RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI 347 Possa questo soffio sublime di poesia, di speranza, d'italianità gentile e fiera che ci ricongiunge ai grandi vaticinatori, ai martiri sacri, agli eroi leggendari del nostro risorgimento: a Dante, a Maz- -zini, a Garibaldi, far rivivere, nelle coscienze ac- ,casciate, l'amore, l'entusiasmo, la fede nei nostri de- =stini. Possa l'esempio degl'irre'Ìenti, sprezzatori del benessere scompagnato dalla libertà e dalla patria, sfidanti lo slavismo minaccioso e formidabile nella forza che gli viene dall'Impero e dalla Chiesa, per tener viva, attraverso lotte e do!ori indicibili, la sa- _cra fiamma patriottica, ispirarci il coraggio per combattere senza tregua la immoralità scettica, la corruzione sfacciata, l'ignoranza audace, che sono] le piaghe immonde della nostra vita pubblica, 6 uardando fiduciosi alla meta fulgente. - -L'epigrafe che illustra la gentile allegoria trac- -ciaia sulla medaglia coniata a Trieste per tramandare il fatto patriottico, è l'ispirazione suprema dei fratelli irredenti ed e anche un ammonimento per noi: , COMMEMORANDO IL PATTO A GUARENTIGIA DELLA LIBERT A' D'ITALIA VOLUTO DAL POPOLO E DAL RE TRIESTE ATTENDE Non Trieste soltanto, tutta l'Italia attende il fausto giorno del trionfo della libertà nell'Italia nuova, e quel giorno sarà il primo della sua vera grandezza. ~~~~~~X~'j(~XiY~~~~ _ L 'on. COLAJANNI Monarchico e la riduzionedelle spesemilitari (Il parere dei co:1servatori onesti ed intelligenti). Telegrafata da Napoli, al Corrieredella Sera di Milano, la seguente notizia, fu d'un tratto riprodotta in tutti i giornali della penisola : « Altro soggetto di conversazione,non col deputato suddetto ma con, altri, è stata la semi-evoluzionedel Colajanni, il quale ha dichiarato che se si riduce la rendita al 3 °/o e se si rinviano a cas~ rno,ooo uomini egli diverrà monarchico. Amici e nemici in politica commentanoin vario senso non favorevoledi sicuro queste novelle teorie >>. Io la lessi sul Messaggero, il quale accortamente fece seguire al titolo, Colajanni monarchico, un grosso punt0 interrogativo, messaggero di un'altra ammirativo, che veniva dopo. Quanto grottesca, a dir poco, sia codesta fantastica notizia è inutile ir.ostrare. Basti dir~ che contemporaneamente ad essa la Zeit di Vienna pubblicava, a firma del Colajaoni, un articolo, che ha semplicemente sdegnato i bigotti della monarchia. La sciocchezza con tanta diligenza telegrafata alla Sera non meritava, a dir vero, l'onore d'unadiscusoione; ma !'on. amico e direttore volle mandare la sua brava smentita, per toglierne occasione a ripetere quale sia il suo esplicito pensiero sulla situazione presente. A parecchi amici personali, monarchici e conservatori, egli più d'una volta ha osservato, che un rimedio per consolidare la monarchia e neutralizzare la propaganda dei cosiddettiparti:i sovversivi e' è, e semolicissimo: diminuire le spesemilitari e ridurre la rendita in guisa da ottenere 150 milioni d'economia: consacrarequesta,per 120 milioni, in allievamentod'imposte - stti consumi necessari, rnlle quoteminime della imposta fondiaria - e per gli altri 30, in lavori pubblici d'incontestatautiiita. Sono le due proposte sovversive? nascond_ono una qualche insidia.... repubblicana? La via da l:,attere, in quanto alla riduzione della rendita - e non nei modi legittimi della conversione praticata in Francia- venne add tata da Sidney Sonnino. Il Parlamento, allora, lo segui, lo approvò, e fu un bene, chè senza la economia di oltre quaranta_milioni ottenutasi con la legge, la quale portò al 20 •r• l'imposta di ricchezza mobile, non si sa a quali· spaventevoli estremi si troverebbe ridotto il nostro misero bilancio. Altro che pareggio, e proposte di sgravio! Dunque, si tratterebbe solo di applicare il rimedio, altra volta adoperato dal Sonnino con coraggio, con la determinazione ferma di trarne il massimo profitto. La proposta - non vale negarlo - si presta a gravi critiche dal lato morale. Ecchè? Salùs reipublicae suprema lex est, in primo luogo. Agli stessi creditori poi, si potrebbe dimostrare, come il loro stesso interesse esiga il sacrifizio, come il sacrifizio sia neces,ario, essendo la facoltà contributiva del paese, completamente esaurita. Cose tutte che hanno mostrato il Flora, il Conigli,1ni, le cui conclusioni i lettori della Rivista (N. 2 r e 22) conoscono. Si dice: se non imposte nuove, devono esser possibili almeno riduzioni di spese. Va bene. Ma in quali capitoli del bilancio si possono praticare economie?. Le raschiature dei cosi detti servizicivili sono state fatte: continuarle equivarrebbe ridurre !-'Italiaad un paese, ad uno stato incivile, senza contare che alcuni bilanci (istruzione, agricoltura), hanno bisogno di una nutrizione più abbondante, tanto sono ..... esauriti. Il decentramento! Eccolo, il sistema che dovrebbe salvarci! Coloro che in tal maniera si esprimono - e non son pochi - non sanno quel che dicono. Decentrare i servizi non significa abolirli. E non abolendoli, bisogna pagarli. Oh non vi :1 bbraccia certamente il contribuente, al quale venite, novelli Gabrieli, ad annunziare che d'ora in avanti egli non pagherà più allo Stato .•. ma al Comune! Anzi, vi potrebbe rispondere come l'asino di papa Esopo: ...... Quid refert mea Cui serviam, clitellas dum portem meas? Ed allora? Le serie economie non si possono fare che nelle spese militari - resta provato· La proposta, solo perchè viene da un repubblicano ha da esser messa in qnarantena, ha da essere sdegnos:unente rigettata? Chi conosce la storia, sa bene che una rivoluzione non è stata mai il frutto di appelli incendiari, di rnene sovversive, in altri termini, dell'opera dei rivoluzionari: una rivoluzione è il lobico risultato delle condizioni economiche e morali, che la preparano, che la rendono inevitabile. La cosa è cosi .:hiara e nota, che i conservatori italiani, intelligenti, hanno espresso il medesimo avviso dell'on. Colajanni.
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