Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 18 - 30 marzo 1898

RIVISTA POPOLARR01 POLITICALETTERR E SCIENZESOCIALI ficabile è la condotta della Germania che coi mezzi pacifici vi aveva già acquistato un posto commerciale importante. Confrontando gl' interessi che spingono e determinano l'azione delle suddette potenze con quelli che possono decidere l'Italia ad intervenire in China dobbiamo riconoscere che fra essi esiste una capitale e sostanziale differenza. Gl' interessi italiani non sono nè dovranno essere territoriali o politici, ma eminentemente e meramente commerciali. L'Italia non ha colonie limitrofe alla China da allargare ed ingrandire, mentre d'altro lato la China è un paese dotato d'una civiltà e d'una religione più antiche delle nostre, e per giunta molto popolato. Non può riversarsi in China la nostra emigrazione perchè vi è una po_ polazione più densa che in Italia, perchè è di 21 o abit. per chi!. quadrato nel Kiangju, mentre è di 175nella Campania regione tra le più popolate regioni d' Italia. Nè è possibile la emigraziont perchè i salari vi sono bassissimi e il tenore di vita bassissimo. I nostri lavoratori vi sarebbero vinti nella lotta. Noi non possiamo che unirci all'Inghilterra, agli Stati Uniti e al Giappone nel desiderare ed ottenne che l' Impero Chinese venga aperto al libero accesso del capitai~ e dell' intelligenza europea. ( Giornale degli Economisti. Marzo). V. Jaclard: Scienza-Utopia. Quali che siano le diffidenze e le obbiezioni del mondo scientifico sulla scoverta del Dr. Schenk, che spera poter determinare a volontà il sesso dei nascituri, tutti sono di accordo nel riconoscere che la scoverta, se si avverasse, avrebbe conseguenze economiche considerevoli, e rappresenterebbt una rivoluzione enorme non solo in biologia, ma anche in sociologia. Ed ecco un saggio di previsioni. In una prima fase si può essere sicuri che tutti gli sposi unanimi griderebbero : Vogliamo dei marc/,i ! Si può stabilire che l'aumento dei maschi come 111i11i11111m sarebbe del 25 010. Questo aumento rappresenterebbe una catastrofe economica perchè sarebbe un accrescimento straordinario dell'armata del lavoro. La colonizzazione dell'Africa e dell'Asia sarebbe insufficiente e si dovrebbe arrivare ad una rivoluzione universale, perchè universalmente avverrebbe la sopra produzione di maschi. !\llora comincerebbe la seconda fase, quando si avvertirebbe che la• guerra generale dovrà cessare per mancanza di combattenti : non essendo più nate delle femmine è naturale che non vi vi sarebbero più delle madri. La produzione dei maschi decrescerebbe rapidamente e comincerebbe la rivincita dei lavoratori e sarebbero realizzati i loro sogni. La donna divenuta rara farebbe nascere una nuova cavalleria, che ad essa consacrerebbe il suo culto. La donna riconquisterebbe la famiglia e scomparirebbe la prostituzione; sovrana nel focolare essa diverrebbe l'uguale dell'uomo in tutto. ('l{evue socialiste. Febbraio). Paul Weismgrii11: L'avveniredel Socialismo. Dopo quel congresso in cui popoli e mondi volevano rifarsi, il socialismo tace, limitandosi di tanto in tanto, ad un canto, strano per la ma calma, per la sua direi quasi rassegnazione. Nessuna più violente forza nei discorsi, nessuna passione più nelle concioni, Soldati e genemli sono stanchi, il socialismo non è più rivo· luzionario I Lo stesso socialismo utopistico fu rivoluzionario. Saint-Simon voleva con la sua riforma mutar la forma di tutte le umane cose, cambiar da cima a fondo lè istituzioni esister,ti il che suona: rivoluz.io11c. Il concetto di rivoluzione, già sul socialismo p_rima della dottrina della evoluzione, entrato, non perdette mai la sua primitiva forza. L'intero marxismo come fenomeno specificatamente socialista, altro non è che la sintesi del principio rivoluzionario e della moderna teoria della evoluzione. La rivoluzione è nella lotta di classe solo il prodotto della stessa evoluzione economica, che trae origine da leggi meccaniche. Certo a molti altri coefficienti deve il