RIVISTA POPOLAREUl l'OLITICALETTERE E SCIENZE SOCIALl '!45 sarebbe se la lotta imminente ci trovasse disuniti me e te, come fu un terribile guaio nel 90 la scissura che Bovio provocò col telegramma per l'affare Cernusçhi. Ma non sarà per fatto mio che dissensi scoppieranno al sole: e se mi trovassi attraversato nei più onesti intendimenti, continuerò a proseguirli con più ardore e a metterci tutto il sangue dell'anima. contento di fare il dover mio come sempre e declinando la responsabilità di quel che i sospetti o gli 0stacoli frappostomi da amici avran fruttato. Qua_nte cose avrei fatto di più se fossi stato assecondato a certe ore ! Scusami la lunga chiacchirn1ta che mi lascia ancora tante altre cose a dirti. Ma non son per lettera. E sarebbe pur 11ecessario che ci vedessimo, perchè potrebbe giovare a te ed agli amici l'avere certe informazioni. Abbiti con immutablile affetto un abbraccio dal tuo Felice Cava/lotti ......... ~~ ............ /"'- ,,,,,,...._,, L'ABERRAZIONDE LLARAZZA La parola •' razza ,, è ogg1g10rno alla moda ; ce ne serviamo costantemente, la mettiamo dappertutto e ci pare che tutto spieghi e chiarisca. La natalità è debole in Francia : ciò dipende dalla decadenza delle razze latine; la delinquenza è alta in Sardegna: ciò deriva dall'essere i sardi di razza Iberica e non di razza Celtica. Si vede quanto questa parola sia utile per toglierci da ogni imbarazzo. Quando un fenomeno sociale è prodotto da fattori cosi numerosi che noi non possiamo ne conos:erli tutti nè analizzarli, nè afferrarli in un sol colpo d'occhio, ci sbarazziamo da ogni difficoltà pronunziando la parola " razza ,,. E siamo soddisfatti. non cerchiamo più nulla oltre. La parola " razza ,, è il comodo mantello col quale copriamo tutta la nostra ignoranza e la nostra pigrizia di spirito. La " razza ,, sostituisce oggi altri clicbes, che hanno goduto a loro tempo d'un favore universale: il destino, le leggi della natura, la rnlontà di Dio ecc. ecc. " Razza ,. è un termine fisiologico. Esso designa un certo insieme de caratteri morfologici. Ad esempio, una certa conformazione del cranio o delle mascelle, un certo colore della pelle, un certo modo di crescere dei capelli, ed altre cose di tal genere. Gli antropologi son lungi dall'essere d'accordo sul carattere che deve servire in una maniera più speciale a differenziare le razze. Infatti, due individui che hanno il cranio oblungo, ma uno dei quali abbia la pelle bianca e l'altro la pelle nera, sono della stessa razza o di razze differenti? Su ciò non si è d'accordo. Gli uni prendono il colore della pelle come l'indice principale della classificazione, gli altri dicono che questo indice non ha assolutamente alcuna impor - tanza e che il cranio è tutto. Così le classificazioni delle razze umane sono innumerevoli ; si può dire che siano differenti per ciascuno scenziatc. Prova questa - sia detto fra parentesi - che esse sono basate in gran parte su opinioni soggettive. Gli uni distinguono cinque razze sulla terra, mentre per gli altri esse arrivano a centocinquanta. Secondo le più recenti ricerche di antropologia, sembra che bisogna ammettere l'esistenza in Europa di sei razze principali e quattro razze secondarie. Razze principali La razza nordica... Dolicocefala Bionda di alta statura » orientale... Sub-brachicefala » » ibero-insulare.. Ultra-dolicocefala Bruna » occidentale... Brachicefala )) » Atlaoto-mediterranea.. Sub-dolicocefala i' » Adriatica... Brachicefala )) Razze secondarie )) A. mesocefala Bionda )) B. )) C. sub-dolicocefala castagna )) D. brachicefala. » piccola » piccolissima » piccola » alta » alta » alta » piccola » alta » media Ciò che sembra risulti in primissimo luogo da questa classificazione, è che tutte le combinazioni possibili dei cranii, dei colori e delle stature, si present:ino in Europa. Vi sono dei dolicocefali biondi e di grande statura ( razza nordica), dei dolicocefali bruni di piccolissima statura (razza iber-i-i'nsulare); ..,.isono dei sub-brachicefali biondi (razza orientale) e dei sub dolicocefali bruni. Finalmente vi sono tutte le gradazioni intermedie: mesocef:ili biondi, sub-dolicocefali castagni etc. Aggiungiamo che i rappresentanti di questi diversi tipi sono mescolati e vivono sugli stessi territorii. In Francia, in lnghilterra, in Germania, in Russia vi sono dei dolicocefali e dei brachicefali i quali non solo abitano gli uni accanto agli altri, ma che, pur avendo degli indici cefalici differenti, sono usciti talvolta dallo stesso padre e dalla stessa madre! Cercate di raccapezzarvi in mezzo a queste divisioni multiple! Come pure gli antropologi, i quali hanno elaborato queste classificazioni, non si accorgono che è altrettanto impossibile stabilire dei limiti esatti fra le loro razze immaginarie, quanto è per i naturalisti di stabilirne tra le specie animali e vegetali. Specie e razze sono, in una larghissima misura, delle categorie soggettive del nostro spirito, senza alcuna realtà concreta, in mezzo a questo vasto oceano della natura, che forma un tutto immenso e indivisibile. Malgrado la poca precisione che comporta l'idea della razza, non si è esitato ad attribuirle una influenza delle più decisive, e talvolta anche esclusiva, sulle istituzioni umane. Degli antropologi sono andati fino a sostenere che le razze il cui indice cefalico oltrepassa 85 (r) sono incapaci di governarsi da sè e sono votate al cesarismo fino alla consumazione dei secoli. ( 2) Quando si fanno delle affermazioni di tal genere, si associa un fenomeno morfologico (la forma del cranio) con un fenomeno sociale (un governo alisai accentrato). Il lettore sente subito quanto un'associ:izione simigliante abbia di arbitrario. Prima di tutto si ha il diritto di domandare: perché si associa l'accentramento con l'indice cefalico? Perchè non associarlo alla stessa maniera col colore della pelle e (r) Per avere l'indice cefalico si misura la larghezza del cranio in centimetri, si moltiplica la cifra ottenuta per 100 e si divide per la lunghezza del cranio. (2) L'illustre autore si riferisce qui, senza dubbio, alle affermazioni fantastiche_e alle teorie paradossali di Lapouge e di Hammond. N. D. R.
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