Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - annno III - n. 21 - 15 maggio 1898

312 RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI legge di evoluzione anche qui trova una delle sue più grandi conterme. Noi non sappiamo come e quando la storia farà trionfare i suoi principii evolutivi; non sappiamo quando sorgerà la profetata alba di pace a mettere la concordia fra gli uomini, ma i\appiamo che un movimento colossale agita da un capo all'altro del mondo tutta l'umanità, che i più fermi positivisti non innalzano nè abbassano il valore delle moderne idee e stanno sptttatori. li movimento sociale è contrario al movimento politico : questo tende a formare piccoli stati, quello a riunirli tutti; onde l'umano assentimento al moto sodale che reclama tutti i nostri diritti e ci conduce per mano alla pace e alla felicità. Benchè scientificamente l'idea sociale non possa avere una forte prova, perchè non è mai possibile l'uguaglianza fra uomini le cui attitudini e le prerogative sono le une diverse dalle altre, pure ha grande importanza come sogno di meglio riordinare la società e di rialzare l'abbrutito popolo. Trionfi o no il socialismo, si avverte, si sente il fre- 'mito di tutti i popoli per rinnovarsi, per purificarsi. per redimersi da ·tutte le sopercherie ingiuste onde sono gravati oggidì ; e questo sentimento che circola in tutte le vene e fa tremare l'anima ai più forti, è l'unico cui si rivolge il poéta. Non mai poeta trovò materia più acconcia della moderna alla estrinsecazione dell'arte sua colossale; non mai poeta potè sollevare l'animo come lo solleviamo tutti noi a un purissimo ideale di amore che allaccierà tutta la terra. Chi non è poeta oggi, lo diventa : non è l' idea isolata espressa da un forte ,ingegno, ma l'idea grande che tutta l'umanità ama e propugna. Torna in questo punto opportuno indagare quale sarà il poeta dell'avvenire e quali forme balzeranno da tutta la vita moderna col chiudersi ·del secolo in cui tutti i trionfi e tutte le forze si sono succeduti inarrestabilmente. Già, il fatto è innegabile: la stessa parola avvenire ha in questi tempi acquistato tanta magnetica forza di attrazione, da commuovere i dotti e le turbe al solo udirla pronunziare. Gli è che la vita d'oggi è lontana dai nostri sogni e non soddisfa nessuno ; gli è che gli ideali vecchi sono tramontati, lasciando il deserto nel- !' <1nimanostra che aepira costantemente a un fulgido e novissimo ideale. Noi imaginiamo tutto l'avvenire, ce lo fabbrichiamo a nostro talento, dando spesso alla fantasia la facoltà di creare. Romanzieri, filosofi, poeti, da una parte all'altra della terra si allacciano per vivere nel beato regno dell'avvenire. E i romanzi descrivono come se tosse ora il regno futuro; e si prevedono le future costumanze e la nuova morale e i precetti nuovi. Gli Americani, che sono sempre all'apogeo di ogni progresso, bandiscouo il Vabo della nuova religione che oscurerà certamente quella tanto umaria del Cristo. E voi vedete tutta la letteratura, tutta la scienza svolgere i grandiosi concetti del socialismo. Chi non si accorge che in tutto questo fa capo!Ìno di quando _in quando la fa_nta~ia, e che oani uomo tende a far trionfare la propna idea a detrii:rnto delle altrui? Noi ci accorgiamo di tutte le esagerazioni, noi non ~e?!amo n':t~amente qi:esto avv~- nire nelle sue forme c1v1h morali mtellettuah economiche; ma constatiamo il bisogno di uscire da queste bolgie infernali dove. manca l'a_riae la ~ita: Ques~a volta il socialismo non è 11 sogno d1 un sohtano, è 11 fatto di tutta l'umanità che deve storicamente rinnovarsi. Il Trezza non credeva nella virtù delle idee nuove, perche contrarie alla realtà della vita umana; ma l' incredulità del!' illustre critico, pur vera, non preclude all'anima umana di rizzarsi in nome di più severi diritti che non i passati, e di gridare: io sono. Il socialismo riunisce nello stesso tempo due grandi idee : pessimista l'una, ottimista oltremodo l'altra. Il pessimismo di un solo poeta, che trovava eco negli animi della maggioranza, adesso addenta tutti i cuori; e tutti