suo successo il marxismo, ma certo a quel connubio felice, deve l'essere assunto a 'Bibbia. Come i socialisti comincino a ripudiare il principio rivoluzionario però, si vede da certe partecipazioni, e dal frequente venire a patti. In Francia son divenuti quasi un partito agrario. Nel congresso internazionale seggono con i cattolici svizz~ri, e con i politici-sociali belgi. Chi è così cieco da non vedere in tutto questo la mancanza ad ogni principio rivoluzionario? E proprio cosi? Vediamo. Per rivoluzione può intendersi il rovescio politico delle istituzioni economiche, senza una catastrofe istantanea. In questo secondo significato il socialismo non fu mai rivoluzionario. Dunque o il socialismo non fu mai rivoluzionario, ovvero lo è tuttora. Si potrebbe far questione sulla utilità della tattica presente. Poichè a tattica si riducono tutta la cosiddetta rinunzia, tutto lo scendere a patti. E se è vero che la tattica è inutile, poichè non si raggiungerà con questo più presto la mèta, è falso che simile agire significhi rinunzia al principio rivoluzionario. Oh perchè si rimproverà allora a Bebel, ciò che Marx voleva? L'avvenire del socialim10 non è, nè può esser compromesso. Pare però che il succes~o del sociali,mo dipenda dal numero dei fenomeni sociali ch'esso potrà abbracciare. Allora· è da chieJersi, se il marxismo con la sua metafisica, sia un impeJime.lto. Allora vien la questione se col tempo potrà il socialismo liberarsi da esso. Certo, l'avvenire del socialismo, ad onta degli inesperabili successi fin'ora avuti, non è così roseo come puossi a prima vista immaginare. (Z11hu11ft 19 febb. 98). A. Jense11: Lo spopolamentdoellaFrancia. Jacques Bertillon, lo statistico, profetizzò che tra mezzo secolo la nazione francese sarebbe morta. Benchè il terreno della statistica sia quello dei fatti e non delle ipotesi, la situazione è tale da tentare la mente a farsi la domanda quali veramente potranno essere le conseguenze della evidente diminuzione di popolazione in Francia, e la risposta non può essere che delle più sconfortanti. Si può predicare, fondare società, far leggi per promuovere l'incremento della nazione, ma passerà lungo tempo prima che lo scopo sia raggiunto. Il ccsistema » ha messo radici troppo profonde, e parecchie generazioni vivranno e morranno prima che la nazione abbia riguadagnato ciò che ha perduto per secoli in potere morale e fisico. Insomma, mentre la Russia Europea avrebbe bisogno di circa 45 anni, la Germania di circa 65, l' Austria-U ogheria di 70, l'Inghilterra di 80, l'Italia di 110 per raddo?piare le loro popolazioni, per la Francia ne occorrerebbero 860 ! Che cosa significa la perdita di un milione e mezzo di anime con l'Alsazia-Lorena in confronto delle perdite che la Francia sperimenta ogni giorno ? Negli ultimi cinque anni I.i popolazione della Germania si è aumentata di tre milioni tutti di tedeschi puri; la Francia intanto non ha accresciuto la sua popolazione che di 175,000 anime, che non sono nemmeno di nazionalità francesè. L'aumento della popolazione è della maggiore importanza pel successo di un paese: ha avuto un grande significato nel secolo XIX e ne avrà uno maggiore nel XX. L'Inghilterra, la Germania e perfino l'Italia, hanno milioni di rappresentanti nel suolo straniero, la Francia non ne ha affatto o troppo pochi perchè valga la pena di tenerne conto. La raZ?.a gallica ha sentito ciò e imparerà in avvenire più amaramente la verità del proverbio il quale dice che ccgli assenti hanno sempre torto ,, (Rivista svedese Tilskueren, febbraio). H. Birchenough: L'espansionedella Germania. Le presenti ambizioni coloniali della Germania sono una naturale conseguenza della sua lotta per la unificazione nazionale e pel successo commerciale; ma il rr.:nde inconveniente per la reaJiz. zazione di questi sogni della Germania e dei suoi reggi:ori, è cht: sono arrivati troppo tardi. L'opportunità di creare una " Greater Gernumy » oltre i mari è passata. L'avvenire com-

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