Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - annno III - n. 21 - 15 maggio 1898

3-U RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI « •• Da parecchi anni che le liriche sociali del Rapisardi furon vergate, rimangono ancora e sempre vive nella coscienza dell'umanità pensante.:, e non periranno mai, perchè s0no il poema della gente che soflre e che non vuole più soffrire. La forma di questi canti è di una potenza scultoria inarrivabile; e di una ironia caustica sono alcune strofe dove vibra [!On una, ma vibran mille anime di poeti. Venuta è l'ora! Noi vili, noi rei, Ai forti, ai giusti, sorgiamo davanti ; Noi, bulicame d'abjetti pigmei, Mirare in alto vogliamo i giganti. Dove una strofa più tagliente, più tragicamente minacciosa di questa ? dove una forma più nervosamente più virilmente impetuosa di questa ? Chi non sente in questi versi tutta l'ira repressa dei poveri minatori che lavorano e si spezzano in omaggio alla strapotenza dei ricchi ? Si è detto che questa poesia sociale è dannosa, perchè aizza il sentimento degli oppressi contro quello degli oppressori; ma, domanderei, perchè ancora nel secolo XIX ci debbono essere oppressori ed oppressi? Quale etica insegna a far trionfare tanta infiustizia? Del resto, sia detto chiaramente : I arte non ha mezzi termini, non s'inchina a nessun tiranno, ma esprime energicamente ogni senso dell'anima, rovini pure il mondo. Alcune strofe della lirica sociale rapisardiana trovano un riscontro nelle terzine dantesche : la stessa forza, la stessa densità di pensieri e di sentimenti, la stessa ira concitata, la stessa temperanza di contenuto e di forma. Non sentite qualcosa di Dante in questa quartina dove trema la dolorosa angoscia dell'uomo stanco, ed erto nel momento decisivo di una risoluzione suprema? Noi v'abbiam !'arche di gemme ripiene, E voi le figlie ci avete corrotte ; Dd ferro avete a noi fatte catene Per iof~rrarci all'errore, alla notte. La poesia diventa tragica per la cruda realtit che dipinge, anzi che scolpisce: l'idealità balza dallQ stesso reale, come l'acqua dalla fonte viva. Noi ci sentiamo nello stesso tempo ripieni di tutta una rtaltit angosciosa, e trepidanti volgiamo lo sguardo all'avvenire superbo di luce e di gloria. Il Rapisardi (in questo obiettivo) riguarda a tutti i lati della vita e ritrae quelli che più forza conferiscono all'idea alta che lo domina. Certo, a essere giusti, nella vita moderna non tutto è corrotto, come il poeta ci dice; ma la più gran parte della vita nostra è piena di questa assoluta disuguaglianza senza un solo sorriso di quell'amore crbtiano che un di medicava le ferite degli uomini, quando ancor:i la voce solenne di S. Paolo echeggiava per le vie di Roma. Grande è la miseria; grande la sciagura onde l'umanità si sente oppressa; e a tutto questo si aggiunge il cinismo beffardo e l'ironia terribile di chi gode contro di chi soffre. Da questa situazione drammatica l'arte del Rapisardi ritrae bellezze meravigliose di arte; e basterebbe il canto sublime, (e nuovissimo in tutte le letterature) del matto pezzente, per dimostrarci di quanta concitata ironia freme l'anima dell'umanità sofferente. Udite come il pazzo si rivolge al sole che indugia a venire ( e qui troverete un simbolo del sole della giustizia che tarda pure a mvstrarsi): Voi maturate, pur troppo le spiche A chi passeggia ozioso ne' cocchi, E rischiarate le nostre fatiche, E c' impregnate sul capo i pidocchi. Uno dei fatti più capitali della vita moderna è la continua emigrazione in America di tanto popolo nostro che qui muore di fame. Se n'è tanto parlato da filosofi, da economisti, da scrittori d'ogni maniera, che sarebbe inutile ora rinnovare la questione. Certo è questo, che noi cerchiamo un po' di salvezza fuori della patria nostra; e dire che ancora da molti si ragiona che l'Italia s' è fatta e s' ha a rifare il carattere degli Italiani ! Più che vagare in queste chiacchere vuote e ricche solo di una retorica stantia, noi dovremmo pensare alla grande miseria che ne opprime e ne toglie ogni desiderio di figgere lo sguardo in qualcosa di grande e di profondo. Come notava il valoroso Arturo Graf, in un articolo sulla « Cultura ", dovremmo più presto pensare al pane quotidiano, alla gran lotta per vivere, alla parte economica, per potere accrescere la nostra forza intellettuale e morale, per sollevarci a un campo più vasto di pensieri e di azione. La voce del filosofo da una parte ritrae i vantaggi di una migliore forma di società per sopprimere tanti privilegi e per lasciare che tutti vivano alla luce del sole ; la voce del poeta dall'altra, canta la miseria del popolo nostro che affida la sua vita e quella dei suoi al vasto oceano per una incerta fortuna. li bisogno di rinnovarci è grande in noi; comunque avvenga qutsto rinnovamento, è necessario che avvenga. Nessuno di noi può sentirsi a suo agio in questa società dove trionfa l'ingiustizia, dove non un p lpito di amore scorre tra le vene di chi gode e gavazza in alto. Non è possibile certo un'eguaglianza assoluta nè una assoluta comunione ; ma è necessario che le nostre fibre si rinnovino, che si avveri la fiera profezia del poeta il quale cantando della Giustizia, esprime altissimi sensi e segna sul bronzo le pagine più belle della storia ventura. Ed ella passa, passa per la notte. Sghignazza Al suon grave de' ~uoì passi la turba pazza C' ha il cerve! cella borsa e l'anima nell'epa; Che al boja dice: salve; ed al povero: crepa; Ch'erta sul banco traffical'opra, le forze, il sangue, L'onor d'una cenciosa plebe che stenta e langue, E scarnando se stessa, i suoi tiranni impolpa. Ella viene, ella passa, Ella impugna la scure d'acciar, la fame squassa, E dal sommo d'un monte, dritta in facciaall'aurora, Grida con bronzea ,·oce dì mille tuoni: È l'<raI Palermo. SANTI SOTTILE T OMASELLJ. §perimentalism§oociale L'imposta progressiva in Svizzera. L'imposta progressiva sulla repdita è stata, come ha detto Millerand, la vera piattaforma della lotta elettorale del partito socialista in Francia. Una corrente imponentissima popolare da diverso tempo si è andata formando in Francia a favore di questa grande riforma tributaria ma sinora non ha potuto trionfare causa l'opposizion; degli opportunisti, dei conservatori, dei rallies, di tutti coforo cioè che compongono la maggioranza dell'attuale ministero Méline. Questa riforma però, o prima o dopo, s'imporrà, e non soltanto in Francia: gli eccellenti risultati ottenuti dalle esperienze fatte in larga o piccola base, in Russia, Baviera, Sassonia, nei ducati di Baden e di Hesse, in Austria, nel Belgio, in Inghilterra, in Svezia, in NorVf gia, in Svizzera e negli Stati Uniti, confortano assai. Il giornalist:i francese Maurice Sarraut del Depéche ha fatto in questi ultimi giorni un'interessantissima inchie-

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