Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 22 - 30 maggio 1898

RMSTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 330 cambia, e vi sono messi in iscena la falsa educazione universitaria e il mondo equivoco dei politicanti. Les plus forts di Giorgio Clemenceau sono un libro amaro e vigoroso contro l'alta finanza, l'alta industria, l'alto parlamentarismo. I più forti sono i più ricchi e i più abili; il loro trionfo è fatto dalla miseria degli umili, dallo schiacciamento dei sentimentali ; l'ipocrisia è la regina del mondo; il denaro opprime e deprime le coscienze ; i rappresentanti del popolo non sono che i gerenti della plutocrazia e niente c'è da sperare da una società nella quale la lealtà del cuore, la nobiltà dello spirito sono fatalmente vinti dalla coalizzazione di tutti gl'interessi e di tutte le menzogne. Questa è la filosofia sociale di Clemenceau. Con minore ampiezza apparente, con più vigore reale Luciano Descaves in Soupes combatte del pari i più forti scrutando i più deboli. Queste Soupes sono destinate ai filantropi, che non potranno digerirle; è l'opera di un grande scrittore e di un gran cuore. Descary se la prende coi forti e coi deboli; sembra un nichilista, ma sotto il ghiaccio della sua ironia, si sente fremere un'anima presa di giustizia e di bontà. Il Paris di Zola ha per soggetto il duello tra gli oppressori e gli oppressi, tra i ricchi e i poveri. A questi si uniscono altri nomi - France, Rosny, Margheritte ecc. - per fare misurare l'intensità della corrente che spinge i romanzieri verso la battaglia sociale. Il vecchio divor1.io tra il pensiero e l'azione, tra l'arte e la vita ch'era stato un dogma per le generazioni anteriori è sul finire. Gli scrittori riprendono coscienza Jella loro missione sociale ; e il movimento di questa fine di secolo rassomiglia molto quello della fine del secolo scorso. (Revue des rev11es. 1° maggio). f. Munro : La finedellavita fra mezzosecolo. Lord Kelvin calcola che noi usiamo il nostro combustibile in tale quantità da essere tutto consumato fra cinquecento anni ; ma ciò che è più grave è che noi consumiamo l'ossigeno dell'atmosfera più rapidamente ancora del combustibile. Quando la terra si raffreddò dallo stato incandescente, era circondata da un atmosfera di vapore, nitrogeno e gas acido carbonico. Evidentemente conteneva poco o niente ossigeno libero, poichè non nè è stato punto rinvenuto nelle cavità delle roccie primitive, ad esempio nel granito. Da ciò segue che tutto o quasi tutto l'ossigeno libero che è ora nell'atmosfera è stato prodotto dalla vegetazione, la quale, sotto l'azione del calore solare, ha la proprietà di liberare l'ossigeno dall'acqua e dall'acido carbonico. Così l'ossigeno passa nell'atmosfera e in corso di tempo le piante e gli alberi che crescono sulla terra continuerebbero sempre a preparare l'ossigeno per gli animali che respirano aria. Se non che, stabilito che v'era poco o niente ossigeno libero nell'aria al principio, la quantità di ossigeno che si troverebbe in ogni momento nell'atmosfera, sarebbe appena sufficiente per bruciare tutta la vegetazione vivente e i resti morti - come carbon fossile, torba, petrolio ecc. - che si trovano sulla terra. E poichè, tenuto conto dell'attuale aumento della popolazione del mondo e dello sviluppo sempre crescente dèlle industrie basate sulla combustione, il consumo aumenta in proporzioni sempre crescenti, si può calcolare, in base a queste che l'ossigeno e le materie che lo producono dovranno essere interamente distrutti fra cinque secoli. Nè questo è il peggio; perchè bruciando questo combustibite l'ossigeno dell'atmosfera sarà consumato formandosi una eccedenza di acido carbonico che renderà almeno un secolo prima l'aria disadatta a sostenere la vita. Quale il rimedio? Coltivare la maggiore estensione di vegetazione possibile, persuadere i colonizzatori di rispettare le foreste, o altrimenti tutta la vita umana ed animale sarà estinta, e a questo mondo ne succederà forse uno inanimato che ricuperando a poco a poco il suo ossigeno darà vita ad una razza più accorta e meno sciupona del genere umano. (Casse/Is' Magazù1e). Harold :J,Cacf ariane: Le sei donne più ricche del mondo- Le sei più ricche signore del mondo sono : la seffora Isidora Cousino, Mrs Harrier Howland Green, la baronessa Burdet Cottus, Madame Barrios (marchesa di Roda), Miss Mary Garrett e madama \Voleska. La seffora Cousino è una sud americana, proprietaria di miniere, e si ritiene possegga quaranta 1111lionidi sterline; Mrs Green, ha undici milioni, sempre di sterline; la baronessa Burdet-Cottus e la marchesa di Roda ne hanno quattro ciascuna ; Miss Garrett è la grande latifondista russa, madame Voleska, ne banno un