Prefetto aveva esorbitat0, rr.a che il supremo principio di au!orita costringeva a non confessarlo. Tutto questo, ripetiamo, era indegno ed erigeva a sistema di governo la mentogna; noi lodiamo, perciò, l'on. Pelloux, che, accettando la preghiera datagli nel numero precedente, ha dichiarato francamente di non volerlo continuato; e lo lodiamo perchè con ciò si ritorna a quella sincerità, ch'era il lato buono del governo borbonico. Col quale non c'erano tranelli liberaleschi : si sapeva che il go\•erno non consentiva si parlasse di questo o di quest'altro, ed ogni suddito - cittadini non ce n'erano - sapeva a che tenersi; sapeva di andare in carcere o in esilio se contravveniva agli ordini del governo. Col regime italico costituzionale i cittadini credevano di potere eserc: tare un diritto parlando o scrivendo libera - . mente e si trovavano ingannati, perchè imbroccavano lo ste~so la via dell'esilio o della prigione. A que~to sistema ha posto fine !'on. Pelloux; dal quale in una prossima occasione ci attendiamo il resto, che potrà essere formubto in un avvisetto laconico del seguente tenore: in lempi elettorali e pmnesso di parlare o di scrivereagli elettori soltanto ai candidati che avranno ollenuto anticipatammte -il regio exequatur. Noi comprendiamo prrfettamente che siffatta prospettiva abbia messo di gran buon umore gli ascari della Camera, sicuri di averlo sempre quel regio exequat1tr, perchè essi essendo uomini di carattere sono e saranno sempre goi-ernativi; e comprendiamo anche che la letizia interna si sia tradotta in approvazione e ilarita secondo. il resoconto parlamentare. Non siamo tanto stolti da augurarci che il loro sia il riso provocato da Guimplaine nell'alta Camera inglese: riso che a data ora si tramutò in terrore. Queste cose poteva immaginarle soltanto la fantasia romanzesca di Vittor Hugo. Ma ci confortiamo davvero apprendendo che finalmente si sia trovato un uomo, che abbia inaugurato il governo_ della verità. È quello che ci vuole. La verità è il farmaco ricostituente dei popoli incarogniti; la verità è la grande dea a cui tutto voleva si sacrificasse il Carlyle ; la verità è la madre di tutte le virtù. Sia onore e gloria al generale Pelloux, che l'ha fatta rientrare in Montecitorio d'onde da gran tempo si era allontanata. Per cambiamenti di indirizzi rivolgersi al Signor GIOACCHINO ~i01'TALBANO - ria Sardegna, N. 22. Roma. GIUSEPPE COLOMBO Nulla c'è di comune tra l'on. deputato di Milano e gli uomini della nostra Rivista: non il temperamento, non gli studi, non gl' ideali politici; eppure ripetutamente in questi tre anni di vita l'abbiamo lodato apertamente, e spesso incondizionatamente. L'abbiamo lodato pel giusto criterio ch'egli ha di proporz;onare le spese militari alla potenzialità economica; l'abbiamo lodato pc r.:hè si è chiarito uomo ci caratte: e rinunziando due volte al potere, anzichè venire meno alle pro• prie convinzioni; l'abbiamo lodato perchè mentre: imperversava feroce Li reazione tra i suoi amici politici di Milano egli ebbe il coraggio di far sentire la parola del buon senso, della rettitudine e della verità pur destando il loro insano è villano risentimento. Ancora di più dobbiamo lodarlo ora perchè ha compiuto un atto onesto, destinato a rimanere secreto e che non poteva perciò procurargli fama, lodi ed ammirazione: . Consta a noi per un fortunato accidente - e manterremo l' esattezza della notizia nonostante tutte le! smentite, che ci potessero venire; anche se ci venissero, per ragioni di delicatezza facili a comprendersi, dallo stesso on. Colombo - che il deputato per Milano dette informazioni inspirate ad amore del vero, ad imparzialità, alla commissione, di cui egli faceva parte, la quale studiò la domanda di aurorizzazione a procedere contro Turati, De Andreis e C.i. In questi tempi di suprema viltà il caso è fenomenale, e noi sentiamo il dovere di segnalarlo più che agli amici nostri, a quanti amano la pa- .tria ed odiano la menzogna. Lo segnaliamo perchè a noi sembra che il rendere giustizia agli avversari e tributar loro lode, sia per noi, che, talora, trascinati ed accecati dalla pilssione politica li aggrediamo aspramente, tanto più doveroso quanto il mettere in eddenza i titoli di onore dei nostri amici. LA R1vISTA. IL PUNTO NERO (Africa maledetta) La stampa italiana, stremata di forze colla soppressione dei giornali democratici e indipendenti, non si è occupata abbastanza di un caso grave, che si è svolta in seno della Giunta generale del bilancio e di cui si parla nei crocchi di Montecitorio. Ecco di che cosa si tratta. L'on. Sola, re!arore della sotto-Commis~ione pel bilancio degli Esteri, aveva presentato un disegno di relazione 1 nel quale onestamente e coraggiosa-

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