Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 19 - 15 aprile 1898

266 RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI Con questa tattica essi si sono mostrati assai avveduti. Essi scorgevano chiaramente - non sono dei minchioni poi ! - che nel confronto teorico tra le istituzioni monarchiche e le repubblicane, tra la migliore costituzione a capo della quale sta un Re per diritto ereditario incancellabile - fosse anche un travicello, un pazzo o un brigante - la storia da numerosi esempi dei tre casi - e la mi· gliore costituzione con un capo elettivo, la forma da loro prediletta avrebbe avuto la peggio; perchè, come diceva Filangieri, nella Scienz.adella legislaz.ione - e lo ha testè ricordato opportunamente la simpatica Minoranza di Boloona - « niùno « ignora gli spazi infiniti che separ;no la repubblica « dalla monarchia». Ciò che abbiamo detto precedentemente lascia intendere, che noi non respingiamo quella parte di vero che c'è nel ragionamento di questi monarchici accorti; ma lo integriamo per riuscire a questa conc_lusione : g_li uomini e le istitnz.ioni agiscono e reagiscono reciprocamente tra loro, e che, perciò, sarà sempre savia politica promuovere la riforma e il miglioramento degli uomini e delle istituzioni, percbè gli uomini perversi o inetti finiscono col perdere le istituzioni buone; e le istituzioni cattive perdono o per lo meno paralizzano gli uomini buoni ed ed anche ottimi. [!'onde cominciare in (ìUest'opera di riforma e di miglioramento : dagli uomini o dalle istituzioni ? Qui l'apriorismo non ci ha che vedere e se ci si mischia fa fiasco sicuramente. Il cominciare daoli uni o dalle altre non dipende dalla libera elezio~e dei riformatori: un mondo di circostanze, tutto quell'insieme di cause e di effetti misteriosamente concatenati ed agenti, che ci sfuggono e che costituiscono il caso, fanno ~i che talora si debba e si possa contare sulla riforma degli uomini e tal'altra sperare in quella delle istituzioni. Chi non guada solo ai fenomeni del momento ed agli avvenimenti che appariscono prossimi, e che l' intervento, talora incomodo, del signor caso allontana a tempo indefinito, deve tener sempre di mira le due riforme in guisa che non possa mancare il risultato benefico ed atteso o in un senso o nell'altro. Bisogna stare pronti per afferrare l'occasione propizia perchè sia conseguito il miolioramento degli uomini, tenendo sempre present~ la circostanza che non sta a noi scegliere la via e il risultato immediato da conseguire. Questa nostra· conclusione forse non riuscirà oradita ai repubblicani intransigenti o sistematici, ~he hanno una storia ed una scienza politico-sociale per loro uso e consumo ; forse la condanneranno come eclettica; forse la riterranno vaga e indeterminata. Noi la crediamo vera e perchè tale la enunciamo senza esit:inze. Per conforto, quasi per contentino di questi nostri amici brontoloni, ci sentiamo nel dovere di aggiungere questo postulato della storia : do~e le istitttzi~ni . migliori banno piu lungamente vissuto e fun;:;wnato,ivi si sono ottenuti i migliori rirnltati nel campo politico, econom·ico,intelletiuale e morale. Una prova luminosa ci viene della Svizzera. Confermano l'Inghilterra e la Scandinavia, che sono le migliori monarchie, tanto che si possono considerare sostanzialmente delle repubbliche e che alla forma repubblicana per via di evoluzione sono avviate. E dell,t Svizzera vogliamo ricordare questo recentissimo dato di cronaca. Ad un giornale di Roma telegrafarono da Mondon in data del 30 Marzo: « Da una settimana sulle prigioni di questa cittadina sventola la bandiera bianca per avvertire la popolazione che il triste albergo è senza inquilini, infatti pochi giorni fa da questa prigione è uscito l'ultimo cliente, ed ora il personale di servizio è in posizione di riposo. Se cosi continua, le povere guardie carcerarie saranno sul lastrico. Il fatto è di qualche importanza, essendoMondon una citta di circa diecimila abitanti ». Questo caso fort•matissimo non si verifica per la prima volta in !svizzera; è tanto poco accidentale che la criminalità di Cantoni limitrofi all'Italia pare fatta apposta per fare vergognare gl'italiani la cui delinquenza ha suggerito draconiani provvedimenti contro di loro a Zurigo e negli Stati Uniti. In !svizzera vige da parecchi secoli la repubblica; in Italia vige da parecchi secoli la monarchia. Quel che valgono le istituzioni del resto possiamo apprenderlo dalla differenza enorme - morale, intellettuale, politica ed economica - che c'è tra le provincie dell'antico regno delle Due Sicilie, e le provincie del Centro e del Settentrione d'ItaliaLe prime per venti secoli ebbero la Monarchia; le seconde per alcuni secoli si ressero a repubblica. Le due istituzioni diverse lasciarono i germi di due diverse civilta. LA RIVISTA. Per assoluta mancanza di spazio siamo costretti a rinviare ai prossimi nume_ri un articolo sul Monosillabismo socialista, i commenti Sulla negata autorizzazione a procedere contro l'on. N. Colajanni, uno scritto di Luigi Einaudi: Come si scrivono i libri di sociologia, e la continuazione del1' importante studio di Paolo Bellezza sul Pensiero letterario di Carlo Cattaneo. Il pane quotidiano(l) ~~~/' N·essunoche abbia senso umano può non essere profondamente offeso dallo stato miserando in cui versa il proletariato odierno, delle citta e delle campagne, per mancanza di lavoro. Sono migliaia di operai nel fiore della gio:,rentùelemos:nanti per sè e pei loro cari il pane della canta pubblica e privata; sono moltitudini di contadini piu infelici ancora dei loro compagni della citt:\ perchè lontani dalle sorgenti della beneficenza propri; dei grandi centri di popolazione, e che sono costretti a nutrirsi di erbe. Molti cuori pietosi vanno incontro alla loro miseria, si tenta di organizzare la beneficenza dei Municipii, delle Opere pie, del Governo, di fronte al grido acuto di popolazioni intere sofferenti.... ma la beneficenza non basta. E chi dice lo strazio compresso delle famiglie vergognose di stendere la mano. ? La piccola borghesia non è meno tormentata del proletariato disoccupato. E non sono soltanto voci compassionevoli di dolore sono state pur rivolte di affamati ed esplosioni di furore che con frequenza paurosa hanno turbato l'ordine pubblico in Itaha, e sono ricorse più specialmente in quest' isola nostra, in cui la fertilita del suolo contrasta tanto dolorosamente con la inopia della maggior parte degli abitanti. . Vana _ricerca quella dei sobillatori, quasi che il difetto d1 lavoro e di pane non fosse sufficiente ca- (1) Conferenza tenuta dal Prof. G. B. Impallomeni in Palermo, il 6 marzo 1898, per cura del Circolo radicale.

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