Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 23 - 15 giugno 1898

RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI 35i -vicende legislative del dazio doganale sul frumento in ::Portogallo( Revuetolitique et parlamentaire Maggio I 898). . • • Il De Castro, constatato l'aumento della importazione .del frumento nel Portogallo, da 519 ettolitri nel 1861 ad 1,792,207 ettolitri nel 1897, dimostra ch'è facile produrre all'interno questa quantità, liberando la nazione dal pe- .ricolo di essere affamata in caso di guerra, e risparmiando l'esodo di 18 a 34 milioni all'anno in oro per compra di cereali. I legislatori uccisero quasi la coltivazione del frumento nel Portogallo trascinati nella corrente dal libero scambio. Infatti sotto l'influenza di leggi protettrici dell'agri• coltura, dal 1821 al 1855 esportò sinanco per un milione di lire all'anno di grano. I consumatori non potevano lamentarsi perchè aurante lo stesso periodo coll'accresciuta produzione ne diminuì il prezzo medio. Dal 1856 al 1888 invece si agevolò l'impor~azione de\ fr~- mento straniero. Il prezzo del mercato divenne densono; ma il consumatore non potè accorgersene. Questo regime liberista suscitò molte proteste; ma solo nel 1888 si riusci a far mutare strada al governo. Colla legge del 19 Luglio 188~ aumentaro~o i. diritti_di do-: gana sui cereali e sulle fanne co~ autonzza~1one ~1~levarli o di abbassarli per combattere I effetto dei pr~m1d1espo~- tazione che i paesi esportatori potevano offnre o per evitare il rialzo del prezzo del pane. Il governo do~eva fa. vorire lo stabilimento di panifici municipali a Lisbona, a Porto e in altre città prestando gli edifizì nazionali per l'installazione e permettendo la libera entrata delle macchine e degli ute_nsilidestinati. alla pani_ficazi~ne.m_uni- -cipale. Questa misura era destmata ad 1mped1re11nalzo del prezzo del pane per cause fittizie. Ma questa legge non soddi,fece nessuno; perchè i rialzi che si succedevano ai ribassi nella tariffa mantennero una incertezza dannosa a tutti, agli agricoltori, agli speculatori, ed ai consumatori. Colla legge del 15 Luglio 1889 non si permetteva l'entrata del frumento estero che in tre casi: 1° quando l'importatore provava che aveva comprato e macinato in grano nazionale il doppio della quantità, che ~oleva introdurre; 2° quando il prezzo del frumento nazionale sorpassava in media il prezzo di 60_ reis (?g~i 22 centesimi) al chilogramma; 3° quando 11cons1gho del mercato centrale dei produttori agricoli dic_hiar~vache non -vi era più frumento da vendere. Il dazio d1 entrata era fissato a 7 centesimi per chilogramma. (1) Per evitare che si elevasse troppo il prezzo del pane, il governo fu autorizzato. anche nell'assenza del potere legislativo, e previa consultazione del Consiglio di agri- -coltura, del commercio, della dogana ecc. a permett~re l'entrata delle farine ed a modificare la tariffa. La tariffa fu abbassata parecchie volte, e la legge_ 27 ~gosto 18?1 stabili che il grano estero pagherebbe 1 dazi che le circostanze del mercato consiglierebbero. La prima clausola non fu osservata che per sette mesi e venne abolita definitivamente in Agosto 1891, perchè in_ pratica rivelossi vessatoria e di difficile controllo. Il regime protezionista da allora in poi è stato mantenuto e si sono migliorati i regolamenti_ relativi. . . . Quelli che hanno perduto molto _sono stati 1 fa_bbn~ canti di tarina, che hanno cercato d1 provocare scwpen e rialzi nel prezzo del pane. . Il fatto è possibile non per altro che pel gran numero dei panifizi stabiliti a Lisbona; perciò la legge del 26 Novembre 1893 ne fissò il numero e stabili il calmiere pel prezzo del paue. La legge adunque diyide l'an1;ata ao-ricola in due periodi nettamente separati: nel pnmo c~ la compra del frumento portoghese; n_elsecocd? c'è l'importazione dc.i frumenti esteri. Per evitare le situazioni anormali il governo autorizza l'importazione delle farine o la compra per suo conto. . Con ciò si evita il rialzo del prezzo del pane e s1 garantisce un prezzo rimuneratore alla vendita dei grani nazionali. Perchè la seconda condizione possa essere effettiva lo stato possiede e fa funzionare una fabbrica nella quale i frumenti nazionali ancora disponibili durante il periodo del dell'importazione delle farine estere, possono essere trasmutati in farina. Lo Stato ba saputo mantenere la legge nonostante i fabbricanti di farine che due o tre volte hanno tentato demolirla; e la legge ba ottenuto gli effetti desiderati: ha mantenuto il prezzo rimuneratore del grano ed ha evitato il caro prezzo del pane. Ci siamo occupati di queste legislazione del Portogallo perchè ci sembra interessantissima; non tanto per la specie di scala mobile che consacra e che è stata discussa e sperimentata altrove, quanto per l'intervento diretto dello Stato nella molitura del grano e nella panificazione. L'esperimento è degno di richiamare l'attenzione de~li studiosi di questa importante questione dell'approvvigionamento di un paese e del prezzo del pane. SICULO. I"conservatori,, el'Igiesonceiale V' hanno dei « conservatori -» nel campo del1' Igiene pubblic~, come ve ne hanno nel campo della Politica; in questo sono la maggioranza, in quello invece la minoranza; il che però non e~clude che non si debbono ascoltare e discutere le ragioni che adducono. Essi dicono: un buon vestiario è un lusso, non una vera necessità fisiologica ; una buona razione alimentare d'albumina è un altro lusso e non già un assoluto e stretto bisogno dell'organismo; finalmente un'alta mortalità, un gran numero di morti premature, sono un bene e non un danno sociale. Un buon vestiario è un lusso ? Che il vestiario risparmi all'uomo irradiazione di calore e quindi le calorìe e il cibo che le fornisce alla macchina umana, oltre che risparmia squilibri di temperatura e quindi raffreddamenti del corpo, si riteneva un assioma, fino a quando uno degli igienisti « conservat0ri », il Gei gel, credette d'avere sperimentalmente dimostrato nel I 884 che l'uomo cosi ,·estito come nudo irradia sempre la stessa quantità di calore. Il vestiario dunque sarebbe in questO senso inutile, e dall'esserne sprovvisti o poco provvisti i proletari non n'avrebbero a soffrire. Ma, in .verità, l'esperienza secolare dell'uomo socievole, e la stessa zoologia comparata dicono il contrario. E le recenti ben condotte esperienze di Rubner e Rumpel dimostrano l'errore del Geigel. Difatt0 un braccio nudo irradia 25-33 ¼ di calore più che un braccio vestito, e questo tanto è più ricoperto e tanto più risparmia calore. Cosicchè per mantenere l'equilibrio del calore animale due sono i modi : o diminuirne le perdite mediante il vestiario od aumentarne la produzione cioè la nutrizione dalla quale le calorie si sviluppano. Il vestiario è dunque come una cassa di rispannio Jel ·cibo; chi può meglio nutrirsi ha meno bisogno di vestiario. Viceversa poi chi ha poco da mangiare ha poco anche da vestire ed abita case mal riparate; sicchè le ingiustizie d'igiene sociale si cumulano !

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