p io. La rendita giornaliera di ciascuna è, approssimativamente, la seguente: Madame Cousino L. 123,275; Mrs Green 33,900; la baroues,a BurJett-Cottus e la marchesa di RodJ, L. 12,325 ; Miss GaHett e madame Woleska L. 6150. Se il capitale delle sei milionarie fosse impiega :o sol unto al 4 q2 p~r cento, dando cosi la rendita di 2,835,000 sterline all'anno, e ciascuna di esse si riservasse una rendita annua di 20,000 sterline, vi sarebbero sempre 185,940 lire al giorno da potersi distribuire a dei mortali meno favoriti ò~l_lasorte, potendosi fare circa 40,000 assegni di L. 150 ~ens1lt _c~emet:esser<;>altrettanti giovani e giovanette bisognosi in condmone dt studiare per prepararsi un avvenire. (Lady's Realm, maggio). ~~'-.../~ "\.../ ~~~ RECENSIONI Forecasts of tbe cominng century - (\.VALTER ScoT'J.' Limi/ed - Price I shilling). Forecastsof 1/Jecomi11f!Cmtury è un'interessante raccolta· di dieci articoli di autori diversi, che cercano prevedere, nelle sue grandi linee, dal punto di vista del socialismo, l'organizzazione sociale del secolo venturo. - Il Prof. Russell \Vallace, dopo una breve, ma convincente esposizione della miseria attuale d_ellavoratore, propone, come primo passo verso l'appropriazione da parte della società dei mezzi di produzione, la fondazione di colonie agricole per parte dei Comuni, e su questa via lo segue il Russell Smart, nel suo « Programma per un p_arlamento socialista. » Tom Manu dimostra, con quella cognizton~ esat:a del movimento operaio inglese che l'opera sua gloriosa d, organizzatore gli ha procurata, i vantaggi che il Trade U11io11ismo ha portato alle classi lavoratrici, migliorando la loro condizione economica, e afferma che le Trades U11io11s diverranno il miglior mezzo per render popolare le teorie soc)al)st~ f~a gli operai. Egli, inoltre, insiste sull'utilità per i soctaltst, d, partecipare al movimento cooperativo. - \Villiam Morris, in un lucido articolo, descrive gli effetti antiestetici del capitalismo, è preannunzia nel socialismo il tempo in cui scomparirà la distinzione fra prodotto puramente utile e prodotto artistico. Henry S. Salt dimostra quali benefici effetti avrebbe il socialismo sulla letteratura, e le signore Enid Stacy e M~rgaret Mc Millan trattano rispettivamente dei rapporti del movimento per l'emancipazione della donna con quello per l'emancipazione del proletariato, e « degli scopi e dei mezzi dell'educazione.» Grant Allen insiste sul concetto che il socialismo sostituirà alle ineguaglianze puramente sociali quelle che sono effetto di diversità naturali; Bernard Shaw mostra con molto lmmour, alcune delle illusioni, di cui la teoria socialista, come ogni altra, è a suo parere circondata, ed Edward Carpenter indica i probabili stadii che la società percorrerà per giungere alla libertà completa. li libro è scritto, quasi da cima a fondo, in modo splendido, ed è riboccante di osservazioni acute, e di proposte degne della più attenta considerazione. li diletto principale di quasi tutti gli scritti che esso contiene è l'evidente poca familiarità col socialismo marxista. Il Marx appare quasi ignorato - il solo Shaw se ne occupa, cadendo in un mondo di inesattezze - e lo scrittore più spesso citato, ed anche seri;;mente discusso, è il Bellamy, l'autore del bel romanzo utopistico « Lookri11gBackward. » E. C. LONGOBARDI. A. GROPPALI: Le mouvement sociale en ltalie. Paris. GiarJ et Briere. 1898. Il Groppali tra i giovani scrittori di cose sociali in Italia ha saputo farsi largo, e l'opuscolo che oggi ricordiamo servirà ad assicurargli un posto distinto tra coloro che studiano con metodo rigorosamente positivo. Lo scritto del Groppali è ricco di cifre e di dati statistici; ma non è arido. Non contiene periodi e frasi a base di vuoto ed ampolloso retoricume; ma ragionamenti limpidi, sereni. Data l'indole del lavoro noi avremmo d1:siderato unr, più copiosa documentazione Se ci fosse stato qualche critico, anche benevolo non l'avrebbe trattato da pessimista. Che colpa ci ha il Groppali se le condizioni economiche e sociali del nostro paese sono tristi ? Egli le ha descritte quali sono; ed ha fatto ciò che doveva fare un osservatore onesto e intelligente. JoSÈ INGEGNIEROS: La mentira patrtciiica,el militarismoy la guerra. Buenos Ayres. Libreria Obrera I 898. L'lngegnieros è una delle prime vittime della persecuzione che subirono i socialisti italiani e da anni trovasi nella repubblica argentina, dove continua la sua propaganda. Questo scritto ebbe occasione dai timori di conflitto armato tra l'Argentina e il Chili ed è una vigorosa carica contro la guerra, contro la pace armat.t e contro il militarismo. Si rivolge ai lavoratori

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