RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI 327 migliaia di arrestati e di feriti ; le centinaia di tumultuanti uccisi - contro due paia di soldati che nei tumulti lasciarono la vita - sono delle verità sacrosante che nessuno oserà smentire. Menzogne e verità in questo cupo quarto d'ora servono a caratterizzaré le classi dirigenti e il governo d'Italia: le une e l'altro incamminati nella via della perdizione. LA RIVISTA. L'AZIONE DEL GIORNALISMO NELLA GUERRA ISPANO-AMERICANA La Revue des Revues ( I 5 maggio) pubblica un interessante articolo di Gribayedoff sul Giornalismo aiallo in America e sull'azione preponderante ch'esso h; esercitato per far scoppiare la guerra tra la Spagna e gli Stati Uniti. Questa denominazione di giornalismo giallo non data che da due anni, ed ha origine dalla pubblicazione nel New-York Herald e nel Journal di una serie di caricature a colori, che narravano le prodezze del Yollw ](id (il ragazzaccio giallo) ( r), un tipo divenuto rapidamente popolare e che incarna l'ardire a tutte le cattive tendenze degli abitanti della grande repubblica. Il giornalismogiallo viene rappresentato principalmente dal New-Yorli World e del New-Yor/1Journal i quali adoperano mezzi disonesti e violenti per raggiuacrere i loro intenti. Del giornalismo giallo scrive il Gribayedofl: « Un Europeo, fra le mani del quale cade un simile « giornale si domanda se c'è veramente negli Stati Uniti « un pubblico tanto ingenuo e tanto privo di senso mo- « raie per farsi complice dell'opera di corruzione intra- « presa da siffatta stampa ... A New York nessuno si com- « move più delle manovre stravaganti, della disonestà, « della pornografia appena velata di questi luridi gior- « nali. Il senso morale si è pervertito ad un tale punto, « che ciò che avrebbe sollevato l'indignazione generale « dieci anni or sono, oggi passa inosservato ». Senza dilungarci sulla potenza finanziaria e sulle vicende dei direttori del World e del Journal - Pulitzer e Hearst - ci limiteremo qui a notare, che si deve sopratutto a questi due giornali la sovraeccitazione dello spirito pubblico, l'esplosione irrefrenabile di jingoismo, che condusse alla presente guerra ispano-americana. La réclame più colossale, più sbalorditoia, più immaginosa venne adoperata per magnificare la potenza degli Stati Uniti e per ingigantire le infamie della Spagna. La descrizione della miseria e delle sofferenze - indubbiamente inaudite - dei reconcentrados di Cuba, di cui fece anche cenno la Rivista, si è prestata meravigliosamente ai fini del giornalismo giallo, che mise in ridicolo le esitazioni di Mack Kinley e dei fautori della pace. L'intimidazione venne largamente adoperata. Il giornalismo giallo anche in questa occasione ricorse ai suoi metodi disonesti e violenti; ed è tipico il caso Roosevelt. . « Il New-York Journal ebbe la disgraziata idea d'invitare Roosevelt a fare una dichiarazione bellicosa e provocante verso la Spagna, ma da uomo di stato, corretto, il segretario per la marina vi si rifiutò formalmente malgrado le insistenze del repoder. Intanto con sua grande meraviglia alcuni giorni dopo lesse nel New-York Journal la dichiarazione che gli era stata chiesta. Lo stesso giorno riceveva dal direttore del Journal una lettera intimantegli di non smentire le parole a lui attribuite, sotto pena di cadere in disgrazia. A questa minaccia Roosevelt dette la seguente risposta: (I) Non ci pare che [{id possa tradursi con biric/Jillo. Il Kid è qnalche cosa di peggio. « Caro signore, ~ Io n?n ve~g? _a smentire_ la ~toria ;_l'ho già smen- « tlta nei termm1 1meno equivoci. La dichiarazione con- « tenuta nel Journal di oggi. è una menzogna assoluta. « Ho detto parecchie volte al vostro reporter che non « volevo accordargli intervista di sorta alcuna. La sua « condotta è stata infame e voi stesso dovevate sapere che «· tale intervista non poteva emanare da me. Voi dite « nel vostro paragrafo finale, che voi sperate di non do- ,, ver cambiare di opinione sul mio conto. Di nessuna « cosa al mondo mi caro tanto poco quanto di questa, « vostro TeodoroRoosevelt. Questo nobile tratto di coraggio non è il solo che si debba registrare negli Stati Uniti di fronte a questa specie vergognosa di mafia giornalistica. Cleveland, ad esempio, alla richiesta di Hearst di lasciarsi annoverare tra i membri del Comitato nazionale. che doveva manifestare la _indignaz!one per la catast;ofe del 9,(aiue, rispose asciutto ascmtto: « Rifiuto di permettere che il mio compianto per quelli « che sono morti sul Maine sia abbassato al livello di « un articolo di rèclame per il New-York Journal. Cleveland ». Questa risposta dell' ex Presidente della Repubblica è stata da tutti applaudita e si scorgono i segni della reazione contro il giornalismo giallo e contro le manovre di una rèclame che si copre col mantello della carità e del patriottismo. « Qualunque sia il risultato della guerra colla Spagna - conchiude il Gribayedoff- gli Stati Uniti dovranno combattere il fl~gello del giornalismo aia/lo, il cui pericolo no~ cessa d'mgrandire ..La tiratur~ fayolosa di questi giornali spande nel pubblico torrenti d1 veleno, perverte il senso morale e degrada la coscienza nazionale. Gli spiriti one.,sti e perspicaci se ne rendono conto e la fine della guerra sarà probabilmente il principio di una reazione salutare in favore di una stampa degna di un grande paese, come l'America del Nord ». La Rivista che sin da principio non ha esitato un istante a prendere partito in favore di Cuba più che in favore degli Stati Uniti, ha creduto suo dovere di tenere al corrente i lettori sui metodi vergognosi della stampa oialla coi quali è riuscita a fare scoppiare il conflitto ispanoamericano. I mezzi sono stati disonesti; ma il fine ri- ~ane _se1:11prneobile. Siamo lie~issi!lli, su questo proposito d1 nprodurre la nota che 11Fmot· ha posto all'articolo del Gribayedoff. Questa nota collima completamente con ciò che noi abbiamo scritto nel numero del 15 aprile nell'articolo: Per la pace o per la guerra? « La nostra diplomazia, scrive il direttore della Revuedes revues, eh' è stata indifferente verso le crudeltà e le infamie commesse a Cuba ed apertamente ostile alle sue vittime rifugiate tra noi, non oserà, nonostante le esortazioni di certa stampa, levare la voce per impedire la liberazione definitiva dell'Isola delle laarime. Essa non lo farà· tanto più che la sua voce non s';irebbe ascoltata. lnterv~nendo a tempo, per via di richiami amichevoli, la Francia avrebbe forse risparmiato alla dignità umana diversi motivi di vergogna: agli Stati Uniti l'occasione di vendicare l'Europa; alla civiltà le sventure di una guerra e alla Spagna cavalleresca, alla generosa sorellalatina come dicono i giornali boulevardiers, delle ferite dolorose e di amor proprio e delle perdite irreparabili. « ... Pur troppo una parte dell'opinione traviata ha il grande torto di seguire gl' impulsi emananti dai nostri governanti. La scomparsa dei principi, che furono sempre sì cari al nostro paese ci obbliga ad aggiungere delle spiegazioni all'articolo sul giornalismo giallo.... « Certe anime dalle sensibilità spostate o sviate hanno creduto farci una colpa delle nostre simpatie per i Cu-
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