3!6 RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI realmente la Germania aspiri a quel possesso è risaputo. Il Ministro di Prussia in Torino nel 1859 protestava perchè il -Regio Commissario per le Marche in un suo proclama chiamava Trieste città italiana, e sin dal 1848 i confederati germanici pretesero che il naviglio Sardo sbloccasse Trieste. Lo stesso Francesco Giuseppe disse a Vittorio Emanuele in Venezia, nel 187 5, che la questione triestina non era austriaca, ma tedesca. La Germania intanto non ha alcun diritto su Trieste, e quantunque il nuovo impero sia forte e vigoroso c'è da pensare che non realizzerà mai il suo sogno. Trieste, però, è insidiata da un pericolo più grave: da quello Slavo. Gli slavi si avanzano aiutati dal governo e dalla Chiesa cattolica, che la stringono in un circolo di ferro. Tutto l'elemento colto è italiano, nell'Istria; ma i preti sono slavi e sono i più fanatici neinici degli italiani. Forse non è lontano il giorno della trasformazione radicale dell'Impero Austriaco e l'Italia ha il diritto e il dovere di far sì che Trieste e l'Istria non vengano calpestate nè da tedeschi, nè da slavi. La soverchia prudenza nuoce agli italiani e incoraggia i loro nemici. La via da seseguire l'Italia la trova in ciò che narra il Geffeken, e cioè che Francia e Russia vivente Depretis, le offrirono Trento e Trieste per averla alleata. Depretis rifiutò. Nulla rappresenta il buon diritto se non c'è l'energia per tarlo valere. (PensieroItaliano, aprile). La politicae il popolo. - Mentre ogni giorno sorgono voci di guerra con le maggiori potenze, il governo inglese si rifiuta di dar conto del suo operato al Parlamento, e i capi dell'opposizione mostrano tutta la loro incompetenza, mancanza di fede e d'energia. Intanto quel corpo fossile dalla costituzione incomprensibile, la National Liberal Federation, ha tenuto il suo congresso annuale. Essa non ha mai conchiuso nulla di utile, e nell'ultimo congresso ha respinta una proposta di modificare la sua costi~ tuzione, che, accettata, avrebbe sottratta la Federazione alla dittatura di pochi individui, e avrebbe permesso alla massa del partito d'imporsi. -La Federazione, nel suo stato attuale, è una solenne corbellatura, e deve essere o riformata o distrutta. - Il congresso non ha detto una parola su problemi gravissimi, che interessano tutti i democratici sinceri. Esso non si è occupato delle cause della crescente demoralizzazione del popolo, e dei possibili rimedi: il risolvere la questione delle abitazioni, e l'elevare l'età fino a cui bisogna frequentar la scuola. Un popolo educato non tollererrbbe lo stato di miseria che ora è sopportato da milioni di persone, e insorgerebbe specialmente contro il la11dlordism in città e in campagna, causa principale della corruzione del popolo, obbligando esso, uomini e donne dell'istessa famiglia, o anche estranei, a vivere in una sola stanza, in nauseante promiscuità, preparando così una nazione di bruti e d'imbecillì, buoni a vivere solo per mangiare e per moltiplicarsi. I fanatici del teetotalsystem propongono una riforma delle leggi sui liquori, ma essi prendon l'eff.:tto per la causa. L'alcoolismo è il pr,,dotto delle condizioni in cui vive il popolo, per combatterlo bisognerebbe dare al popolo case più igieniche, render più belle e piace\•oli le parti delle città abitate dai poveri, metter questi in grado di respirare aria più pura, colpire il padrone sweater, i:1sistere su di una migliore educazione. Lo spirito pubblico inglese è in decadenza, all'interno e all'estero. Ora le classi governanti non trovano più necessario di nascondere le loro ruberie, i loro assassinii, sotto il pretesto di civilizzare e cristianizzare, ma le commettono apertamente. Peggio ancora l'Inghilterra ha ristabilita la schiavitù. - I kanakas del Queensland, i lavoratori negri della Rhodesia, non sono altro che schiavi, sotto il pretesto che abbian locato il loro lavoro per contratto. - E, contro tutto ciò, che fanno le chiese? La verità è che il Cristianesimo non soddisfa più le menti. Ora si richiede una nuova fede, la fede nella scienza, la fede che colpisca le ingiustizie sociali. Gli uomini non vivono più indipendemi gli uni dagli altri, e i rapporti fra loro devono esser cambiati. Tenete il popolo nell'ignoranza e nella brutalità, e gli avvoltoi potranno continuare a satollarsi, ma qnando la luce dell'educazione riscalderà e sveglierà la mente popolare, udremo il primo ruggito del sollevamento sociale. (Rey11olds'sNewspaper - 27 marzo 1898). 