Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 18 - 30 marzo 1898

RIVISTA1POPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZE SOCIALI fanti, la prima cagione di tanti guai del paese e la minaccia di tanti altri futuri - la campagna che ho combattuta fin ora no11 è finita - anzi non e giunta che a mezzo - e uno dei primi atti del proseguimento, anzi il primissimo indispensabile al risanamento della vita italiana era per me l'appello al paese. Perché io, caro Colajan!li, le accademie le ho sempre detestate: e ho avuto sempre per regola di fare una battaglia alla volta, e di far giocoserrato, lotta serrata, pigliando l'avversario corpo a corpo, e non lasciandolo che. .. in terra, proprio quello che gli accademici nelle lor lotte sublimi ma inoffensive, attraYcrso le nuvole, non amano. E bada che se tu poni mente all'oper.t mia da vari ann! vedrai, che non e che uno sforzo continuo, febbrile, per ve• dere di scuotere la fibra del paese e per rialzarne le energie nei soli modi che credo possibili, poichè in un paese che non si è rivolta1->neppure dopo Abba Carima è ridicolo sperare che si rialzi da sè col metodo ri voluzionario. Mi dirai tu adesso che la mia speranza nell' appello al paese andrà completamente delusa anche questa volta, anche dopo i disastri e le vergogne africane, anche dopo le mille turpitudini su cui ogni giorno cresce la luce? Ma questa sarebbe colpa del paese e non mia, - e il giorno che fosse provato che neanche a pungerlo coi disinganni e i dolori, neanche a mettergli !'arme in • mano non c' è verso più alcuno di scuoterlo - allora, come scrivevo a Caldesi, sarà il caso di andarmene in America a suonar l'organetto. - Io però che sono della tua scuola sperimentale non credo niente affatto che sfa una buona ragione di tralas::iar certe lotte giudicandole inutili ed infeconde a priori, perchè questa è poltroneria: ed io, che non per questo vedo nelle elezioni il toccasana e il farmaco che rinnoverà di punto in bianco l'Italia (non fui mai cosi ingenuo!) - mi contento di ritenerle il primo atto assolutamente necessario in ogni rnodo, per cominciare a spazzare l'ambiente, liberarlo non di tutte, ma da un certo numero, possibilmente il maggiore, di canaglie, aumentare il co11tùige11te d gli amici che la pensano comeme, che sentono come me e come te dei mali del paese e dei rimedi, e aumeuta11done, conseguentemente, la influenza nell'indirizzo delle cose, aumentandonel'azione e la propaganda risvegliatrice d' a!tre energie, aprir nuove porte verso l'avvenire. Metodo evolutivo! Illusione mi dirai anche quella che l' Estrema sinistra esca aumentata dalle urne. Tu sei padrone di credere cosi: io che penso a condurre la campagna sul serio e a moltiplicarmici aspetterò a darmi vinto quando avrò finito di combattere. Intanto mi sarebbe qui lungo spiegarti le ragioni per cui credo che la lotta si apra in condizioni le migliori che per noi, dato il momento, si potessero desiderare: e primi a pensarlo furono il Crispi, il quale diceva nell'intervista di Palermo che le elezioui non potevauo giova.-e che a me Cavallotti, e quel caro ministro Costa - compare di Crispi - che combatté lo scioglimento in Consiglio non prevedendone altro che u.naumentodegli amici di Cava/lotti da IL1iritenuto pericoloso. E l'accanimento con cui il fatto si cercò di sventarlo - sta a provare, se altro mancasse, che il mio colpo era ben dato e che la battaglia Ha buona. Ho io poi bisogno di dirti che combattendo in condizioni diverse e in posizione di lotta diversa da quel che avrei combattuto se, supponiamo, le elezioni non fossero avvenute ora, ma dopo un periodo di Camera vecchia crispina e di altre gesta crispine, e di trionfi Sonniniani e di governo di Sonnino, non mi sogno per questo di ripiegare nella lotta un lembo solo della mia bandiera? Questo non ho bisogno di dirlo - perchè si vedrà dai fatti - ed e questa certezza che ritrovo nella· coscienza mia, che mi permette oramai di fare una lotta alta e bella non piu infestata (come appunto dicevo nella lettera di ringraziamen•o ai radicali milanesi, inserita nel Secolo che ti spiacque) non piu infestata dalla noia di veclermi attribuite delle ambizioni riclicole e malsane. Che queste ambizioni me le regalino altri, padronissimi, ma tu dovresti conosctrmi meglio di loro e la mia lotta mira piu alta ed è piu meritoria forse, non fosse altro perchè dietro al compimento del dovere 110ncerca, 110nsegue i fumi della popolarità. La popolarità può essere una forza utile - ma bisogna avere il coraggio d'infischiarsene. Non è questo però il caso di cui sto discorrendo. In quanto a me potrei mostrarti, a compenso dei sospetti cui ho accennato, le lettere più che affettuose e incoraggianti che: mi son piovute dagli amici della democrazia milanese, lombarda, emiliana, veneta, giusto per quelle mie righe nel Secolo e per la lettera in risposta ali' articolo Cavallolii al bivio! Ma non è da oggi che a Milano e a Napoli le cose si vedono diversamente e se tu me lo consenti, è coll'aria milanese, perchè ci son nato, che preferisco intendermela. Ma a che prò continuar a parlar di sospetti dei quali ormai ha fatto giustizia tutta intera la mia vita? O a che prò dimostare a te che io la lotta per il mio paese, per le sue libertà, per i suoi bisogni urgenti, per le giustizie che esso attende la intendo da anni in modo diverso - molto diverso - da quello che Imbriani e Bovio per le ragioni loro che !Ìspetto - la intendono? Il distacco dd 14 Dicembre non è stato un episodio fortuito - risponde a tutta una diversità di criterii; di metodi, di ambiente, di intenti - che durava da tempo, per quanto nascosta dai vincoli che non potevano non unirci su tante questioni del programma democratico. - Certo non mi meraviglierei che essi alle elezioni non ci tenessero gran chè; e in ogni modo non so e non cerco con quali disposizioni entreranno nella battaglia. - In quanto a me, ho a me davanti sui punti principali del programma mio per le elezioni - questionemorale, giustizia eguale per tutti i ladri alti e bassi, per tntti i delinquenti alti e bassi; abbandono dell'Africa, raonodamento dei rapporti e trattati colla Francia, economie e sgravio tributario, risurrezione economica del paese, provvedimenti serii per la Sardegna, la Sicilia, le Puglie e altre regioni, giusth:ie sociali, difesa delle libertàpubbliche (il diritto d'associazione compreso, e tutto il resto) - ho davanti degli obbiettivi cosi netti che non avrò altra fatica se non quella di semplificarli e di ridurli a termini sommari, perchè al paese non si possono mettere, se si vuol far lotta utile, troppi quesiti in una volta. Questo sarà oggetto di un discorso che farò tra breYe o di lettere che al Secolo darò. Speriamo che <!:i qui ad allora sul mio conto ti sarai tranquillato: e pensa, Colajanni mio, che certamente un gran guaio

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