Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 1 - 15 luglio 1898

12 'R._IVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIE1\'ZE SOCIALI casione di sperimentare coi mit'i occhi gli efleni salutari - consiste nel concedere la vendita al minuto degli spiriti in monopolio a società filantropiche dette Samlag o Bolag, le quali versano tutti i profitti eccedenti il 5 °lo a opere pie ed a società di beneficenza : esse poi non somministrano ai bevitori che una certa quantità di liquore per volta. I risultati sono stati sorpren :lenti come risulta anche da qualche fatto citato più sopra. A tutto ciò poi si debbono aggiungere i rimedi d'ordine sociale. Quando, come spesso pur è, l'alcoolismo ha per scusa l'eccesso di lavoro cui sono soggette le classi lavoratrici, onde credono trovare nel violento stimolo momentaneo che dà l'alcool la forza che si sentono venir meno, allora, naturalmente, non c' è altro rimedio che una graduata e saggia diminuzione delle ore di lavoro, come ha dimostrato anche il mio buon amico Adolfo Zerboglio, nel suo sapiente ed eccellente libro sull'Alcoolismo. Tale il porrC'unurn necessaritttn della situazione, se si Tuole ancora arrivare in tempo a salvare la Francia da un flagello che le costa - in tutti i sensi - ogni anno quanto una guerra perduta, bisogna testo agire energicamente sulh pubblica opinione, per opporre alla corrente attuale che quasi ammira il bevitore crdne e dispregia'- i sobrii, un sentimento diffuso di moderazione hell'uso degli stimolanti e un senso vivo di rispetto per tutti quelli che sanno vincere questa vo!gue e bassa attrattiva degli eccitanti. Se no; fra breve si intoned il Finis Galliae ! CLAUDIO TREVES. ~ ~'..._,/'~~'-.,/'""\,,../"'\ Il Tartarin dell' Egoarchia Grande rappresentazione! Spettacolo non mai veduto! Accorrete ad ammirare il fenomeno vivente, l'uomo della Nuova Zelanda, mangiatore di polli vivi. ed esecutore della celebre danza delle spade! Noi siamo, signore e signori, sulla soglia d'uno dei piu vistosi baracconi costruiti nella fiera della vanità ... intellettuale. Ecco quà : sul telone spicca, a lettere di scatola, l'indicazione della assolutanovita che vi si mostra: al disopra Uomini e Ideedel domani, al disotto l'Egoarchia. Nel mezzo campeggia la mirabolante figura del \• fenomeno vivente». La vedete questa faccia di uomo recante i segni più spiccati dell'alienazione mentale, con i capelli serpentini, con gli occhi spiritati e stravolti,• circondate da un aureola di spine, e protendentesi in ava1ti, con grande tensione dei muscoli del collo, nello sforzo di richiamare su di sè i'attenzione della folla? Questo è, signore e signori, l'autentirn ritr.mo dell'egoarca, dell'uomo-fenomeno, di colui il quale (vedere per credere!) vi farà ammirare cose non mai contemplate. da occhio umano, vi farà udire voci terribili e nuove che non mai ferirono orecchio di vivente. Egli è l'uomo che ha per primo '' scoperto ed espresso ,, il segreto di tutte le scienze occulte, egli è l' incantatere dei serpenti, l'evocatore degli spiriti. Egli è l'uomo che ravvolte in un bianco lenzuolo, illuminato da una magica luce, pronuncierà al vostro orecchio, senza tremarne, delle spaventose; be5temmie, delle parole terribilmente tragiche, che vi faranno cadere al suolo privi di sensi per la paura. Udite ! udite! Egli è l'uomo, che vi dimostrerà come (coraggio!) la morale si~ una colpa, la virtu una tabe, il lavoro una dannazione. Egli è l'uomo che oserà provarvi ( non tramortite!) che " la sessualità, l'ozio, l'elevazione, la contemplazione sono gli stati più nobili, più propriamentè umani -dell'uomo,,. Egli è quegli finalmente che vi farà (radunate tutte le vostre forze!) la suprema profe.zia che cioè la società, e con essa l'amore, devono finire per vantaggio del!' uomo. Avanti, signore e signori ! Venite ad assistere alla grande rappresentazione, venite ad ammirare lo straordinario fenomeno ! Cosi press' a poco si annuncia, nella copertina e nella prefazione, il recente, e già meritatamente celebre libro del signor Mario Moras~o. Il ]errore si accosta trepidante e riverente al Volume (V grande) che gli deve dare la nuova chiave della vira e della storia; comincia a sfogliare con raccoglimento evenerazione le sacre pagine in cui sono consegnate quelle scoperte donde brillerà al mondo, come a Paolo sulla via di Damasco, la luce della vo?rità; s'appresta ad attingere con singolare desiderio ai pensieri misteriosi che sono contenuti in queste 3 18. pagine e di cui ad ogni riga vede affermare che nessun altro prima dell'autore li aveva concepiti ed espressi; e... ohimè ! Quando, nelle fiere di cimi, il proprietario del baraccone dove si fa vedere ia donna-cannone o la. foca parlante decanta alla folla le meraviglie visibili internamente, egli sa di dire un gran sacco di fanfaluche e sa anche che per pochi individui cheabboccano moltissimi ridono e se la spassano alle sue spalle. Ed al Morasso passerà forse anche lontanamente per il capo che quelle frasi che egli crede appariscano a noi « come bestemmie », e con le quali quindi egli ritiene di inorridirci e di scandalizzarci, ci appariscono semplicemente delle buffonate buone tutt'al più a provocare attorno a chi . le emette l'asbeslosgelos omerico? Pare di no. L'illustre autore infatti in un articolo pubblicato sulla Gazzetta di Venezia del 18 Aprile, a proposito di una critica fatta a questo stesso libro, dice, press'a poco, cosi : si sta facendo una campagna contro• ogni "s'upremazia individuale e sociale,, si sta bandendo una crociata contro l'intellettualismo. La supremazia individuale, l'mtellettualismo, sono io. Ragliate pure, o piccola gente ! Io continuerò a '' rischiarare con la fiamma della mia anima superba il mondo moderno,,. Ecco: secondo me, se il Morasso crede veramente che il mondo, o i nati dopo il '70, o i proletarii, o i socialisti, lo piglino sul serio, il Sior Tonin Bouagrazia mancherebbe alla sua funzione storica se non cercasse di levargli dalla testa un'opinionecosi radicalmente sbagliata. .. * * Non è che a me dispiacciono quei libri di sociologia leggera e r0ti11anzesca che sono diventati da qualche tempo di moda. Li leggo anzi assai volentieri e credo che essi possano, colle loro fragili ma eleganti costruzioni ideali, offrir.e un succedaneo vantaggioso al romanzo propriamente detto. Infatti, invece del dramma dei costumi e delle pas-

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