011ida: Commemorazione di F. Cavallotti. L'autrice conclude la lunga commemorazione di Felice Cavallotti con queste entusiastiche parole: L'uomo più caro al cuore d'Italia è morto. Felice Cavallotti è stato ucciso in un duello, nel trentunesimo duello della sua vita balda e coraggiosa. Questa è la morte che egli avrebbe desiderato, quella che conveniva ad un poeta e ad un soldato:· innanzi al vasto etereo orizzonte di Roma che attraeva con la sua bellezza il suo ultimo sguardo, le su~ ultime parole. L'infamia gioisce, ma il popolo singhiozza, e ciò eh' è più bello è il lutto della gioventù per uno che era eternamente giovane. Egli era l'amore, egli era il coraggio, egli era la tradizione di tutto quanto era più puro e più glori0so nella redenzione del nostro paese, egli era la più sicura promessa pel futuro, era la libertà, era la bontà, la tenerezza, l'alt~uismo, il sacrificio, era la poesia incarnata in on uomo - ed egli è morto! » (Forl11ightlyReview). K: Le condiziondi i esercizio delle ferrovieitaliane. Gli italiani sono troppo proclivi, ad esaltare tutto ciò ch'è straniero. In fatto di ferrovie vantano il comfort dei vagoni tedeschi, la velocità dei treni inglesi, la facilità di accesso nelle stazioni svizzere, l'urbanità e nettezza del personale, ed ovunque, fuorchè in Italia, la molteplicità di treni, gli arrivi puntuali, la correntezza amministrativa etc. La verità è che in Italia le ferrovie hanno certe condizioni d'inferiorità non imputabili alla cattiva amministrazione del servizio, cioè, alle condizioni stesse dell<; nostre linee caratterizzate per la maggior parte da binario semplice, forti pendenze, andamento tortuoso, lunghe gallerie, stazioni ristrette. La stessa inferiorità delle ferrovie italiane di fronte alle straniere c'è nel coefficientedi eserciz.io, cioè nel rapporto tra spesa e prodotto; ma anche questo non è imputabile nella massima parte alle amministrazioni, come risulta da una pubblicazione dell'Ing. A. Rossi e dall'altra di un anonimo. Infatti, l'Adriatica e la Mediterranea spendono 11 milioni e più per l'acquisto del carbon fossile; 5 e mezzo pel ferro; circa 4 pel viaggio di vagoni vuoti. Oltre i minori introiti derivati da tariffe, da riduzioni di biglietti ecc. ecc. vi sono ancora altre ventilrè co11diz.ioni - tra le quali la malaria e le imposte - che aumentano le spese di esercizio delle nostre ferrovie, spese che in tutto ammontano a ,5 milioni all'anno in più. Tutte le cause di maggiori spese si possono aggruppare in quattro categorie: 1° cause dovute a condizioni di forza maggiore ; 2° cause dovute a deficienze, rimediabili, delle nostre ferrovie ; 3. cause dovute a disposizioni legislative od a regolamenti governativi; 4. cause dovute all'ordinamento interno delle società esercenti. Alle prime appartengono le lunghe gallerie, le forti pendenze, la malaria, il prezzo più elevato del carbone ecc. e non c'è speranza di eliminarle. Tra le seconde sono: la mancanza di doppi binari, l'insufficienza dalle stazioni, la deficienza del materiale rotabile ecc. Per diminuire le spese di esercizio bisognerebbe impiegare maggiori somme d'impianto. Conviene? Qualche cosa c'è da fare per la terza categoria, diminuendo le imposte, i viaggi ridotti e tanti altri regolamenti costosi. Inquanto alla quarta caregoria tutto dipende dalle Società; ma il guadagno che si potrebbe fare non sarebbe però una grande cosa. (è>luova.Antologia r. Maggio). F. P11glia: Necessitàdi un riordinamentodell'istitutodella famiglia. Da circa trent'anni la famiglia forma oggetto di severi stud1 critici dal punto di vi;ta storico o sociologico (Morgan, Mac Lennan, Maine, Lubbock, Starke, \Vestermark ecc.). Alcuni sociologi - principalmente Spencer - hanno notato una disinteg11az.io11e d lla famiglia moderna ; e questa è una delle cause della crescente degençrazione morale. Però nei loro giudizi c'è molta incertezza perchè non ricercarono le cause della stessa disintegrazione. Errò Gumplowicz credendo la famiglia creazione dello Stato ; essa è invece formaz.ione naturale. Però è in intimi rapporti colla organizzazione sociale. Ma l'organizzazione sociale non è la sola causa determinante la sua evoluzione. Lo Spencer vide che il tipo della famiglia corrispondeva a quello delle società - militare o industriale - ; ma non accennò al fatto che la disintegrazione avviene a causa dell'industrialismo - o meglio della grande industria. Coll'industrialismo alla famiglia operaia viene meno la base economica. Non vi si trova meglio la famiglia borghese che manca di an1ore e di benevolenza e dà luogo al peggiore pervertimento morale. Altre cause efficaci della disintegraz.ione della famiglia sono : il militarismo, le dottrine sovversive (le anarchiche? 1 ota d. R.), il difetto di educazione morale - a sua volta effetto di altre cause - il difetto di norme giuridiche. Vi contribuisce la soverchia libertà accordata ai figli - conseguenza dell'industrialismo in gran parte. Se si vuole arrestare tale processo disastroso si deve regolare meglio l'organismo famigliare nei due ordini di rapporti, che gli danno esistenza, i rapporti personali e i rapporti patrimoniali. Questo della fa miglia è uno dei lati più importanti della quistione sociale; ed è uno dei più trascurati. (Rivista scie11tificadel diritto. Gennaio-Febbraio). H. von Gcrlach: La cadutadel partitoconservatorein Germania. Quando Ottone di Bismarck lasciò il potere, la direzione del partito conservatore fu presa dal Redattore Capo della Kreuz.z.eitwig, il signor vo11Hammerstein. Allora parve che dovessero sorgere giorni migliori pel già ammalato partito, specie
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