i cuori gridano : - La società presente è fradicia, deve ineluttabilmente crollare. Questo grido terribile che l'umanità manda oggi sollevandosi al puro ideale dell'avvenire, il poeta grande deve raccogliere, non pur come sogno dei tempi in cui vive, ma come voce unica che si ripercuoterà finchè l'uomo sarà oppresso, finchè l' ingfostizia lubricamente: gavazza e sghignazza in fra gli onesti. li poeta cttll'avvenire uscirà dall'ultimo poeta dell'ultimo giorno del secolo ; poichè anche nell'arte, especie nella poesia, l'en dità conta molto. Coi vecchi ideali l'arte dei carmi quasi stava per morire; se non che le forze dinamiche della natura non hanno mai riposo, e la storia non dorme, ma veglia e sorprende i sonnacchiosi e li fa rizzare e li spinge alle più strenue batta~lie. La poesia non pote dare all'epo-• pea patriotica un opera di polso ; e quando il sentimento patriotico fini nelle coscienze nostre, ci voleva una forza prodigiosa a sollevarci. li sentimento ristretto a una sola regione si allargò· a tutte le regioni ; il pessimismo ristretto al proprioio sofferente si allargò all'io di tutta l'umanità. Questo passo gigantesco da un'idea piccola a una idea grande può facilmente squilibrare le facoltà poetiche del più grande artista. L'opera da tentare non era da menti piccole, sibbene da menti comprensive cht: tutta l'umanità abbracciassero sinteticamente nella sua concitata angoscia. È quindi una necessità di rendere l'arte obiettiva e subiettiva a un tempo. Mario Rapisardi ba raccolto le più doloranti voci dell'umanit:'t che soffre, ne ha cantato l'epopea pessimista,. la storia terribile che ha bisogno di esplicarsi. La sua lirica è fusa nel bronzo ; ed appunto, perchè nata da un concetto non tentato se non raramente nella letteratura italiana, essa e originale per la forma, ed ha tutti i muscoli di un gigante poderoso. li vasto sentimento onde l'uomo rnoderno si lascia trascinare alla conquista della sua felicità, brontola e grida nelle strofe adamantine, nelle liriche bronzee che hanno tutta b vigoria di una pagina che la storia stessa scrive nel tempo infinito. L'opera del nostro poeta è come l'opera di Omero, inspirata, formata dallo stesso popolo che sente e vive; il popolo nostro ha formate le più gagliarde poesie del Rapisardi, che è il portavoce fatidico dell'umanità. Perchè si possa ~en comprendere l'eccellenza della lirica sociale rapisardiana bisogr.a vedere come l'anima del poeta è naturalmente tratta alle concezioni più grandiose, alle sintesi e alle intuizioni più maravigliose; e ·allora noi sentiamo nella strofa non la voce di un uomo che ha bisogno di farsi credere moderno per aver messo innanzi le più avanzate idee, ma la voce grande di tutta l'umanità. Che importa a me s' io non partecipo alle idee del socialismo, se non sono punto persuaso degli studii sociologici e storici della vita umana, se anzi faccio tutto il poss1bile per restaurare gli antichi regimi e per respingere ogni idea di felicità universale ? A me basta trovare nelle strofe le voci tutte del secolo che muore, i ruagiti leonini di tutta l'umanità che si redime e muove alle "più fiere conquiste sociali ; a me basta veder balzare il fantasma doloroso della vita moderna che è stanca del vecchio e aspira al nuovo. Da una parte il Rapisardi scruta arditamente nel cuore umano per vedere con quanta forza si scalda dinanzi ai problemi tormentosi dell'avvenire; e dall'altra egli studia obiettivamenle il fenomeno sociale nel mondo dei filosofi e giù nel popolo : l'unione del sentimento intimo col sentimento universale fa in modo che la poesia scatti concitata passionata febbricitante::, piena di ire di vendette di proteste. La serenità consiste neha misura della forma e dei concetti, nell'unione plastica di un concetto umano a un concetto uni versale, nella rigidità della storia che passa e arma i popoli alla riscossa. Cantare il socialismo evoluzionista sarebbe un controsenso ; tutto ciò che deve avvenire da qui a mille, a duemila anni, non può suscitare nell'anima del poeta un

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