Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - annno III - n. 21 - 15 maggio 1898

RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI 305 LA FAME E LE CIFRE (RICORDI E MONITI) La caratteristica generale di questa fine di secolo che si accentuerà maggiormente nel secolo, venturo, è la internazionalizzazione di tutta la fenomenologia sociale. Su per giù si avvertono dappertutto gli stessi difetti e le stesse virtù; vi sono gli stessi partiti politici, le stesse tendenze, le medesime correnti di opinione pubblica; si trovano gli stessi contrasti tra miseria e ricchezza; si deplorano le identiche iniquità sociali. E ciò tanto al Nord quanto al Sud; tanto tra gli AngloSassoni, quanto tra i Latini e gli Slavi, per quanto si debba accennare con riserva a questi gruppi di popoli, designandoli con nomi che indicano differenze di razza. I fenomeni, adunque, nella qualità sono identici dappertutto; ma differiscono nella intensità. Ed è da questa differenza soltanto quantitativa, che scaturiscono altri fenomeni politico-sociali particolari a ciascuna nazione. In Inghilterra come in Francia ; in Germania come in Russia ci sono socialisti, repubblicani e anarchici ; c' è miseria grande da eliminare ; ci sono iniquità sociali da correggere; presso queste nazioni e nelle altre non menzionate si sente specialmente in questo momento l' influenza sinistra del1' eccezionale rincari mento del pane, che in ogni tempo produsse tumulti più o meno gravi. Ebbene, in nessun punto dell'Europa civile, nell'ora grigia attuale, si osservano i fenomeni dolorosi e paurosi, che contraddistinguono l' Italia - nemmeno i"n Ispagna ! - e che hanno determinato rivolte, e tent,ttivi di rivoluzione; saccheggi, incendi e devastazioni, molte centinaia di morti e moltissime migliaia di feriti e di arrestati; stati di assedi, cannonate, soppressioni di giornali e tribunali militari ..... Guardando a questa spaventevole differenza c'è da raccapriccire e da domandarsi: )a differenza è senza cause e deriva forse da un diabolico pervertimento degli italiani ? No; le cause ci sono. Le cause più intense fatalmente hanno prodotto effetti più intensi. E naturale; è necessario. Se cosi non fosse verrebbe smentita la grande ed universale legge di causalità. La Rivista ha riprodotto nell'articolo: 'Dilemma fatale il pensiero Jegli altri; e questi altri sono gli avversari della democrazia - coloro che ebbero o hanno in mano il governo, coloro sui quali - per proprie esplicite confessioni - pesa la responsabilità piena ed intera degli avvenimenti passati, presenti e futuri ; responsabilità inc111cellabile e eh' è tanto più grave in qua11toche 11011 si può eccepire come attenuante la ignoranza! Però, a noi, di parte democratica 11011b.tsta la desolata confessione degli avversari. Questa confessione, ora, si potrebbe supporre 5trappata dal perturbamentO prodotte dalla paura. Non bisogna contentarsene : bisogna, invece, documentare in modo irrefragabile questa tardiv,1 ed esplicita confessione. La documentazione è facile, perchè si trova bella e fatta in tutte le pubblicazioni ufficiali da trent'anni in quà. Le prove le ha raccolte ed ordinate, rendendole più chiare e convincenti, uno studioso, ·che vive al di fuori della politica e che per di più è Regio professore ; e le ha enunziate in un momento in cui non erano scoppiate le rivolte di questi ultimi giorni. Si trovano nella prolusione pel nostro sistema tributario letta il 6 Dicembre r 897 dal Prof. Federico Flora nella Regia Università di Genova. Da questa bella prolusione voglio togliere, senza nulla mettervi del mio, pochi brani che servono a caratterizzare - per metterlo alla gogna - il sistema politico finanziario, con tutte le sue conseguenze, dell' Italia contemporanea. Metto ad ogni brano un sotto titolo, che risparmia commenti e spiegazioni. Il Sistema polit1co e finanziario. - « L'attuale condizione cronica di cose rivela subito il vizio fondamentale del nostro sistema tributario: il difetto di coordinazione della politica all'economia,della spesaalla ricchezza nazionale; la violazione continualadi certi rapporti proporzionali Ira le spesepubblichee la capacitàcontributiva normale, nella rigida osservanza dei quali unicamente riposa l'equilibrio durevole del bilancio ». Spese pubbliche e ricchezza privata. Come amnentano. - « Confrontando, infatti, la ricchezza accumulata in cinque periodi diversi e la ragione del suo incremento con le spese pubbliche ed il loro progressivo sviluppo nei quinquenni corrispondenti, si hanno i risultati che seguono: MEDIE QUINQUENNALI Periodi Ricchezzaprivata Spesepubbliche 1873-77 n,iliatdi 42.2 pcl' capo L. 1507 milioni 1133 pel' capo L. 40 1878-82 » ,17.8 » » 1665 » 1213 » » 42 1883- 7 » 52.6 » » 1724 » 1458 » » 50 1888-92 » 5-:t.0 » >> 1768 • 1626 » » 52 Aumento O[O 28 17 44 30 La ricchezza privata dal primo all'ultimo periodo aumentò del 17; le spese del 30 010 ! Spesa e ricchezza. Confronti internazionali. Stati Ricchezzaprivata. Spese puhbl. Rapp. propm. per abitante frala 1pt1ae la rieehma Iughilton·n. L. 6.430 L. 83 1('77 Prancia. » 5.922 » 87 1168 Prussia . » 2 .833 » 71 1,,10 Austria. » 2.6'12 » 59 lt-l5 Belgio . » 5.600 • 57 1198 Olanda . » 5.500 » 59 1193 SYezia . » 1.950 » 28 1(70 Danimarca. » 3.860 » 39 1198 Italia I. 760 54 I 132 L'Italia occupa sempre il primo posto. Le spese pubbliche rappresentano per essa 1132della ricchezza media per abitante, mentre rappresentano 1140 di questa per la Prussia, q68 per la Francia, I[77 per I Inghilterra ed q98 per il piccolo Belgio, che sarebbe pertanto il paese meno gravato. li che emerge ancora con piu evidenza suppa· nendo che gli abitanti dei paesi in questione possedessero tutti una eguale somma di ricchezza ragguagliata a diecimila: ..,111gbilte1-ra. L. 130 Francia. )) 147 frussia . • 252 ALLStria )) 224 Belgio » 102 10.000 Olanda )) 107 Svezia » 14,1 Dauimm·(ltt.. )) 101 Italia 307

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