Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 22 - 30 maggio 1898

RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIBNZESOCIALI bani contro gli sfortunati Spagnuoli. L'ingiustizia essendo qnasi sempre dal lato dei forti, la Revue si gloria di essere coi deboli, e se la buona fortuna ha voluto che gli Stati Uniti per una volta rompano la regola, facendo deIla difesa degli infelici la causa del più forte, benediciamo l'America, senza dir male della rivoluzione cubana che ci fu sempre si cara. Ciò vuol dire che nella guerra ispano americana le nostre simpatie sono tutte per i cnbani ». · * * * Abbiamo riprodotte queste dichiarazioni perchè ven- . gono dalla Francia dove un altro giornalismogiallo - quello che difende gl'interessi dei banchieri creditori della <ipagna - vorrebbe dare ad intendere di essere commosso per la sventure della sorella latina, e ci piace che · una nota discordante e pienamente unisona colla nostra venga dalla diffusissima Revue des Revues. Questa dichiarazione la dedichiamo a quei giornali di Italia, che ali' improvviso si son mostrati teneri dei legami di razza e che riconoscono nella Spagna una sorella, a cui augurano la vittoria. Se questo sentimento li insrirasse davvero, pur dissentendo, le loro proteste ci riuscirebbero simpatiche. Ma il sentimento della razza non è che una menzogna; tanto vero che esso scomparisce · appena si parla della Francia, che non è una sorella oggi e lo era quando il Napoleonide imperava. La verita è diversa: una parte della nostra stampa si sdilinquisce per la Spagna, non perchè essa appartenga alla rana latina, ma perchè è retta a monarchia e si trova in lotta contro la grande repubblica americana, la cui intraprendenza li spaventa; come li spaventa la prospettiva di una sconfitta degli hidalgos, che farebbe prendere la via dell'esilio a Don Alfonso XII I ed alla recrina reggente. Noi invero non ci lasciamo guidare in questa occasione da alcuna predilezione per questa anz1chè per una altra forma di governo, ma facciamo voti per la causa della giustizia, per la liberazione dei cubani da un giogo iniquo. Il sentimento della razza non ci trova, però, indifferenti, e facciamo voti ardenti, quindi, che la Sr,agna liberata da Cuba è retta civilmente possa unirsi ali Italia e alla Francia per far sì che i latini prendano il posto che loro spetta nella storia del Mediterraneo, in attesa del giorno in cui esso sia veramente libero ed aperto a tutti, e cessi di essere un mare inglese, qual' è ora, per colpa delle divisioni tra le sorelle latine, che nella politica e nella economia fanno gl'interessi degli altri .. LA RIVISTA. LA LEZIONE DI UN BORBONE Ferdinando II Re delle Due Sicilie acquistassi fama tristissima per la repressione dei moti politici che furono frequenti durante il suo lungo regno, e passò alla storia col nomignolo di Re Bom11a perchè fece bombardare Palermo, Messina e Catania, che non volevano saperne di lui. Giustizia vuole, però, che accanto al molto male da lui fatto si ricordino gli atti, che gli fanno or ore. Uno di questi lo troviamo citato opportunamente dall' Avant-i I e sentiamo il dovere di riprodurlo. È il Regio Decreto delli r r Gennaio 18 31: FERDINANDO II per la grazia di Dio Re del regno delle due Sicilie di Gerusalemme etc. Duca di Parma, Piacenza, Castro etc. Gran principe ereditario di Toscana etc. etc. Noi abbiamo voluto conoscere lo stato della situazione della Tesoreria generale di Napoli. Per quanto triste essa sia non ne facciamo un mistero. Questa leale franchezza sarà. degna del popolo generoso di cui la Provvidenza ci ha affidato il governo. Posta dunque a nudo la cosa, il deficit effettivo che esiste pel 1831 è di ducati 1,128,167. Noi ne fummo profondamente rattristati, ma non disarmati. Fedeli alla nostra promessa di fare ogni personale sacrificio, noi abbiamo già conceduto un rilascio dalla no- . stra borsa di ducati 180,000; altro ne facciamo dall'assestamento della nostra Casa per ducati 190,000. Abbiamo ottenuto dai diversi rami della marina e della guerra un'eccedenza di ducati 350,000. La severa riforma dei diversi ministeri ha prodotto un'altra economia di ducati 351,677. Pare~giati in tale modo gl' introiti con le spese per l'esercizio 1831, rimane disponibile la somma di ducati 110,050. Noi abbiamo proposto impegnarli a sollievo del nostro popolo con la riduzione del dazio sul macinato: I commenti e i confronti non ci sono consentiti ; nè sono necessarii. Il documento è chiarissimo. Al Prof. Cesare Lombroso UNA RETTIFICAINOPPORTUNA L'illustre Prof. Cesare Lombroso, pel quale nonostante il profondo dissenso scientifico, nutro viva ammirazione, appena letto il brano del mio articolo : Settentrionalie meridionali (N. 20 della Rivista Popolare) (1) che lo riguarda ha mandato al Germinal di Torino que5ta rettifica, che riproduco integralmente : « Accusandomi, con troppa inesattezza nella sua rivista, l'egregio deputato Colajanni, di essermi accorto solo ora, e con poco mio pericolo, della criminalità di Crispi, lo invito a compulsare la seconda edizione del mio Uomo delinquente, scritta nel 1875-76, stampata nel 1878 a Torino, pag. 258, d<.,vetroverà citati i nomi di Nicotera e Crispi \Ìcino a quelli di Luciani e Paggi, per mostrare quanto sia breve il passo dalle imprese più crenerose alla violenza più immorale, e fino forse al delitto ; e nel!' Incrementoal delitto in Ilalia ( 1879) ho precisato fino a che punto l'influenza politica nell'amministrazione sia stata causa del!' incremento del delitto, che fin d'allora cominciava a notarsi in Italia. Oh! non ho dunque, ora, calpestato un caduto; ho solo rinnovato l'accusa formulata quando il farlo era un pericolo. D'altronde da noi i disonesti cadono in piedi e son più potenti di prima ; e quindi non fa opera codarda chi tenta denunciarli ». CESARE LOMBROSO. Se l'illustre psichiatra di Torino avesse riprodotto integralmente le frasi, che lo riguardavano, forse riflettendovi sopra mentre le copiava, avrebbe rinunziato alla rettifica, nonostante la quale il mio giudizio rimane sostanzialmente esatto. Di esso non deploro che la vivacita della frase sfuggitami mentre scrivevo. Il Prof. Lombroso sa che io conosco le due opere alle quali mi ha rinviato per farmi sapere come egli la pensi sul conto di Francesco Crispi; ( 1) Colgo questa occasione per avvertire i lettori, che sospesi la pubblicazione della 2" parte del mio articolo per raaioni di delicatezza e di opportunità politica ch'essi sapranno ~pprezzare. Sullo stesso anic.mento ~lla 'J:._i'l:ista. perve~ae _un magnifico studio del Prof. Ettore C1ccott1, 1 cm punti pnocipali fecero parte di una coalereaza tenuta in Milano nello scorso aprile. Sarà pubblicata a suo tempo.

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